-"Scusate" disse il damerino "Non volevo interrompervi".
Rimisi in sesto la camicia assicurandomi che la scollatura si notasse abbastanza. Bene se dobbiamo ballare iniziamo pure.
-"Lei dev'essere il famoso Ermes. Ci siamo conosciuti qualche tempo fa. È il capo di mio padre, pardon, era" dissi aggirando l'isola, mi versai da bere e raggiunsi Marcus in soggiorno che nel frattempo si era rivestito.
-"Signore posso offrirle qualcosa?" affermò Marcus con tono freddo e distaccato, non aveva smesso di guardarmi un istante. Era preoccupato.
-"No ti ringrazio. Sono qui per parlare con Selene"
-"Bene sono proprio di fronte a lei. Parli pure" dissi accavallando le gambe come Sharon Stone in Basic Instinct.
-"Vorrei invitarti a cena domani, darò una piccola festa e vorrei che tu e tuo fratello partecipaste".
-"Ascolti Ermes forse voi succhialinfa siete abituati a tutti questi sotterfugi ma io no" e continuai con molta calma. Marcus aveva sbarrato gli occhi e disse:
-"Selene lui è il direttore non dovresti rivolgerti in quel modo"
-"Non preoccuparti Marcus" mormorò il capo dell'agenzia sorridendo divertito con quel volto angelico. Per essere un cattivo è davvero bello. Chi diventa un succhialinfa si trasforma in belloccio?
-"Ascoltate siamo seri per un momento. Io sono l'Eletta e voi dei demoni che hanno paura di quello che so fare"
-"Selene!" si lasciò scappare Marcus sbigottito, perdendo così il poco autocontrollo che possedeva. Lo guardai dritto negli occhi e capii subito che doveva lasciarmi fare.
-"Marcus puoi lasciarci soli per un momento?" dissi con voce suadente.
Lui si alzò, guardò prima il suo capo e poi si abbassò a baciarmi sulle labbra e mi sussurrò all'orecchio "Rossa ti aspetto in camera, riprenderemo da dove siamo stati interrotti" e poi con voce più acuta disse:
-"Signore"
-"Ci vediamo domani Marcus" disse amabilmente al suo subordinato e uscì di scena.
Ermes era gay? Quel suo osceno modo di osservare la figura di Marcus uscire dalla stanza mi faceva ribollire il sangue.
-"È davvero un tipo affascinate, sei una ragazza fortunata non l'ho mai visto baciare una donna in vita mia" disse mostrandosi attento alla mia figura.
-"Devo ringraziare lei per questo fortunato incontro" affermai rimarcando sulla parola fortunato.
-"Touchè. A quanto pare non parlo più con la ragazzina che conoscevo qualche settimana fa"
-"No infatti, parli con l'unica che potrebbe farti fuori" e lo guardai dritto negli occhi sfidandolo a dargliene prova.
-"Dov'è tuo fratello?"
-"Al sicuro da altre tue visite, sgradite direi, come questa" e lui iniziò a ridere di gusto.
-"Sei davvero fantastica Selene. Sapevo che eri diversa, l'avevo sempre sospettato fin da quando ho visto quello che sei riuscita a fare al campo estivo" e alzandosi si riempì un bicchiere, preparando un esperto gin tonic.
-"Per il momento posso accettare che Sammy non sia qui ma ben presto anche lui dovrà far parte della nostra famiglia" disse molto sicuro di ciò che affermava.
-"Oh stia tranquillo che non succederà mai. Lei non metterà le sue luride mani su lui o su di me"
-"In verità ho appena sorpreso uno dei miei uomini con le sue mani su ogni centimetro del tuo corpo ma non sembravi disgustata. Al contrario" disse divertito.
-"Oh so bene che quell'uomo è stato mandato da lei"
-"Mia cara se sei così intelligente come credo per quale motivo non sei corsa lontano da Marcus invece di cadere tra le sue braccia?"
-"Be è molto semplice. Volevo parlare con lei"
-"Anche se sono estremamente lusingato del tuo interesse nei miei confronti, vorrei sapere per quale motivo volevi incontrarmi"
-"Perché voglio che lasci in pace la mia famiglia"
-"Quale famiglia?" disse con un lampo negli occhi.
Bastardo. Vorrei saltargli al collo e strappargli quella faccia perfetta.
-"Devi stare lontano da mio fratello"
-"Lui mi appartiene".
E poi lo feci, iniziai a ridere convulsamente e ancor di più osservando il suo sguardo sbigottito. A quanto pare nessuno ha mai osato ridere di lui e questo lo infastidí parecchio.
-"Cosa ti fa tanto ridere ragazzina" disse con voce alterata.
-"Oh lei e il suo ego. A quanto pare è una caratteristica comune nei succhialinfa" e alzandomi riempii il bicchiere, appoggiai le braccia lungo il piano bar, con fare sensuale e lo sguardo velenoso dissi: -"Io ti servo Ermes e tu mi darai quello che voglio".
-"Se solo volessi potrei farti fuori all'istante".
-"Non puoi" dissi soddisfatta.
-"È cosa me lo impedisce" affermò alzandosi e sedendosi di fronte a me. Era eccitato dalla cosa, ma che diavolo di problemi aveva questo tipo.
-"Due cose: primo io ti servo viva e secondo potrei farti fuori con un solo tocco" sussurai al suo orecchio.
In un secondo le sue mani tenevano stretti i miei polsi dietro la schiena e la sua bocca era premuta sulla mia. Cosa diavolo sta succedendo? Per quale dannato motivo questo essere mi sta baciando. Cercai di liberare le mani ma la sua morsa era di ferro. Cosi mi concentrai e dentro di me richiamai la fiamma dello spirito. Ermes mi guardò sorridendo ma non lasciò la presa.
-"Speravo lo facessi. Non provavo dolore da cosi tanto tempo" disse sorridendo amabilmente e poi lasciò la presa. Guardò le sue mani soddisfatto e le sfregò l'una contro l'altra sempre più affascinato. Ecco un altro succhialinfa con problemi mentali. Un masochista stavolta.
-"Oh ti prego dimmi che verrai al mio party bohemien domani sera" affermò eccitato come un bambino cambiando repentinamente discorso.
-"Per quale motivo"
-"C'è cosi tanta gente che voglio presentarti e che vuole conoscerti. Sarai al centro dell'attenzione essendo la mia nuova protetta"
-"Che fine ha fatto la vecchia?"
-"Mi ha lasciato molti secoli fa" disse sovrappensiero.
-"Io non sarò niente del genere se tu non lascerei in pace mio fratello". Sbuffando disse:-"D'accordo se questo è il tuo prezzo lascerò quel moscerino all'ordine. Sono più interessato al loro gioiello nascosto"
-"Come fai a sapere che è con loro?"
-"Oh mi cara, io sono Ermes il magnifico, io so tutto di tutti" disse incoronandosi imperatore del mondo. "Lascerò in pace Sammy se sarai mia. Tu mi darai quello di cui ho bisogno" affermò fumante di gioia.
-"Cosa vuoi da me"
-"Metterai il tuo dono al mio servizio. Siamo d'accordo?" disse tendendo la mano.
-"Cosa ti da la certezza che io collabori con te?"
-"Perché tutti hanno un prezzo e tu come molti tieni ai tuoi cari. Non avrò tuo fratello tra le mie mani ma potrei averlo ed è per questo motivo che tu sei qui, sai benissimo che io posso tutto" disse fissandomi negli occhi e continuando a tendere la mano. Stavo cercando di capire cosa fare ma poi strinsi in una morsa sicura i suoi artigli.
-"Perfetto. Sono deliziato dalla cosa, sei più testarda di quanto credessi ma mi piace in una donna" confermò maliziosamente allontanandosi per placare la sua sete.
-"Pensavo non ti piacessero le donne"
-"Per quale motivo" disse meravigliato.
-"Pensavo fossi dell'altra sponda"
-"Oh mia cara io mi reputo un cultore della bellezza. Maschi o donne che siano non fa differenza se un corpo è perfettamente affascinante come la loro mente".
-"Capisco"
-"Non condividi?"
-"Io trovo interessante solo gli uomini"
-"Come Marcus!" disse con un sorriso complice.
-"A chi non piace quell'uomo?" risposi risentita.
-"Touchè mia cara. È un frutto che fa gola a molti, donne o uomini che siano".
-"Be da quanto so non è poi così proibito come sembra. Anzi l'hanno assaporato in molti".
-"Un lieve sapore di menta piperita è il suo gusto distintivo" disse facendomi sobbalzare. Quell'uomo era stato con Marcus. Non poteva essere altrimenti. E poi due uomini cosi belli non potevano che essere una coppia perfetta. Li vedevo già l'uno abbracciato all'altro con quei corpi magnifici.
-"Ma adesso l'unico sapore che vorrei assaporare è il tuo, dato il tuo freddo bacio di prima." Disse afferrando il mio mento tra le sue dita sottili.
Poi lo sentii tossire. Marcus.
-"Signore scusi il disturbo ma Susy chiede di lei" e porgendogli il cellulare, Ermes aprì la porta finestra e uscì sul terrazzo.
-"Spero sia importante" disse infuriato.
Tra me e Marcus calò il gelo, non riuscivo neanche a guardarlo negli occhi. Poi sentii la sua mano cingermi i fianchi e stringere forte, quando alzai lo sguardo i due morsit si scambiarono un lungo sguardo.
-"Devo tornare alla base. Ci sono dei problemi con alcuni ospiti della struttura"
-"Può anche dire prigionieri o cavie" dissi dura.
-"Oh adoro quella lingua biforcuta mia cara, ma soprattutto mi piaci tu. Vorrei che ti trasferissi nella mia villa, i servigi di Marcus non sono più necessari dato il nostro accordo. E poi sarei lieto della tua compagnia" affermò osservando la stretta di Marcus.
-"Ti ringrazio ma preferisco soggiornare qui, mi sento più a mio agio. Ma grazie per l'offerta".
-"D'accordo. Allora mio caro Marcus dovrai prenderti cura del nostro splendido gioiello ancora per un po".
-"Lo farò con piacere, Signore" disse rimarcando la parola Piacere.
-"So che lo farai ma ricorda che lei è mia così come la cosa di tua proprietà che io posseggo" apostrofó tra una minaccia e l'altra. Ermes strattonò la mia mano per liberarmi dalla presa del Morsit e mi baciò sulla guancia.
-"Buona notte mia cara" disse suadente uscendo dalla porta d'ingresso.
-"Uff sei entrato al momento giusto, non sapevo più..." stavo per finire la frase quando me lo ritrovai davanti. "Marcus!" gridai sorpresa da quella vicinanza improvvisa.
-"Non rimarrai mai più da sola con lui. Siamo intesi?" disse aspettando una risposta che non arrivò. Mi afferrò dalle spalle e di nuovo disse "Intesi?". Dopo un mio segno d'assenso col capo, mi guardò negli occhi e sparì seguendo la scia di Ermes. Sconvolta e sola lasciai quella stanza attraversando il corridoio che portava alla camera da letto. Non appena entrai notai la porta spaccata in due. Cosa diamine era successo. Oh al diavolo tutto e tutti, non ne potevo più. Mi tuffai senza ritegno sul lettone posto al centro della camera, tirai le coperte su fino al naso e abbracciando quel paffuto cuscino crollai esausta.
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L'eletta
ParanormalQuando una strana razza di demoni prende il sopravvento su ogni essere umano puoi ritrovarti nei guai. Soprattutto se scopri che tuo padre è uno di loro e sei l'ultima sopravvissuta di un élite che può distruggerli. Questa è la storia di Selene, una...