<Selene svegliati!>
Di nuovo quella dannata e fastidiosa voce femminile mi torturava.
-"Lasciala in pace" setenziò una voce rauca e leggermente incazzata.
-"La difendi! Dopo quello che ha combinato! Ha distrutto la sala principale del Maestro e poco ci mancava che tu ci rimanessi secco" continuava a inveire quella vocina fastidiosa.
-"Catana smettila. Non è colpa sua"
-"Da quando ti sei rammollito? Credi veramente a quella dannata profezia?"quasi urlò dalla rabbia e stavolta la mia testa ne risentí. Senza volerlo mugugnai. Non ci furono più scambi di battute ma solo il rumore di una porta che si chiudeva.
-"Selene come ti senti?" affermò la voce maschile e sentì il suo calore accarezzarmi il dorso della mano. Marcus era di nuovo al mio fianco. Aprii lentamente gli occhi pronta a cibarmi della sua figura sciaguratamente attraente e la sorpresa scivolò silenziosamente dentro di me. Forse più disarmata che allarmata, mi ritrovai un'intenso e caldo sguardo castano preoccupato fisso su di me.
-"Alex" esclamai sorpresa .
Non proferí parola, sorrise angelicamente sbrigionando una cospicua dose di calore nel mio basso ventre. Selene datti una calmata!
-"Cosa ci fai qui?" bisbigliai spostando lo sguardo su qualsiasi cosa non fosse il suo viso.
-"Sorvegliavo l'Eletta. Qui hanno paura che qualcuno possa esplodere nuovamente".
A quelle parole ricordai il casino che avevo combinato e sbarrando gli occhi cominciai a balbettare ma Alex posò un dito sulle mie labbra per zittirmi.
-"Sammy sta bene. È monitorato minuto per minuto. È seguito dai migliori specialisti della base. È sveglio, vigile e logorroico come sempre" dichiarò schizzando l'occhio. "La tua poltiglia ha funzionato, il suo dna è umano al cento per cento".
-"Sia ringraziato il cielo" sospirai rumorosamente.
-"Sto bene anch'io, grazie Selene. Oh no non ti preoccupare l'esplosione che hai causato è stata contenuta e stiamo tutti bene"
-"Hai ragione mi dispiace" ero mortificata per il poco tatto che avevo usato, in fondo avevo messo in pericolo non solo la sua vita ma di tutto il villaggio. Cercai di alzarmi ma uno spropositato capogiro decise di farmi cadere tra le braccia di un energumeno affascinante che possiede la temperatura corporea di un termosifone acceso d'inverno. Ovviamente era troppo chiedere di cascare con un po di grazia invece di rotolare come un sacco di patate.
-"Oh calma supergirl! Non esagerare. Sei stata in coma per cinque lunghi giorni" dichiarò afferrandomi e sollevandomi quasi pessassi quanto un cuscino di piume d'oca e mi depositò sull'asettico lettino medico.
-"Grazie" sussurai ancora racchiusa nel suo quasi abbraccio.
-"Figurati" sbiascicó imbarazzato e arrossendo per quel contatto inatteso. Perché questa reazione? È stato uno stronzo per tutto il tempo, cosa è cambiato?
-"Quindi sei qui per sorvegliarmi? Continuo a chiedermi cos'hai combinato di così grave per fare da balia a una mezza calzetta in stato vegetativo come me"
-"Sono sicuro che hai immaginato diversi scenari" disse allontanandosi un millisecondo per tornare al mio fianco mescolando una strana sbobba in una scodella.
-"un paio"
-"Sicuramente mostruosi" dichiarò fissandomi "apri la bocca" ordinò.
-"Cosa?!"scattai a disagio.
-"Devi mangiare" e con il cucchiaio a mezz'aria mi fissava in attesa di una risposta che tardava ad arrivare. Tenevo le labbra serrate e lui non si muoveva di un millimetro.
-"Posso cibarmi da sola" dissi imbronciata.
-"Ricordi? Sono la tua balia e mi tocca anche questa incombenza" rispose in tono dolce. Aprii la bocca e il sapore della sbobba entrò in contatto con le mie pupille gustative. Aveva uno strano intenso retrogusto dolciastro.
-"Sappi che non cambio pannolini" affermò.
Il cibo mi andò di traverso e iniziai a tossire sotto il suo sguardo divertito. Aveva una bella risata. D'un tratto serio guardò la ciotola e cambiò discorso.
-"Selene di me ti puoi fidare. So che posso risultare antipatico e un po cavernicolo ma voglio che tu ti fidi di me"
-"Mi hai rapita" risposi fredda.
-"Ti ho salvata" continuò con quel tono calmo e fermo di prima.
-"Io non ho bisogno di essere salvata"
-"Credi di essere forte e invicibile, ma devi sapere che in questo villaggio hai qualcuno di cui fidarti".
-"Dovrebbe essere la mia gente questa. Perché non dovrei fidarmi di tutti voi"
-"Perché non sempre quello che vedi é reale"
-"Alex di cosa stai parlando..."
-"La nostra eletta si è svegliata" annunciò Zaccaria entrando in tutta la sua esuberante allegria e con la maestosa regalità da prima donna che lo contraddistingue sempre. Gli mancava un mantello e uno scettro, per il resto sembrava Jonathan Rhys Meyers nella prima stagione di Enrico VIII.
-"Zac" esordii vedendo sobbalzare sull'attenti Alex.
-"Ho interrotto qualcosa di importante?" si lamentò il discepolo guardando intensamente il cadetto.
-"No signore" e senza indugio la mia balia uscí di scena non prima di rivolgermi un'occhiata preoccupata.
Cosa diavolo è successo in questi cinque giorni. Adesso si preoccupa per me?
-"Allora mia cara. Torniamo ai nostri vecchi accordi. Ho aiutato tuo fratello. Ho fatto la mia parte e adesso TU devi fare la tua" enunciò solenne appollaiandosi come una gru sul mio letto.Quaranta minuti dopo ero stata lavata, vestita, truccata e pettinata. Mi sentivo come in Hunger Games pochi attimi prima della presentazione ufficiale a Capitol City, mi toccava rendermi presentabile ma non avevo molta voglia di affrontare l' Arena. L'alto consiglio mi aspettava e attendeva la mia "Prima uscita ufficiale", aveva detto Zaccaria.
-"Signorina il Consiglio è pronta ad accoglierla" disse una madama tutta concitata e persa nel suo inchino regale.
Cercavo di camminare con sicurezza avvolta in un abito stile peplo greco in un tessuto talmente leggero da sentirmi nuda come un verme ad ogni passo.
-"È un segno di rispetto nei confronti del Gran Consiglio" sussurrò la ragazzetta che mi aveva acconciato i capelli e che adesso camminava al mio fianco.
-"Come scusa?"
-" L'eletta mi scuserà per aver parlato senza una vostra diretta richiesta ... ma ho visto come osservate la vostra figura su ogni specchio o superficie riflettente"
-" È un outfit bizzarro, non che il primo fosse meglio"
-"L'alto Consiglio crede nella purezza"
-"Be credo sia tessuto sprecato allora, perché l'ho persa molto tempo fa" risposi senza neanche pensare. Portai la mano alla bocca.
"Scusami non volevo risultare volgare. Non avevo intenzione di discutere di quante volte è stato colto il mio fiore. Quando sono nervosa non riesco a tenere a freno la lingua".
La mia dama di compagnia si fermò di botto e strisciando via mi ritrovai da sola di fronte delle assi di acero enormi. Non riuscivo a vedere la fine di quella maestosa porta a battenti quando si aprì e la scena mi mise i brividi.
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L'eletta
ParanormalQuando una strana razza di demoni prende il sopravvento su ogni essere umano puoi ritrovarti nei guai. Soprattutto se scopri che tuo padre è uno di loro e sei l'ultima sopravvissuta di un élite che può distruggerli. Questa è la storia di Selene, una...