II ~Marcus~

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-"Si Signore. La troverò e la porterò in centrale"
-"Marcus sei uno dei migliori Morsit in circolazione, non farmi pentire di averti affidato questa missione delicata. Portami quella dannata ragazza dai capelli rossi. Ecco"disse porgendomi una foto "Questa è lei e il ragazzo vicino è il fratello. Adesso va!"
Afferrai la foto e velocemente raggiunsi l'ascensore con l'immagine ancora tra le dita. Ero famoso per la mia capacità di memorizzare velocemente volti, mappe e codici. Bastava uno sguardo e avevo già tutto in mente, eppure non riuscivo a distogliere l'attenzione da quella foto. Continuavo a tracciare i suoi lineamenti con il pollice e mentalmente ripassavo ogni piccolo solco. John aveva svolto proprio un ottimo lavoro: un maschio e una femmina. Peccato se li sia fatti scappare, non capisco come sia stato eliminato.
Ero così distratto dall'immagine da non sentire le porte dell'ascensore aprirsi e chiudersi ai diversi piani, non sentivo neanche il saluto del personale che entrava o usciva. Sentivo solo i miei pensieri di apprezzamento nei confronti dell'esemplare di femmina umana. Era molto giovane, un viso dolce con un sorriso luminoso, due occhi verdi e lunghi capelli rossi raccolti in due seducenti trecce. È davvero carina con quelle pagliuzze dorate sulle guance. Chissà se il resto del corpo è altrettanto segnato da questo sentiero dorato. Mi piacerebbe percorrerlo, pensai sorridendo maliziosamente. Cosa diamine vado a pensare è un umana!
- "Marcus tutto bene?" Disse una vocina stridula di donna.
Alzai lo sguardo e la vidi.
- "Ah Susy sei tu. Mi hai quasi fatto prendere un colpo"
- "Chi pensavi che fossi, dolcezza?" disse avvicinandosi con movenze suadenti finché la sua mano non si posò sul mio petto.
- "Marcus ti ho pensato molto dopo l'altra notte" e sorridendo cominciò a sbottonare la camicia.
Quella donna mi irrita profondamente.
-"Sono quasi al mio piano, quindi per favore contieni i tuoi ormoni" dissi afferrando in malo modo i suoi artigli rosa barbie e mantendo una distanza di sicurezza dai suoi attacchi. Rimisi in sesto la camicia maltrattata sperando che il messaggio fosse chiaro e inequivocabile, ma le stavo chiedendo troppo.
- "Come?! Ieri notte non facevi altro che ululare il mio nome. Avevo timore che da un momento all'altro i tuoi polmoni esplodessero" disse soddisfatta.
- "Ti sbagli mia cara" affermai freddamente, spostando quella mano odiosa nuovamente alla ricerca del mio petto "Chi urlava eri tu. Non sono abituato a biascicare il nome di una donna mentre scopo. Potrei rischiare di offenderla"
-"Per quale motivo?"
-"Potrei urlare il nome sbagliato. Faccio fatica a ricordare i nomi di tutte le donne che scopo durante la settimana".
Puntuale come il sopraggiungere della morte, risuonó il tono d'avviso dell'ascensore che mi liberava definitivamente da un sgradito incontro.
-"É il mio piano. Bonjour chérie".
Con una Susy infuriata alle spalle, mi addentrai verso il salone principale diretto all'uscita che segnava l'inizio del mio incarico.
Non vedo l'ora di conoscerti Selene ...

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