Kiss.

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Salvatore era tornato a casa, e stava bene.
Abigail faceva avanti e indietro da casa sua e casa di Salvatore, nonostante fosse intenzionata a rimanere dal ragazzo non si sentiva ancora pronta a vivere con lui.

Dopo l'accaduto lui era cambiato.
In che senso? Non si drogava più, non aveva nessuna intenzione di farlo e questa cosa metteva a disagio Abigail, forse era solo questo l'unico motivo per cui lei non voleva vivere con lui.
Verso sera sentiva il bisogno di farsi, di prendere la siringa e farsi del male e nessuno sa quanto si odiasse per questo.
Si era sentita debole senza di lui, persa, in quel momento non aveva pensato alle conseguenze, non aveva pensato che, così, stava mettendo in pericolo anche la persona che amava e adesso doveva proteggerlo, proteggerlo da se stessa.

Cosa avrebbe fatto se gli fosse venuta una crisi mentre era con lui?
Non poteva di certo dirgli "Hey Sal, mi drogo, si ci siamo scambiati i ruoli, divertente eh? Oh ma tu non farlo, sai, fa male"

Se gli fosse tornata la voglia di farsi?
Doveva uscire da quel giro, doveva farlo ad ogni costo senza far sapere nulla a lui, ma era fottutamente difficile.

In quel momento stava andando da lui, sperando con tutto il cuore che nulla potesse andare male.
Non appena giunse davanti a casa sua, o forse loro, la accolse con un lieve sorriso e un piccolo bacio a stampo sulle labbra.

Lei, scherzosamente, lo ignorò ed entrò.

"Dov'è la mia piccina?" chiese riferendosi ad Antonella.

"Mi stai ignorando?" si lamentò chiudendo la porta e mettendo il broncio dopo essersi appoggiato ad essa.

Il suo viso imbronciato era incredibilmente tenero.

"Sì, ti sto ignorando" si avvicinò e, mettendosi in punta di piedi gli diede a sua volta un bacio a stampo, lui però la tenne vicina a lui approfondendo il bacio.

Lei gli mise le braccia attorno al collo ricambiando il bacio.

"Devi ancora rispondere alla mia domanda" sussurró senza allontanarsi da lui.

"Antonella sta dormendo"

"Ma che strano" disse ironicamente
"Tutta suo padre" continuó

"Io non dormo tanto" roteò gli occhi

"Si ma sua madre non dorme nemmeno di notte, sai è impegnata a fare altro" disse facendo il tipico gesto con la mano.

Ovviamente intendeva che Giulia, la notte, era impegnata a divertirsi con i ragazzi.

"Giusto" sorrise, poi si riavvicinò a lei baciandola dolcemente.

"Come mai tutti questi baci oggi?"

"Mi sei mancata, quando vieni a stare qua?" le chiese allontanandosi dalla porta e sedendosi nel divano seguito a ruota da lei.

"Non lo so, sai com'è mia madre" inventò una scusa sul momento, in realtà lei, ad Aurora, nemmeno l'aveva detto che voleva andare a vivere con Salvatore.

Lui annuì assumendo un'espressione pensierosa, quasi malinconica.

"Hey, cosa c'è?"

"Nulla, solo che da quando mi sono svegliato non l'ho ancora vista, non me l'aspettavo.
Pensavo che sarebbe venuta quasi subito" ammise, sembrava quasi preoccupato, pensò che forse aveva fatto qualcosa di sbagliato.

"Non preoccuparti Sal, probabilmente ha solo paura, lo sai com'è fatta.
Magari non si sente pronta a rivederti, non lo so, ma non farci troppo caso.
Si è sempre preoccupata per te, mi chiedeva sempre come stavi" le sue parole lo rassicurarono.

La abbracció facendola accoccolare a lui.

"Da quanto tempo dorme?"

"Mezz'ora"

Sbuffó, aveva voglia di vederla e di coccolarla, però le dispiaceva svegliarla.
Guardó Salvatore e, con gli occhi da cucciola, gli chiese.

"Posso coccolarti?"

Lui sorrise leggermente.

"Sono io che dovrei coccolare te"

Gli accarezzò dolcemente i capelli.

"Chissene frega, ti sembra che noi siamo una coppia normale?"

"No, per niente, ma è bella questa non normalità"

"Bellissima"

Si mise a cavalcioni sopra di lui e lo baciò, senza togliere le mani dai suoi capelli.
Salvatore approfondì il bacio rendendolo più passionale.

Abigail lo assecondò stringendogli leggermente i capelli e avvicinandosi di più a lui muovendo il bacino.

Le loro lingue si cercavano, si sfioravano mentre le loro labbra si muovevano ritmicamente.

"Come mai tutta questa passione?" ansimò sulle sue labbra.

Lui le morse il labbro inferiore succhiandolo.
"Mi sei mancata"

Sorrise.
"Anche tu mi sei mancato"

"Adesso però stai zitta e baciami che ho bisogno delle tue labbra"

Ricominció a baciarla, senza darle la possibilità di ribattere o di non ricambiare visto che le teneva il viso praticamente attaccato al suo.

Abigail, ogni tanto, provava ad allontanarsi, a staccarsi, a dare fine a quell'infinita scia di baci, ma lui non voleva saperne.

La baciava come se fosse il loro ultimo bacio.
Come se, smettendo di baciarla, lei se ne andasse, sparisse e lui non voleva perderla.

"Sal.." gli mise le mani sul petto per allontanarlo e lui mugoló lamentandosi.

"Lasciami respirare almeno"

"Okay, hai respirato?"

Lo guardó accigliata.

"Perche vuoi baciarmi così tanto?"

"Non lo so, ne ho bisogno"

Ne aveva bisogno esattamente come prima aveva bisogno dell'eroina.
Salvatore aveva bisogno di essere dipendente da qualcosa, da qualcuno e adesso era diventato dipendente da Abigail.

Da quella ragazza che era entrata nella sua vita quasi per gioco e ora non aveva intenzione di farla andare via.

"Amore, hai tutto il tempo per baciarmi.
Io non me ne vado, tu nemmeno"

Dalla stanza accanto si sentí un piccolo gemito, quasi l'inizio di un pianto.

Abby sorrise.

"E a quanto pare c'è qualcuno che ha bisogno di te di la" si spostò per permettergli di alzarsi "ma siccome tu la vedi tutto il giorno e io no vado io" si alzò velocemente andando a prendere la piccola Antonella che si stava piano piano svegliando.

"Ciao amore" le disse, lei si strofinò gli occhi, o almeno ci provó, e sorrise.

Abigail la prese in braccio.

"Dai poverina, si e appena svegliata e tu le rompi già i coglioni?"

La ragazza lo guardò male.

"Zitto tu, che se non fosse per me ti staresti ancora chiedendo cosa mangia"

Si avvicinò a loro e abbracciò Abigail da dietro.

"Voi siete tutta la mia vita"

Aw
Cari
Boh, non so cosa dire
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Ciao
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