Cigarette.

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Una sigaretta fra le labbra e la luce della Luna ad illuminare ciò che si trovava davanti a lui, questo era tutto ciò che aveva in quel momento.
Dopo aver calmato Abigail si era messo a letto con lei, l'aveva coccolata fino a farla addormentare poi si era alzato, era uscito di casa, ma non era andato lontano.
Si era seduto nel giardino di casa sua, con la schiena appoggiata al muro e quella sigaretta.

Già, la sigaretta, la nicotina, un veleno che non era riuscito ad abbandonare o forse non aveva voluto abbandonare.
Lasciava che il fumo entrasse nei suoi polmoni, poi chiudeva gli occhi e pensava.
Probabilmente questo era uno dei suoi più grandi difetti, pensava tanto, forse troppo.

Quando era solo, quando non era con lei pensava e anche se lei, ovvero Abigail, non si trovava con lui era sempre nei suoi pensieri.
Abigail era ancora una bambina, un'adolescente che avrebbe dovuto vivere la sua vita ed essere felice, avrebbe dovuto trovarsi un ragazzo della sua età e uscirci insieme, innamorarsi poco alla volta e divertirsi con lui.
Avrebbe dovuto scoprire il mondo con lui, scoprire tutto ciò che la vita aveva in serbo per lei e avrebbe dovuto farlo con qualcuno al suo fianco che le teneva la mano e, insieme a lei, scopriva le stesse cose.

Avrebbe dovuto, ma non l'ha fatto.

Non ha potuto farlo perché, Abigail, non ha un ragazzo della sua età come i suoi coetanei, si è trovata uno più grande e non si è innamorata poco alla volta, non ha imparato a conoscerlo per poi innamorarsi, ha fatto tutto al contrario.

L'ha conosciuto, l'ha cercato, si è innamorata e poi si è detta "Hey, ma io non so nulla di lui" e allora hai iniziato a fargli qualche domanda, ma era davvero la stessa cosa?
No, non lo era.
Era successo tutto troppo velocemente, ma lei è ancora troppo giovane per rendersene conto, troppo giovane per rendersi conto di cosa abbia davvero fatto innamorandosi di Salvatore.

Innamorarsi di un trentaseienne, di un ragazzo con diciannove anni in più, non è come stare con uno leggermente più grande.
Significa che quando lei avrà trent'anni lui ne avrà quarantanove, lei avrà ancora quasi tutta la vita davanti, lui no.
Significa che lei avrà ancora un sacco di cose da fare, ma non le farà, non le farà perché lui ormai non è più giovane e lei, a parte lui, non ha nessun altro .

Abigail non stava vivendo la sua vita, stava vivendo Salvatore.

Salvatore questo lo sapeva bene, lo sapeva benissimo e nessuno sa quanto avrebbe desiderato che Abigail non l'avesse mai cercato quel giorno, non l'avesse mai baciato, non avesse mai tentato separarlo da Giulia e allo stesso tempo nessuno sa quanto lui fosse spaventato all'idea di una vita senza di lei.

Perché nonostante sia tutto sbagliato, nonostante stia sacrificando la vita di quella ragazza, nonostante sia una relazione insana, nonostante si possano aggiungere tutti i peggiori aggettivi esistenti a questa coppia loro erano innamorati.

Innamorarsi.
Salvatore non avrebbe mai pensato che sarebbe riuscito a provare di nuovo questa sensazione, non con la figlia di Aurora, con la figlia della persona della quale pensava non si sarebbe mai liberato.
Stava così bene adesso che non c'era più la sua immagine a tormentarlo, adesso che anche se l'avesse vista non sarebbe stato colto dalla nostalgia e dalla malinconia dei tempi passati.
Stava bene perché, anche se non era stato facile, era riuscito a dimenticarla.

Abigail, invece, non avrebbe mai pensato che avrebbe trovato qualcuno che sarebbe riuscito a levarle quella maschera, a distruggere la corazza che si era creata, a levarle l'etichetta da 'stronza'.
In realtà lei non era stronza, e lui lo sapeva bene, aveva solo un estremo bisogno di fiducia.
Aveva bisogno di qualcuno di cui potersi fidare, qualcuno che le dimostrasse attenzione e che non la usasse come seconda scelta, o magari terza, quarta, ultima scelta.
Aveva bisogno di qualcuno per cui essere indispensabile, di qualcuno che la cercasse e che volesse passare del tempo con lei.
Qualcuno che l'amasse, non avrebbe mai pensato che avrebbe trovato tutto ciò nell'ex migliore amico di sua madre.

Dopo qualche minuto, inevitabilmente, la sigaretta finì.
Spense quel poco che ne rimaneva nel posacenere sospirando.
In quel momento venne colpito da un forte senso di malinconia, una sensazione di vuoto come se si fosse sempre dimenticato qualcosa.

Si era dimenticato di vivere.

Quando aveva iniziato a stare male, a non essere più felice, aveva abbandonato tutto e tutti, aveva fatto il più grande errore dalla sua vita.
Aveva una ferita e giorno per giorno ci impiantava dentro una lama impedendogli di rimarginarsi.

Usava la droga come anestetico per il suo dolore e temeva che Abigail stesse facendo lo stesso.

"Salvati, per me è troppo tardi"
Era la frase che le aveva detto prima dell'overdose, pensava che lei non avrebbe mai avuto il coraggio di iniziare, o forse sperava che non soffrisse mai così tanto da avere un motivo che la portasse ad iniziare e ora che c'era dentro aveva paura che sarebbe stata lei quella per cui era troppo tardi.

Il lato positivo? Sapeva perfettamente cosa fare per le crisi d'astinenza, per tutte le volte in cui avrebbe pensato di non farcela, sapeva benissimo come aiutarla, ma aveva paura.
Paura che lui non gli sarebbe bastato, paura che non sarebbe riuscito ad amarla abbastanza per farla stare bene, paura che un giorno si sarebbe ritrovata da sola e avrebbe pensato "Basta, non ce la faccio" e allora chissà cosa avrebbe combinato.

Aveva paura, certo, ma questo non era un motivo per evitare la situazione,anzi.

Si alzò e rientrò in casa cercando di fare meno rumore possibile per non svegliarla, entrò in camera dove lei stava ancora dormendo beatamente.

Si soffermò a guardarla.

Il suo viso non era sereno e rilassato, aveva le sopracciglia corrugate e le labbra strette fra loro, si vedeva chiaramente che c'era qualcosa che la tormentava, qualcosa che le impediva di stare bene, lui però non sapeva cos'era questa cosa lo distruggeva.

Avrebbe voluto salvarla, ma non sapeva nemmeno da dove iniziare.
Iniziare amandola poteva andare bene?
Non lo sapeva, però ci sperava.

In quel momento nonostante Abigial fosse senza trucco e con i capelli scompigliati per lui era bellissima.
Era la persona più bella che fosse mai stata al suo fianco, e forse era solo un'allucinazione dell'amore a fargli vedere tutto ciò, ma a chi importava?

Si mise nel letto accanto a lei, sotto le coperte, si avvicinò e le cinse il corpo con un braccio facendola stare il più vicina possibile a lui.
Abigail mosse leggermente il viso appoggiandolo quasi al petto del ragazzo, in quel momento la sua espressione sembrò rasserenarsi.

Aveva iniziato a farsi del male per Salvatore, ma lui era anche l'unica cosa che avrebbe potuto farla stare meglio.

Volete sapere cos'è questo?

Un fottuto capitolo scritto in neanche mezz'ora, un capitolo senza dialoghi, senza proseguimenti della trama, nulla.

Ma hey, ci sta no?
Davvero, non so come sia uscito, spero almeno che vi piaccia.

Tra pochi giorni dovrei aggiornare Reject, ho mezzo capitolo pronto quindi stop messaggi con "Amess ti prego aggiorna reject è una droga" pls.
Fatemi sapere che ne pensate, come al solito e se volete scrivermi o dirmi qualsiasi cosa (anche lama volante bananoso) ho tanti social (4)

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