Ho scelto il male perché il bene era banale
Dio m'ha dato una pistola facile da maneggiare
Salvatore aveva aspettato che Abigail e Antonella si addormentassero, era l'una di notte e, esattamente come mesi fa, era in macchina diretto verso quella fabbrica abbandonata che aveva frequentato per anni.
Non avrebbe mai voluto tornarci, e non l'avrebbe fatto se non per cercare di proteggere le sue uniche ragioni di vita, proteggeva loro mettendo in pericolo se stesso.
Adesso stare lontano dalla droga sarebbe stato ancora più difficile, sarebbe tornata una tentazione costante, gli sarebbe tornata la voglia di farsi e se Abigail avesse scoperto tutto sarebbe stato difficile tenere lontana anche lei.
Nonostante tutto più cercava di proteggerla più la metteva in pericolo.
Restò in auto qualche minuto a guardare quel luogo maledetto: sembrava davvero abbandonato, nessuno avrebbe mai pensato che li dentro ci fossero chili di droga e centinaia di armi.
Sospirò silenziosamente scusandosi mentalmente con Abby e Antonella, scese e con passo deciso spalancò la porta facendo il suo ingresso e facendo voltare tutti verso di lui.
"Sapevo che saresti venuto" sorrise il capo avvicinandosi a lui.
"E per inaugurare il tuo ritorno questa sera ruberemo il nostro più grande carico di cocaina" tutti iniziarono a mormorare fra loro con stupore.
"Non possiamo fare un colpo del genere senza avere un piano" si lamentò il più giovane di loro.
"Pensi davvero di fallire con Surrealpower dalla tua parte? Anche perché non è più solo lui a rischiare, vero?" lo provocò appoggiandogli la pistola sotto al mento e quindi sollevandogli il capo.
"Se le tocchi ti ammazzo" lo minacciò, non aveva paura di lui.
"E se ti ammazzassi prima io?" continuò.
Salvatore non rispose, lo fissava dritto negli occhi, nessuno dei due era intenzionato ad arrendersi.
Con uno scatto del braccio gli prese la pistola dalla mano e gliela puntò contro.
"Se uno di noi due deve morire mi dispiace dirti che non sarò io""Avete visto perché sono sicuro che non falliremo?" con il suo solito sorrisetto malizioso si allontanò ignorando la sua minaccia, prese un sacchetto d'erba e lo lanciò in mezzo al gruppo, come se fossero dei cani.
"Divertitevi, tra un'ora si parte" tutti si fiondarono sul sacchetto iniziando a girarsi le canne, tutti tranne Salvatore.
"Una volta eri anche tu così" osservò affiancandolo, lui annuì.
"Pensi di farcela da sobrio? Di solito agivi da strafatto" gli chiese notando che non era intenzionato a drogarsi.
"Non penso di farcela, ce la farò e basta" si mise la pistola in tasca, gli era mancato anche fare questo.Inizialmente si trattava solo di spacciare roba leggera, si guadagnava un po' di soldi così ed era apposto, ma col passare del tempo dallo spaccio era passato al rubarla, la droga.
Aveva conosciuto così Matt, spacciavano nello stesso luogo e questo li aveva messi l'uno contro l'altro, inizialmente.
Poi avevano notato le loro potenzialità e avevano pensato di passare al livello successivo, di guadagnare molto di più.
Fecero su il loro gruppo e iniziarono a rubare, poi rivendevano tutto oppure tenevano qualcosa per loro e tutto ciò è andato avanti per anni.Aveva rischiato la vita più volte, ma se l'era sempre cavata, o comunque anche se fosse morto non gli sarebbe importato.
Gli piaceva rubare, gli piaceva il rischio, l'adrenalina che provava e l'espressione di terrore della gente quando gli puntava la pistola contro.Non aveva mai ucciso, questo no, solo sparato per difesa, ma senza ferire in modo mortale.
Avrebbe continuato a farlo se Abigail non fosse entrata nella sua vita.
Da quando si era reso conto di provare qualcosa per lei aveva iniziato a distaccarsi, a mollare, ovviamente sapeva che non poteva andarsene così, di punto in bianco, però sperava che nessuno gli avrebbe rotto i coglioni e per un po' è stato così.L'overdose, Abigail e Antonella hanno cambiato completamente il suo modo di pensare, nonostante le sensazioni che gli davano quelle attività illegali gli piacessero non voleva farlo.
Tutti guardavano Salvatore con ammirazione, come se fosse Dio.
La maggior parte dei membri del gruppo non lo conosceva, perché quelli di prima erano morti durante una delle loro rapine, probabilmente, però tutti sapevano chi era Surrealpower.
Aveva preferito farsi chiamare così, non per nascondere la sua identità, ma semplicemente per non far morire quel Nickname che aveva segnato un periodo importante della sua vita.Aveva segnato il periodo più bello della sua vita e quello più brutto.
"Mi sono scopato Giulia l'altra sera" disse Matt fumandosi a sua volta una canna.
"Complimenti" rispose disinteressato.
"E a fine scopata se n'è uscita con un 'Però Salvatore scopava meglio, uffa'" imitò la voce della ragazza e Salvatore sorrise soddisfatto dalla sua affermazione.
"Hey, levati quel sorrisetto, non scopi meglio di me, è solo che lei ti ama, lo sai"
"Lo so, purtroppo"La loro tappa, quella sera, era un'altra fabbrica come la loro solo che si trattava di una banda rivale.
Sarebbero entrati mentre loro erano li, una cosa rischiosa, certo.
Chi sopravvive bene, per gli altri non c'era tempo di dispiacersi.
L'obbiettivo era non far capire di chi si trattava e prendere più roba possibile.Una volta arrivati si coprirono il volto e caricarono le pistole, si guardarono uno ad uno facendo un cenno con la testa che stava ad indicare che erano pronti.
Si divisero andando ai lati dell'edificio, il gruppo di destra sparò alle finestre senza però entrare, i membri all'interno si avvicinarono ad essere per capire chi fosse e per prevedere il loro attacco.
L'altro gruppo, dove si trovava Salvatore, sparò a sua volta, ma non mirarono alle finestre bensì agli uomini uccidendone il più possibile e creando panico fra di loro.Salvatore non ne uccise nemmeno uno, non voleva farlo.
"Cinquegrana, vuoi salvarti si o no?!" lo rimproverò Matt mentre entravano.
"Uccidili, cazzo!" continuò.Tutti iniziarono a sparare, l'unica cosa che poteva salvarti dalla morte era una grande dose di fortuna.
Prendevano vari sacchi di cocaina e li lanciavano fuori per caricarli successivamente nel loro furgone.
Fecero fuori metà della banda rivale, il maggiore di loro bloccò Matt in un angolo puntandogli la pistola alla testa.
Una delle regole di quei clan era che se il capo moriva tutti gli altri dovevano arrendersi entrando nel gruppo rivale e sapeva bene che era Matt il capo, ucciderlo sarebbe significato salvarsi e, soprattutto, non perdere la droga.
"Il tuo ultimo desiderio, Matt?" iniziò a fare pressione sul grilletto.
"Surrealpower, uccidilo!" gridò a Salvatore che si trovava dietro di loro.
"Surrealpower? Non mi dire che è tornato- lo guardò con la coda dell'occhio senza però lasciare vie di scampo a Matt- saresti un ottimo membro sai?"Presero Salvatore puntando anche a lui una pistola sulla tempia.
"Oppure potreste morire entrambi, che ne dite?"
I due si guardarono in cerca di una soluzione.
"Perderesti una grande potenzialità ammazzandolo"
"Perderei anche un grande rivale, e non mi dispiacerebbe"Matt guardò negli occhi Salvatore e mimò con le labbra 'Abigail'.
Dopo quel gesto diede una gomitata rapida nello stomaco dell'uomo che lo teneva, gli sparò alla testa uccidendolo e, senza lasciargli tempo di capire cosa fosse successo, sparò a colui che stava tenendo Matt uccidendo anche lui.
Si era salvato, ma aveva ucciso due persone.
Aveva ucciso per la prima volta e l'aveva fatto per Abigail.HEEY
io boh, Nineteen 2 non doveva essere così, è colpa di niidsurrishag (non riuscivo a taggarla..)
Spero vi piaccia, e se non vi piace vi piace perché l'ho deciso io :))Instagram: __weltschmerz__
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Nineteen 2|| Surrealpower
FanfictionSequel alternativo di Nineteen, in caso preferiate la Salgail alla Surrora (come la sottoscritta) La storia inizia da quando Salvatore è in coma, saltando la parte in cui Sascha vuole rimanere solo con lui nella sala d'ospedale.