I capelli blu della ragazza gli scivolavano giocosamente fra le dita mentre lei lo guardava con un sorriso in volto.
Ogni tanto alzava la testa dalle sue gambe in cerca di un tenero bacio e Salvatore si affrettava ad accontentarla.
Fuori pioveva, quella pioggerella leggera quasi invisibile agli occhi ma che creava quel meraviglioso rumore al contatto con i vetri delle finestre.
Si sentivano l'aria e il calore dell'autunno.La temperatura iniziava ad abbassarsi, ma loro non avevano coperte o vestiti pesanti addosso.
Si ricoprivano d'amore, di vestiti fatti di coccole e baci, ed era giusto così.Antonella cresceva a vista d'occhio e, ormai, dormiva sempre meno.
In quel momento, infatti, era sveglia accanto a loro.Stava a gattoni sulla pancia di Abigail, con gli occhi scrutava l'ambiente attorno a lei e, ogni tanto, dava suono alla sua voce emettendo dei piccoli urletti che facevano sorridere i due innamorati.
“Hey Sal, ti ricordi la promessa che mi hai fatto?” interruppe il silenzio creatosi nella viso.za ricordandogli la promessa.
“Ti avevo promesso che ti avrei portata via, che saremmo stati solo io e te”
Lei annuì.
“Sì, beh...la promessa vale anche se adesso c'è questa piccola peste?” domandò portando la mano nella testa della bambina e accarezzandole dolcemente i pochi capelli presenti.
“Non pensavo che volessi ancora andare via, è una cosa così importante?”
“Non è importante, però mi piacerebbe.
Qui ormai tutti sanno di noi, chi eri tu, chi eri per mia madre e odio il modo in cui mi guardano.
Lo so che devo fottermene, e lo faccio, ma da fastidio.
Mi piacerebbe davvero tanto andare in un posto dove nessuno conosce il mio nome, e so che piacerebbe anche a te, ti conosco”Lui annuì lentamente ascoltando il tono sognante di Abigail mentre parlava.
“Mi piacerebbe, però non è tutto così semplice.
Io l'ho promesso forse con troppa leggerezza, e non significa che non ti porterò via, farei qualsiasi cosa per te, però dammi un po' di tempo, okay?”Le accarezzava i capelli guardandola e scorgendo ogni minimo dettaglio del suo viso.
“Hai tutto il tempo che vuoi, solo se restiamo insieme però”
Sorrise leggermente.
“Non ti lascio piccola”
Abby provò ad alzarsi per baciarlo, ma un leggero pugnetto di Antonella la fece riabbassare.
“Hey, lasciami baciare il tuo papà” si lamentó divertita dal gesto della bambina, quest'ultima iniziò a muovere le labbra, come se cercasse di dire qualcosa e guardava i due con gli occhi sbarrati.
“Gh...gnn..pa..pa..papà”
Salvatore e Abigail si guardarono sorpresi, poi lui prese in braccio Antonella facendo spostare la ragazza.
“Amore mio, ma quanto sei brava?” si congratulò con la figlia dandole un bacio sulla guancia.
“Pa...pa, pappà, papa, papà” continuava a ripetere la sillaba facendo sorridere il padre che l'aveva fatta accoccolare a lui.
Abigail li guardava un po' invidiosa del loro rapporto.
Perché il loro legame era vero, era un legame di sangue.
Mentre il suo nei confronti della bambina era solamente affettivo e temeva che, un giorno, Giulia sarebbe tornata portando via la piccola sia a lei che a Salvatore.“È la sua prima parola?” gli chiese avvicinandosi.
“Sì, non è dolcissima?”
Annuì sorridendo leggermente.
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Nineteen 2|| Surrealpower
FanfictionSequel alternativo di Nineteen, in caso preferiate la Salgail alla Surrora (come la sottoscritta) La storia inizia da quando Salvatore è in coma, saltando la parte in cui Sascha vuole rimanere solo con lui nella sala d'ospedale.