Era circondato da uomini, uomini armati.
Questa volta era toccato a lui il compito peggiore: l'esca,
Stava rischiando la vita, eppure sorrideva, sapeva che ce l'avrebbe fatta."Ultimo desiderio, Surrealpower?" alzò la pistola puntandogliela contro.
"Sì- un sorriso malizioso si formò sul suo volto- va all'inferno" rapidamente alzò anche lui la pistola e sparò.Si accanirono tutti contro di lui, ma fortunatamente riuscì a liberarsi facilmente e iniziò a correre fuori dall'edificio.
Prima di uscire un ragazzo, che faceva parte della banda, si accanì su Salvatore, ma essendo giovane e inesperto l'unica cosa che riuscì a fare era stato un profondo taglio sul fianco.Una sigaretta accesa, era l'unica cosa che, in quel momento, era accanto a Salvatore.
Era notte fonda, aveva appena rubato chili d'erba e, soprattutto, ucciso una persona, di nuovo.
Ogni volta si sentiva una merda, dopo aver fatto il coplpo restava delle ore fuori a fumare per cercare di calmarsi.
Si stava scervellando da giorni per trovare un accordo che andasse bene a Matt in modo da poter mollare e smettere cn tutta quella merda.Buttò la sigaretta ancora a metà, non era abbastanza.
Si mise la mano in tasca tirandone fuori un piccolo sacchetto con dentro la Marijuana.
Rapidamente si girò la canna, l'accese e se la portò alle labbra.
Quella sensazione d'angoscia provata fino a poco prima sparì.Forse, per quanto ci provasse, sarebbe rimasto legato per sempre alla droga, o forse era la mancanza di Abigail a farlo cedere in questo modo.
"Non ce la faccio più" sussurrò voltandosi verso Matt.
"Lo so ma abbiamo bisongno di te, e sei ferito" rispose riferendosi al taglio sul fianco che stava sanguinando.
"Cazzo..." si portò la mano sul fianco per fermare la fuoriuscita di sangue.
"Va a casa, non riscuare che la tua ragazza si svegli senza trovarti"
Annuì, aveva rischiato già troppo visto che erano le cinque del mattino.I due si salutarono rapidamente e Salvatore iniziò a guidare verso casa.
Era in prossimità di arrivare quando il suo telefono iniziò a suonare, sbiancò appena vide il nome 'Abigail'.
Si era accorta che non c'era, che scusa avrebbe usato?
Magari lo stava aspettando da ore e non lo sapeva.
La cosa certa era che non poteva ignorare la chiamata."Abby...?" rispose preoccupato, ma al posto di una risposta sentì un singhionzzo.
"Papy..." era Antonella e stava piangendo.
"Amore, cosa c'è? Percgé piangi?" domandò preoccupato.
"Dove shei?" piangeva in modo disperato, probabilmente perché non riusciva a trovarla.
"Sono qui fuori, sono appena arrivato, stai tranquilla" cercò di calmarla.
"Fai preshto" lo pregò, lui chiuse la chiamata affrettandosi ad entrare in casa.Non appena entò si trovò la figlia in lacrime seduta a terra.
"Amore..." parò piano per nun svegliare Abigail, si abbassò e la prese in braccio.
La piccola portò le braccia attorno al collo del padre e nascose il viso nell'incavo di esso, senza smettere di piangere.
"Basta piangere, sono qui, sto bene" la dondolava leggermente per calmarla.
"La mamma dorme?" domandò.
"Shi" sussurrò emettendo l'ultimo singhiozzo mentre si strofinava gli occhi con la manina per asciugare le lacrime."Mi cambio poi andiamo a dormire, okay?" disse cercando di metterla giù ma lei non voleva lasciarlo.
"Vengo con te" ribattè lui sospirò rassegnato poi sorrise leggermente notando quanto era testarda e, insieme a lei, andò in bagno e la fece sedere sul bordo della vasca.Si tolse la maglia e i pantaloni scoprendo la feritaa che sanguinava sul fianco.
Guardandosi allo specchio notò che era profonda e vide l'espressione preoccupata di Antonella."Non mi fa male, tranquilla adesso mi disinfetto e brucerà abbastanza, ma è normale non preoccuparti" disse per tranquillizzarla la piccola annuì insicura e Salvatore, dopo essersi pulito la ferite iniziò a disinfettarsi delicatamente.
Gli faceva male, e non poco, ma cercava di rimanere impassibile.
Si fasciò il fianco per evitare di sporcarsi in caso avesse ripreso a sanguinare e, diversamente dal solito indossò una maglia per dormire."Papy, posso dormire nel lettone?" gli chiese quasi con un tono di supplica.
"Sì, fai piano però altrimenti svegli la mamma"Nel silenzio più assoluto andarono entrambi a letto, Antonella si mise fra loro due, Salvatore circondò il corpo della bambina con il braccio e con la mano accarezzava dolcemente i capelli di Abigail fino a quando non si addormentò.
Dormirono per qualche ora, ma lui se le fece bastare.
Venne svegliato da Antonella che si era appiccicata a lui e continuava a muoversi.
Mugolò infastidito e la spostò con la mano provocando una lamentela da parte della piccola che, in risposta, gattonò fino a mettersi sopra alla sua schiena.Salvatore aprì gli occhi rassegnato notando che Abigail era sveglia.
"Buongiorno amore" sorrise.
"Buongiorno" rispose assonnato, Antonella dormiva beatamente.
"Siete veramente bellissimi sai?" lasciò un tenero bacio sulla guancia ad entrambi.
"Mi sta facendo caldo" si lamentò.
"Togliti la maglia no?" rispose con tono ovvio, Salvatore rimase in silenzio.Aveva un'altra cosa da nascondere il taglio.
"Mh no tanto adesso mi alzo e mi vesto" non aveva nessuna voglia di alzarsi, ma non aveva scuse.
"Vado a prepararvi la colazione, sveglia anche lei" si alzò dal letto lasciandoli soli.Lui si girò di lato facendo cadere la bambina sul lato del letto dove prima c'era la madre.
"Ahia!" si lamentò.
"Andiamo, non puoi farti male sul materasso" disse Salvatore alzandosi.
"Brutto papà!" si strofinò gli occhi mentre insultava suo padre che stava sorridendo divertito.Si vestì velocemente per evitare che Abigail tornasse in camera e lo vedesse.
"Se on ti alzi ti faccio il solletico" la minacciò, lei non si mosse.
"Okay, l'hai voluto tu" iniziò a solleticarla mentre lei si dimenava lamentandosi.
Rideva divertita mentre lo implorava di smettere dopo qualche secondo passato così la sollevò in aria facendole fare un piccolo urlo di gioia.
"Sei svegli adesso?" le chiese tenendola in alto.
"Shi, shi, laschiami papy!" se la mi se in braccio in modo normale, le diede un bacino sulla testa e insieme raggiunsero Abigail.La ragazza sorrise ad entrambi, si avvicinò a Salvatore che mise a terra la figlia.
Abby sorrise leggermente mettendosi in punta di piedi, poggiò le mani sulle spalle del ragazz e lo bacio dolcemente mentre lui la teneva vinica a se e le accarezzava il viso."Ti amo" sussurrò Salvatore sulle labbra di lei facendola sorridere di più.
Chi l'avrebbe mai detto che sarebbero finiti così? A vivere nella stessa casa, con una bambina.
A svegliarsi abbracciati per poi darsi il buongiorno con un bacio.
Nessuno avrebbe mai dato una possibilità a quella coppia ma loro che si erano ritrovati entrambi soli, feriti, con quella maschera da stronzi, da cattivi addosso, si erano trovati ed erano stati capaci di salvarsi.Loro erano la prova che, quando c'è di mezzo l'amore, nessuna difficoltà è insommortabile.
"Mi piace tanto sentirtelo dire" rispose abbracciandolo.
"Ti amo" ripetè stringendola.
"Anche io ti amo" lo strinse anche lei, ma così toccava il taglio e gli faceva male.
"Mamma! Gli fai male!" Si lamentò Antonella e Salvatore la maledì mentalmente.
"Dove?" domandò confusa allontandosi.
"Qui!" toccò il fianco del padre.
"Cos'hai sul fianco?"COSEH
CAPITOLO, PELLO, COSEH
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CIAO
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Nineteen 2|| Surrealpower
FanficSequel alternativo di Nineteen, in caso preferiate la Salgail alla Surrora (come la sottoscritta) La storia inizia da quando Salvatore è in coma, saltando la parte in cui Sascha vuole rimanere solo con lui nella sala d'ospedale.