Legami Scomodi.
Teha ritorno con la mente al presente, staccandosi dalle labbra del marito che a tratti ansimava, forse il ricordo non era rimasto solo nella sua testa.
«Ihm tesoro mio... Certo per me è stato un bello smacco capire che sei tornato a pensare che era un sogno!» lo punzecchio puntandogli un dito sul petto.
Lui tornando alla realtà la guardò dolce e ridacchio, effettivamente pensare allora che il fatto di essersi sentito diverso, in qualche modo da tutti gli altri fosse sempre e solo stata una sua fissazione. Quando tornò alla realtà fisica di allora la logica e la sorpresa, lo aveva spinto a credere in quello che per lui era sicuro. Se stesso e il suo inconscio credeva di conoscersi, di conoscere quello che aveva dentro. In realtà era ben lontano dal conoscere chi era, e altrettanto dal conoscere la verità sulle sue origini.
«Ehm...» emise allargando il suo seducente sorriso.
«Beh io comunque vivo in un sogno!» si giustificò accarezzandole il viso con il dorso della mano.
«A volte oggi è dura scindere la realtà dal sogno ma con te stretta nelle mie braccia, la realtà diventa concreta!» la afferrò baciandola ancora ma con un impeto da privarla di tutta l' aria che aveva nei polmoni.
Lei rise sentendosi serena e leggera stretta a lui, era ciò che l'aveva sconvolta sin dalla prima volta, con lui non esisteva più nulla. Nulla aveva più senso in ogni cosa, la guerra contro l'oscurità che i 7 generali di Sangue avevano scongiurato per millenni, perché il mondo non era pronto a fare i conti con un male che non guardava in faccia a nessuno, e per il quale niente e nessuno aveva peso. Neanche quello che rappresentava il sigillo Della Rosa Rossa che lei portava sul avambraccio sinistro, aveva più senso con lui al suo fianco. Tutto perdeva il peso e il senso che aveva avuto fin lì, e nello stesso tempo assumeva un peso ben più grande e un senso ben più grave.
«Ah, ah, ah,ah,ah piano Rom...» gli prese di nuovo il viso tra le mani e si strinse a lui, quando a un tratto sentì la voce del suocero alterata, che discuteva con chi? Proprio non le andava di scoprirlo.
«Riusciremo a stare calmi?» gli chiese posando ancora la fronte contro le sue labbra, per poi alzare gli occhi per incrociare i suoi.
«La vedo dura come cosa! amore è una congiura!» commentò contrariato, suo padre come la vita erano imprevedibili, ma maggiormente lo era la sua famiglia.
«La vita è imprevedibile e soprattutto mio padre parlebbe da solo anche!» ammise e sospirò guardandola con un sorriso che lei ricambio.
«Ne sarebbe capace!» Teha sospirò e voltò di poco il viso, per vedere almeno in parte la discussione.
C'erano diverse figure sul soppalco creato stesso da Helia per dare più portata agli invitati, e più aggio agli sposi. Reginald suo suocero, alto un metro e settantacinque vestito con un frak bianco, una camicia nera, con tanto di fascia. Portava i capelli lunghi di un biondo accesso, portati come faceva spesso Rom in una coda morbida. Gli occhi di un azzurro acqua sporco, incorniciati da sopracciglia squadrate e di un tono più scuro del oro dei suoi capelli. Erano spruzzati di un nero inchiostro, come quando la punta nera di un pittore tocca l'acqua limpida e pulita. Zigomi affilati e severi, sovrastavano labbra sottili e proprio come quelle di Romero erano magistralmente disegnate. Solo che erano tirate in un espressione severa e furiosa. Aveva le pupille sottili come quelle di un gatto, ed era di fronte a un altro uomo. Alto qualche centimetro in più a lui, aveva i capelli semi lunghi che gli toccavano le spalle, di un biondo scuro quasi castano. Gli occhi erano uno sfondo azzurro con una tinta più blu al centro che si diffondeva come una macchia d'olio, non somigliava a suo suocero, i lineamenti erano molto più rilassati. La sua pelle non era chiara come quella di Reginald, ma era più scura quasi come la terra calda. Era immobile in una posizione palesemente minacciosa, e si scambiava sguardi in cagnesco con suo suocero. Tutti e due avevano alle spalle due ragazzi, a suo suocero non aveva dubbio che fossero Tristan e Helia, mentre allaltro erano un ragazzo e una ragazza molto simili tra loro. Lei aveva la pelle scura, di un marrone caldo quasi oro, come la terra baciata dal sole, capelli ricci e neri, fisico longilineo, un viso ovale e l'espressione da gatta, davano ai suoi occhi verde giada un effetto ancor più esotico. Indossava un abbitto a stile impero verde speranza con il collo e i giro manica a gioiello. Era appoggiata al muro e guardava oltre suo suocero e il presunto rivale, guardava verso Helia e il suo nome se la memoria non la ingannava doveva essere Nina. Lui capelli corti sempre neri, quasi rasati, Gli occhi più scuri di quelli di lei, erano incorniciati da sopracciglia nere e folte, che sovrastavano zigomi appuntiti e una mascella forte. Le labbra erano carnose, e il portamento era quello di una rock star, doveva ammettere che se fosse stata una groppi forse su di lei avrebbe avuto un altro effetto, forse gli sarebbe corsa dietro come una di fan oca. Molto carino doveva ammettere, ma il suo nome proprio non lo ricordava!
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DIMENSION - Romero Zenit Chonicoles - Sigillo Della Rosa! (Revisione e Fine)
Fantasia- ATTENZIONE il mio è un Romanzo Rasa Dark/Fantasy si è vero ma contiene comunque dei contenuti riservati ad un pubblico prevalentemente ADULTO! La bella Milano l'Italia in generale, un mondo sotterraneo del quale l'umanità ignora l'esistenza. Due...