9. Richiami Di Una Vita Passata.

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Antiche Profezie.

Ritornata con la mente al ricevimento, Teha gli mise una mano nei capelli e lo tirò indietro con un delicato strattone.

«No aspetta, aspetta...» gli sussurro guardandolo negli occhi.

«Helia lo sapeva? Lo aveva capito cosi in fretta?» era incredula da quello che aveva appresso dai ricordi del marito al cognato era bastato toccare il petto del fratello per vedere cosa era successo tra loro.

Gli ci era voluto cosi poco per capire che le cose sarebbero cambiate in fretta, e in modo decisamente radicale. Tuttavia anche lui era stato preso alla sprovvista di quanto il suo perverso gemello per certi versi, la conoscesse cosi profondamente e sapesse prenderla decisamente meglio di quanto la prendeva lui. La guardò con sguardo indagatore, come se lei in fondo avesse tutte le colpe di quel momento in cui si era anche sentita fuori posto. Forse era perché per certi versi era geloso di lei sempre e comunque.

«A quel che ho visto anche tu mi nascondi qualche segreto tesoro!» l'accusa in quel affermazione era intrisa di gelosia palpabilissima.

La vide sorridere e scuotere la testa, aveva percepito chiaramente la vibrazione nelle sue corde vocali, vibrazione che aveva rimarcato chiaramente con quella frase.

«Sei geloso di S.?» come biasimarlo aveva dato retta a quel gran figlio di puttana già troppe volte.

Per non parlare del fatto che aveva ucciso lui il suo primo marito, promettendole in seguito che le avrebbe portato via anche quello, che oggi la stringeva con fermezza, e le parlava con gelosia evidente per aver appreso un fatto che in un certo senso non avrebbe dovuto toccarlo.

«Puoi biasimarmi?» domandò guardando il pancione, e parlando con un tono sconfortato.

Teha rise a quella frase gli sollevò di nuovo il viso, voleva che lui la guardasse negli occhi, perché potesse capire bene quanto lei gli fosse devota arrivati a quel punto, se mai Santos fosse riuscito a catturarla ancora, avrebbe sacrificato la vita e tutto quello che era pur di impedirgli di toccare il suo amato e il futuro nascituro.

«Oh amore!!» sorrise baciandolo.

Era vero non poteva biasimarlo, visto quello che stava accadendo fuori al ricevimento. Però quello che non capiva era che se S. non l'avesse lasciata andare quando Helia glielo aveva ordinato, lei sarebbe morta, il suo sigillo andato perduto, ma lui laveva lasciata andare sconvolto dalla sua stessa scelta. Poteva essere vero che non fosse lì per lei? Un ipotesi azzardata, ma reale, e se non era lì per lei allora. Allora era lì per chi? Per chi era tornato ad attaccare quella che sarebbe dovuta essere anche la sua famiglia. Sbatte gli occhi più volte non riuscendo a non pensare ai ricordi del marito, a come Helia gli aveva parlato, al contatto che aveva avuto con lui, alla sua voce che non era suonata strana solo a suo marito. Si staccò e lo guardò negli occhi.

«Heli Helia!!» emise vedendo Romero alzare un sopracciglio.

«Che?..» la domanda di Rom si fermo sospesa.

Fu percorso da un brivido, e la sua vista per un attimo ondeggio, "Donna dannatamente intelligente tua moglie!!" si sentì dire a un tratto da una voce che conosceva, ma che avrebbe preferito non risentire mai più se poteva scegliere.

«S.» mormorò leggermente confuso, Helia era lui il suo obbiettivo dannazione.

«No non te lo permetterò fratellino!» sapeva bene quanto odiasse essere definito cosi.

La trasmissione mentale però termino con quelle poche semplici inquietanti parole, erano come un monito per dirgli che non doveva rilassarsi troppo, ne tanto meno credere che quelle mura lo avrebbero protetto per sempre.

DIMENSION - Romero Zenit Chonicoles - Sigillo Della Rosa! (Revisione e Fine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora