capitolo 12

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Dopo aver starnutito aprii gli occhi facendo sobbalzare la madre di aiden, il padre mi scrutava silenzioso e senza la minima espressione in volto, mentre la madre era visibilmente scioccata dai miei occhi grigi. Credo che lei non abbia mai visto una cacciatrice di fantasmi prima d'ora "darling" guardai aiden un po titubante e lui mi sorrise divertito "oh caro non sapevo che la tua compagna fosse cieca, mi dispiace moltissimo" alzai un sopracciglio e aiden ridacchiò "signora ci vedo benissimo, questi sono i miei occhi li ho sempre avuti di questo colore ed è grazie a loro che vedo spettri e fantasmi, proprio come il fantasma che vive qui dentro" la madre di aiden si rabbuiò e il padre le mise un braccio intorno alla vita attirandola a sè, forse avevo parlato troppo "credo tu veda l'anima di mio figlio david, è morto alla tenera età di 13 anni e il motivo...nessuno è mai riuscito a saperlo" mi sentii una totale insensibile sciocca per averle riaperto una ferita tanto grave e senza accorgermene mi strinsi di più ad aiden, che immediatamente mi tenne più stretta a lui, stranamente ero ancora in braccio a lui e non sapevo il perché non mi mettesse giù. "Mi scusi non volevo...però posso darle una mano" la madre di aiden alzò lo sguardo guardandomi confusa, le sorrisi sincera "parlerò con suo figlio e mi farò dire ciò che è successo" entrambi i genitori di aiden mi guardarono a bocca aperta, sapevo che per loro che erano semplici lupi una persona come me potesse risultare, si insomma, strana, ma dovevo fare per forza qualcosa. "Ehy david dove sei finito?" Mi guardai intorno per vedere se spuntava fuori ma non vedevo niente di che, solo la casa di aiden fatta di legno e mattoni con resina e colla come attacco della paglia, che servivano per tenerla unita ovunque avessero voluto metterla. "David, non ti farò del male ma ho bisogno di te ora. Tua madre...ehm" guardai la madre di aiden arrossendo, non sapevo il suo nome. accidenti che figura "cristina" aiden venne in mio soccorso dicendo il suo nome e immediatamente gli sorrisi "tua mamma cristina ti vuole salutare, gli manchi parecchio sai?" Finalmente david decise di rientrare in stanza, lo vidi nascondersi dietro a una sedia di legno in ginocchio, mentre curioso e impaurito mi guardava.

Subito mi avvicinai a lui prima di inginocchiarmici davanti e sorridendogli dolcemente "grazie per essere venuto, ci tenevo molto che tu venissi" il bambino non mi rispose anzi si strinse di più contro la sedia "cristina vieni qui per favore" glielo chiesi gentilmente ma lei non si mosse nemmeno di un centimetro, strinsi i pugni mantenendo la calma non dovevo far paura a david o non sarebbe più tornato "david ti va di fare un gioco?" Fortunatamente al bambino si illuminarono gli occhi alla parola "gioco" e così uscì da dietro la sedia sorridente "allora il gioco consiste nel farti vedere da tua mamma e da tuo papà, cosicché loro possano nasconderti bene in questa casa nuova, ti va?" David s'irrigidì visibilmente e la sua aura divenne di un blu intenso, qui c'era qualcosa che non mi tornava, di solito i fantasmi bambini ogni volta che sentivano i nomi dei loro genitori, accorrevano trepidanti per vederli. Ma lui no, lui con tutte se stesso faceva capire di non voler farsi vedere da loro. Mi presi qualche minuto per pensare a cosa potessere succedere e mi venne un'idea brillante in mente.
Mi alzai e sorrisi a david che mi guardò titubante e immediatamente gli feci l'occhiolino, lui non capì e continuò a guardarmi confuso "david mostrati ora ai tuoi genitori, ho bisogno di vedere" usai la parola segreta dei fantasmi per fargli capire le mie intenzioni e lui spalancando gli occhi finalmente comprese. Senza più timore david si mostrò ad aiden e i suoi genitori che come due schegge presero un filo spinato e gli saltarono addosso come avvoltoi. Sorrisi schioccando le dita e immediatamente il mio corpo si cambiò di posto con quello di david che appena libero scomparve dalla vista di cristina e il padre di aiden. "Cosa diav..." sorrisi ad entrambi prima di liberarmi della rete spinata che iniziava a pungermi un pochino la pelle e andai da aiden fiera di me "io con gente che vuole uccidere i fantasmi non ci sto, scusami ma io vado a dormire in albergo" detto ciò aprii la porta di quella casa ma il padre di aiden mi bloccò "ragazzina noi non siamo gente che scherza e ti avverto se esci di qui ora non ci entrerai mai più!" Alzai le spalle divertita e per niente toccata o impaurita da quelle parole "neanche a me piace scherzare ma preferisco vivere sotto i ponti che con voi stupidi lupi che volete la morte di ogni cosa a voi ignota" la madre di aiden si fece più vicina a me pronta a balzarmi alla gola ma aiden le si parò davanti minaccioso "non.toccatela." glielo ringhiò contro e lei indietreggiò sconvolta. A quanto pareva io e aiden veramente eravamo diventati compagni di vita "oggi ho perso marilyn la mia migliore amica e non ho ne la voglia ne la forza di litigare o lottare con voi. Scusatemi ma ho altro a cui pensare in questo momento" detto ciò uscii da quella casa seguita da aiden, quasi sembrava il mio cagnolino personale. Non potevo muovermi che me lo ritrovavo dietro le chiappe.

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