capitolo 18

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mi avvicinai ad aiden, mentre camil piangeva tra le braccia di gregori. "aiden, possiamo allontanarci da questo posto? ho bisogno di prendere un pò d'aria fresca, capisci?" lui annuì e insieme andammo via. ma camil ci inseguì, quasi come se fosse arrabbiata. "non potevo combattere contro macchia nera. mi avrebbe uccisa e avrebbe ucciso chiunque in questo maledetto mondo!" non l'ascoltai e continuai a camminare imperterrita con aiden al mio fianco "sarebbe stato solo uno spreco di tempo e la morte per tutti noi. io ti ho salvato la vita sharon!" mi bloccai e smisi di ragionare come un essere umano, ma come una cacciatrice di spettri. "si sharon, io passandoti la maledizione ti ho salvato la vita, senza di me saresti morta nel grembo di tua madre e insieme a lei" mi voltai di scatto e come una furia gli tirai un pugno alla mandibola, facendola stramazzare a terra. gregori mi saltò addosso in forma di lupo e incazzato, ma aiden lo precedette rotolando insieme a lui a terra. "non osare mai più dire che hai salvato la vita a me, o a tutti gli umani di questa terra" le puntai il dito contro incattivita " tu hai pensato solamente a te stessa! eri così innamorata di tuo marito che hai messo lui in primo piano, al posto di tutta la civiltà. sei stata così stupida da continuare questa maledizione del cavolo, che non hai assolutamente pensato al possibile fatto che macchia nera, possa diventare sempre più potente entrando in sempre più corpi che la cercano di contenere." camil sbarrò gli occhi sconvolta, l'avevo lasciata senza parole e le avevo rivelato una possibile condanna a morte per tutti noi. " io...io non potevo saperlo, no, è impossibile che macchia nera possa trarre vantaggio da questa maledizione, diventando sempre più forte!" sbuffo infastidita "la sento dentro di me che vaga e ride come se sapesse che prima o poi uscirà fuori senza problemi! sento ogni santa notte lei che ride di me e di tutte le ragazze che avete fatto morire, sacrificandole in nome della terra, sento ogni pianto di queste povere anime dannate! e tu, tu diventerai una di queste anime prima o poi. quindi non sei tu ad aver salvato me. sono io che ho salvato te!" detto ciò iniziai a correre via da quel luogo così intriso di ricordi. non potevo credere che camil avesse preferito l'amore a salvare tutta l'umanità. blake mi ha insegnato sin da piccola cosa fare, non avrebbe mai accettato il comportamento di camil, l'avrebbe cacciata direttamente dalla base, se non messa in prigione per aver disonorato il nome che le era stato assegnato, ovvero cacciatrice.

dopo qualche minuto di corsa sentii aiden raggiungermi con passo veloce. " sharon..." strinsi i pugni non parlando, avrei rischiato di litigare anche con lui se non stessi zitta. " sharon, ti prego!" aiden mi venne davanti bloccandomi il cammino "so che tutta questa storia ti ha scombussolata, ma mia madre non aveva scelta." sentii gli occhi invadermi di calore e la braccia si mossero da sole tirando uno schiaffo in piena guancia ad aiden, che rimase di sasso. " non ho intenzione di starmene qui, ad ascoltare le tue patetiche scuse che hai, per difendere tua madre!" glielo urlai in faccia come una furia. sapevo di essere rossa come un peperoncino, ma quando ero arrabbiata nessuno poteva fermarmi! " camil ha fato la cazzata più grossa di questo mondo, e ora tocca a me rimediare per il suo e l'errore di tutte le altre povere illuse, di cacciatrici che ci hanno rimesso la vita per salvare quella di ogni singolo umano che sia. io non salverò la mia maledetta pelle per una stupida fantasmina che potrebbe distruggere il mondo, no, io la sfiderò e morirò pur di ucciderla e liberare così la terra, da sto maledetto fardello a cui è continuamente messa a rischio." detto ciò lo scansai e continuai a camminare imperterrita, finchè non mi sentii tirare per un braccio e finire tra le braccia forti di aiden. 

rimasi in mobile sentendomi stringere in quel maledetto abbraccio. e come un uragano in tempesta i miei occhi iniziarono a piangere irrefrenabilmente. ogni singolo problema che avevo avuto nella vita mi passò davnati agli occhi come un fulmine a ciel sereno. la morte di marylin, la morte di mia madre, la morte di moltissimi cacciatori per il crollo della base, blake che non riusciva a salvarli tutti, daimon che per salvare marylin ha quasi perso la vita, io che nonostante tutto ero ancora vita, macchia nera che mi derideva dentro, aiden che stava facendo di tutto per tenermi al sicuro e io che lo trattavo come se fosse un semplice sconosciuto che incontravo per la prima volta, i finti genitori di aiden e quelli veri, viktor che mi reclamava come sua, ricky che non vedevo più da qualche settimana, betany che mi odiava, baltosky che sicuramente stava cercando di curare tutti i feriti dell'incidente alla base, i miei compagni di caccia e di base che morivano, parisina che diede la vita per maledire macchia nera e maledicendo tutte noi di conseguenza, i fantasmi impauriti che vengono mangiati dagli spettri per diventare più forti, gli spettri che si stavano accoppiando facendo spettri di più alto livello, ed infine io, io che ero là tra le braccia di aiden, a piangere come una bambina, perchè sapevo già che alla mezzaluna avrei affrontato macchia nera, rischiando di perdere la vita e di maledire la terra a mia volta per sempre. insomma sembrava che ora, ogni singolo casino avvenuto o creato che sia, fosse venuto alla mia porta a bussare, dicendomi che tra pochissimi giorni avrei dovuto fare una scelta: o sconfiggere macchia nera rischiando la vita. oppure salvarmi la pelle passando la maledizione ad un'altra povera sventurata che avrebbe finito con l'odiarmi e che avrei avuto per sempre sulla coscienza una volta che lei sarebbe morta.

Allo Scoccare Della Mezzaluna [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora