Capitolo 11

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Quando Marinette tornò a casa non faceva altro che aspettare che il suo compagno di classe venisse a casa sua, non le aveva dato nessun orario e aspettare a tempo indeterminato era anche peggio di dover aspettare un'ora precisa.
Quando la ragazza decise di smettere di camminare su e giù per la stanza a causa dell'attesa, si fermò e si sdraió sul letto, ma proprio allora udì il suono del campanello alla porta e, alzandosi di scatto, si precipitò giù per le scale saltando l'ultimo scalino, vivendo il classico secondo interminabile che si vive quando si cade o si ha anche la sola sensazione di mancare il gradino, e fu allora che si trovó davanti proprio il suo compagno di classe che non fece in tempo a prenderla al volo, ma almeno la salvò dal pavimento: infatti la ragazza era caduta proprio addosso a lui.

«Stai bene Marinette?» Chiese il biondo con un filo di voce, rimasto senza fiato quando la corvina lo schiacció.
«Credo» Sospiró la ragazza che non aveva ancora ben capito com'era caduta, solo dopo alcuni secondi passati addosso al ragazzo, Marinette si sollevò da terra e si accorse di aver fatto una delle sue tante figuraccie.
«Scusa!» Esclamò lei porgendo la mano al ragazzo per aiutarlo ad alzarsi.
Quell'evento di pochi secondi sembrò interminabile, quando si cade si vive tutto al rallentatore, come per evidenziare la figuraccia. Fortunatamente chi assiste non se se accorge neanche di solito, ma questa volta era successo tutto dinanzi agli occhi dei genitori di Marinette che osservano la scena preoccupati, ma allo stesso tempo divertiti.
La corvina cercó di uscire da quella situazione più velocemente possibile, infatti dopo essersi alzata salutò i suoi genitori senza aggiungere altro e prese il biondo per il polso, trascinandolo fuori.

Appena usciti dalla pasticceria dei Dupain-Cheng la ragazza tirò un sospiro di sollievo, appoggiandosi con le spalle al muro, solo dopo si ricordó di essere in compagnia del suo compagno di classe.
«Scusami, non volevo farti male...» Si scusò Marinette imbarazzata.
«Tranquilla, l'importante è che stai bene tu!» La consoló il biondo accarezzandole la guancia, facendola arrossire.
«Quindi, andiamo al parco?» Chiese Adrien facendo un inchino e porgendo la mano alla ragazza come faceva qualche volta quando era Chat Noir.

In quel momento Marinette si ricordó di una di quelle diverse occasioni in cui il ragazzo-gatto aveva fatto così con lei e non poteva fare altro che associare il biondo al super-eroe, ma non potevano essere la stessa persona.

«C-Certo!» Balbettó la ragazza che era rossa in viso: perché tutto d'un tratto il ragazzo per cui ha una cotta si comporta in modo così romantico con lei, come se avesse scoperto di piacerle?
La ragazza diede la mano al suo compagno di classe che le sorrise, subito dopo si incamminarono verso il parco che era a circa mezzo chilometro dalla casa della corvina.
Dopo alcuni metri Adrien lasciò la mano di Marinette per poi spostarla sul suo fianco, stringendola a sé: stavano camminando esattamente come una coppia di fidanzati, fianco a fianco.
La ragazza non sapeva più che fare e tantomeno cosa dire, sapeva solo che le scottavano le guancie, segno che probabilmente era rossa come un peperone, ma non poteva negare che le piaceva essere talmente vicina ad Adrien, che si stava comportando come un perfetto fidanzato, e questo le confondeva le idee su chi amava davvero.

«Ti va di venire a casa mia più tardi?» Le chiese il biondo spostando lo sguardo sulla ragazza.
«Volontieri, sempre se non sono di disturbo» Rispose lei accennando un piccolo sorriso.
«Mari, ancora con questa storia? Sei benvenuta a casa mia anche alle cinque del mattino!» La rassicurò il ragazzo scherzando e facendo ridere la corvina.
«Allora non stupirti se qualche giorno mi troverai davanti alla porta di casa tua alle cinque del mattino» Scherzó a sua volta Marinette facendolo ridere;

quanto amava quella risata... che era tanto simile a quella del compagno con il quale lottava contro le akuma.

E quando scherzava con lui, perché aveva quel maledetto impulso di chiamarlo "gattino"? “Probabilmente a causa del troppo tempo condiviso insieme a Chat - Cercava di rispondersi la corvina, anche se sentiva che non era quella la motivazione.

Tell Me Who You Really Are || Miraculous Ladybug Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora