Tell Me Who You Really Are || Miraculous Ladybug

Capitolo 21

I ragazzi tornarono a casa ma, nel tardo pomeriggio, sfortunatamente dovettero tornare a "lavorare": infatti si dovettero trasformare per combattere contro un nuovo akumatizzato.

I due super-eroi non parlarono per niente durante la battaglia, che fu faticosa più del solito, ma non richiese l'uso del Lucky Charm e del Cataclisma;
solo al tramonto il ragazzo-gatto si limitó a prendere per mano la sua lady e portarla su un tetto da cui potevano godere del bellissimo paesaggio creato dalle sfumature del tramonto.
Il biondo fece sedere la ragazza-coccinella, per poi sedersi al suo fianco.

«M'lady, questa è per te, un regalo per celebrare il primo anno di battaglie insieme e per ringraziarti di tutti i bellissimi momenti trascorsi» Spiegò Chat Noir ricordando che quel giorno, oltre ad essere stato il primo giorno di scuola, era anche il giorno in cui, l'anno precedente, i due ragazzi ricevettero i loro Miraculous; nel frattempo il super-eroe tiró fuori una rosa rossa che aveva raccolto poco prima, porgendola alla super-eroina.
«Davvero te ne sei ricordato? Grazie, gattino mio» Lo ringraziò la corvina prendendo il regalo e baciando dolcemente il biondo sulle labbra per una buona decina di secondi, bacio che desiderava già dargli da tanto tempo -ma voleva aspettare per fargli una sorpresa-d'altronde i piccoli baci sulla guancia che gli dava spesso non potevano essere di certo comparati alla bellezza di un vero bacio, che gli aveva dato solo una volta, escludendo quando l'aveva liberato dall'incantesimo di Disclocœur.
«Questo è il miglior regalo che possa desiderare!» Esclamò emozionato il super-eroe quando si staccò dalla ragazza, facendola ridacchiare per la reazione.
«Sai che posso dartene quanti ne vuoi, gattino? È solo che non voglio viziarti!» Scherzó la corvina sorridendo maliziosamente.
«Bene, quando posso aspettarmi il prossimo?» Chiese il biondo mettendosi le mani dietro la testa e sdraiandosi sulle mattonelle del tetto, provocando Ladybug nel chiederle altri baci.
«Non prima che io ti abbia dato questo!» Esclamò la ragazza-coccinella prima di tirare fuori una scatoletta che aveva nascosto poco prima, porgendola al biondo che tornò a sedersi sul posto, prendendo la scatola e aprendola.
«Mi sento in debito ad averti regalato dei semplici biscotti, in confronto alla tua rosa quei dolci non sono niente...» Commentó Ladybug con un piccolo sorriso, osservando ancora una volta il regalo del suo amato.
«Dei semplici buonissimi biscotti!» La corresse Chat Noir mettendo in bocca più biscotti alla volta, attirando l'attenzione della corvina che osservava la scena divertita.
«Scommetto che non ti aspettavi che vado pazzo per il cibo~» Borbottò Chat con la bocca piena, facendo ridere la ragazza-coccinella.

Quando il ragazzo finì di mangiare, la super-eroina si avvicinó nuovamente al suo viso, mettendogli le mani intorno al collo e baciandolo come prima, facendo godere al ragazzo ogni singolo secondo dei baci che gli stava regalando quella sera.
E finalmente anche lei poteva godere quei baci che, sinceramente, anche lei aveva tanto atteso: tra la fretta di battere l'akuma e il poco tempo rimasto prima dello scadere del Miraculous, non era mai riuscita a concedersi un momento tranquillo in cui baciare il suo partner senza fretta; nel frattempo il super-eroe aveva appoggiato le sue mani sui fianchi della corvina che gli accarezzava i morbidi capelli biondi, scompigliandoli ulteriormente.
I due riuscirono a prendere solo qualche boccata d'aria tra un bacio e un altro, senza staccarsi per più di due secondi, solo dopo un po' la ragazza sentì la necessità di staccarsi per prendere più aria e per riprendere il controllo di quella situazione.
«Sai di biscotti...» Bisbigliò la corvina con gli occhi socchiusi, ridacchiando e facendo ridere a sua volta anche il ragazzo.
«Allora spero che ti piacciano» Scherzó il super-eroe, un po' imbarazzato e rosso in viso, tornando a baciarla poco dopo.

Probabilmente nessuno dei due aveva mai passato momenti tanto belli, ma si dovettero lasciare poco più tardi per tornare a casa e prepararsi ad una nuova giornata di scuola.