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-Dottoressa Quinzel. Io vivo per questi momenti insieme a lei, come potrò farne a meno? Che mi ha portato?- mi domanda Joker.
-un peluche, un gattino- gli sorrido. Gli ho raccontato quello che mi ha detto la dottoressa Maggie, che queste saranno le nostre ultime sedute.
-Che bel pensiero... - afferma e si allunga sul tavolo avvicinando il viso al mio. I nostri volti sono a due centimetri di distanza. Posso sentire il suo respiro sul collo.
-Vorrei facesse un'ultima cosa per me dottoressa - mi sussurra.
-qualsiasi o meglio si-
-voglio un mitragliatore-
-un mitragliatore?- domando confusa.
In quel momento sento un forte botto provenire dall'esterno. Mi alzo subito dalla sedia spaventata ed esco dalla stanza lasciando lì, da solo e incustodito, il Joker.
Le guardie che sorvegliavano la porta, ora sono stese a terra, morte.
Alzo lo sguardo e vedo qualcuno che sta correndo nella mia direzione con una mitragliatrice in mano: é un uomo abbastanza rivisto con una barba folta; é vestiti in modo elegante,in giacca e cravatta.
-Quinzel...- due mani fredde mi bloccano da dietro, mi giro, è Joker.
-C-Cosa sta succedendo?- domando spaventata.
Lui non mi risponde e scoppia in una psicopatica risata mostrandomi i suoi denti, in parte d'argento.
-Portala nella stanza delle torture, di questo manicomio-
-subito Mr J- afferma l'uomo arrivando dietro di me e passa a Joker la mitragliatrice.
-A dopo zuccherino- si rivolge a me con un sorriso maligno. Caricata la mitragliatrice se ne va via lasciandomi sola con quell'uomo.
A quel punto l'uomo mi afferra di peso e mi porta via. Urlo con tutta la forza che ho di lasciarmi andare, cerco anche di dagli dei calci e pugni, ma invano.

-Lasciatemi!- esclamo dimenandomi. L'uomo mi costringe a farmi stendere su un lettino.
-Lasciat...-
la voce maligna di Joker mi blocca.
-Ed eccoci qui, sono ritornato. Cosa abbiamo qui? Una bella dottoressa- esclama lui entrando nella stanza.
-Mi stavo occupando di una piccola questione personale. - continua.
-Hai ucciso la dottoressa Maggie?- domando.
-Le ho piantato una pallottola nel cuore- ride lui. -Lasciaci soli- ordina poi all'uomo, lui senza obbiettare sparisce.
Dopodiché Joker prende la lampada poco distante dal lettino e me la punta sugli occhi. É accecante. Che fastidio.
Noto che non ha più la camicia di forza, ed é completamente a petto nudo, mostrando la miriade di tatuaggi.
-Vuoi sapere come mi sono fatto queste cicatrici?- mi sussurra all'orecchio indicando le cicatrici ai lati della bocca.
Io annuisco perché non riesco a parlare, a emettere nessun suono, sono abbastanza preoccupata di quello che possa accadere.
Sento qualcosa di umido e caldo sul mio collo. Mi sta baciando. É così rilassante.
-Mio padre era un alcolista e un maniaco. Una notte andò di matto ancora più del solito. Mamma prende un coltello in cucina per difendersi ma a lui questo non piace neanche un pochetto ...- afferma e mi accarezza i capelli biondi, raccolti in uno chignon ormai sciolto -...allora mentre io la guardo la colpisce con il coltello, ridendo mentre lo fa. Poi mi guarda e mi dice, perché sei così serio? Allora viene verso di me con il coltello e mi ripete di nuovo la stessa frase, e mi ficca la lama in bocca. Mettiamo un bel sorriso su quel faccino! Continuava a ripetermi. Ma poi io mi sono vendicato e l'ho ucciso...
Poi ho conosciuto mia moglie, una stupenda ragazza, ma mai quanto te...- a quelle parole mi compare un sorriso sulle labbra, ma mi sento così triste per la sua storia -...mi ha voluto lo stesso, così com'ero, ma poi lei é morta, insieme a mio figlio e Batman mi ha ridotto così. Ma questa parte della storia la sai già ...- Posso quasi scorgere nel suo viso, tristezza.
-Tu sei bellissimo ...- sussurro.
Sento Joker sussultare per lo stupore e scoppiare in una risata.
Allora é vero che anche i più cattivi hanno un cuore;
-Che cosa vuoi farmi ora? Uccidermi Mr J?- domando impaurita.
-Cosa? Cosa? Oh no, non ti uccideró. Voglio solo farti male...- afferma e prende due specie di tubi di metallo che rilasciano la scossa. Si posiziona davanti a me
-molto molto male- sussurra giocando con quei due tubi.
Non devo aver paura, io mi fido di lui.
-D'accordo mi hai convinto, io so resistere-
Così dicendo mi mette in bocca una cinghia, e avvicina quegli affari sulle mie tempie.

La Dama del Joker // Harley & JockerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora