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-Harley, Harley...Domandina...- comincia Joker sistemandosi per bene la giacca nera che indossa.
Mi inquieta. Mi ha portato in una fabbrica dove fabbricano acido?!
Noi siamo al piano superiore e invece al livello inferiore, se mi sporgo, posso notare molte casse contenete acido bollente.
Potrei morire all'istante se mi buttassi.
-...moriresti per me?- continua domandomi.
Io mi avvicino più a lui. Ho un attimo di esitazione, poi rispondo.
-Si-
Io lo voglio più di chiunque altro. Lui mi fa star bene. Anche se molte persone lo reputano una persona o meglio, un mostro senza cuore, per me non é così.
-Mmm... Troppo facile... Sei disposta a vivere per me?- domanda sfiorandomi la guancia.
-si-
É così attraente e stupendo ...
-Attenta- afferma con un filo di voce e i suoi occhi azzurri diventano ancora più grandi. -Non promettere qualcosa di così grande, con leggerezza- il palmo delle sua mano sinistra, dove sul dorso ha tatuato una bocca, si posa sulle mie labbra -il desiderio diventa resa, la resa diventa Potere- marca l'ultima parola.
Dopodiché poggia un dito sul mio labbro inferiore. Sento dei brividi percorrermi il corpo.
-Vuoi veramente?-
-lo voglio- affermo sicura.
-Dillo...Dillo... Per Per PPPer...-
-...Piacere-
-Dio quanto sei buona!- esclama soddisfatto. Mi fa segno di andare verso la fine del pavimento e... Il resto non c'è bisogno che me lo dica, so già quello che devo fare.
Senza obbiettare mi posizione all'estremità del pavimento e mi giro verso di lui, con aria convinta.
-questa é la fabbrica in cui Batman ti ha buttato nell'acido?- domando.
-Questo é il luogo in cui tutto é iniziato, in cui sono rinato!- afferma.
Prima di buttarmi guardo prima le vasche piene di acido da cui salgono bolle che scoppiano poco dopo e poi lui, che mi sorride soltanto.
Allargo le braccio e mi lascio cadere nel vuoto.
Tutta la mia vita mi passa davanti come un ricordo lontano. Ora voglio solo lui, Joker. So che non se ne andrà... E non mi lascerà, non lo farebbe mai.
Quando tocco l'acido, non sento quel male e bruciore che ti corrode la carne, bensì il nulla perché penso soltanto al mio Joker, che starò per sempre con lui.
Mi sembra un eternità restare nella vasca, ma dopo qualche secondo, sento qualcuno prendermi per il busto e circondarmi la vita, per poi riportarmi in superficie.
Delle fredde labbra si posano sulle mie baciandomi, dopodiché si staccano. Apro gli occhi e riprendo fiato. Davanti a me c'è lui, il mio salvatore, il mio eroe, il mio ...
-Puddin...- sussurro con un filo di voce.
Mi stringe più forte a se e mi bacia di nuovo. Circondo il suo collo con le mie braccia e ricambio il bacio. Mi sento viva.
Butta la testa all'indietro e ride come un pazzo, io faccio lo stesso.
-Ora sei solo mia e di nessun altro-
-tua e di nessun altro...Puddin...- ripeto ridendo e lo abbraccio.

Mi guardo allo specchio, non sono molto diversa da prima. i miei capelli biondi, ora sono più chiari , molto più chiari, quasi bianchi e le punte sono macchiate, una di blu, l'altra di rosa. Ricadono sulle spalle in modo ordinato. La mia pelle é più pallida.
Per indossare dei vestiti puliti, Joker mi ha dato una sua maglia, che é abbastanza lunga da coprirmi il sedere.
-sei stupenda...- mi sussurra Joker abbracciandomi da dietro, e fa combaciare i nostri bacini.
Indossa solo dei pantaloni, il dorso é nudo, mettendo così in bella mostra i suoi muscoli e i tatuaggi.
Appoggia poi, le labbra sul mio collo baciandolo lentamente, ed io appoggio la testa sulla sua spalla.
-Sai... Prima nella fabbrica, quando ti sei buttata nella vasca di acido me ne stavo andando, ma poi mi sono detto , non posso lascare andare il mio pasticcino -
Mi libero dal suo abbraccio e mi giro verso di lui. Scoppio in una risatina divertita.
-Perché non andiamo a fare qualche rapina o andiamo a divertirci uccidendo qualcuno?-
-Perché stasera voglio divertirmi qui con te!- esclama.
Lo guardo e sorrido. Metto le braccia intorno al suo collo.
-Allora divertiamoci- dico e faccio passare la mia lingua lungo il suo petto.
Lo spingo contro la parete della camera e lo bacio. Un bacio lungo e appassionante.
-É un po' spoglia questa camera, sembra di essere al manicomio.- rido.
-Qui sono io il capo, quindi decido tutto io - afferma facendo un sorrisetto malizioso -E poi a me piace il manicomio- scoppia in una risata psicopatica.
Qualcuno bussa alla porta della camera.
-Mr J-
-Che vuoi?! Non vedi che sono impegnato?!- tuona Joker.
É lo stesso uomo che mi aveva portato nella stanza delle torture, al manicomio.
-Ha un appuntamento al vostro locale con i vostri soci-
-Possono aspettare, ora non ho tempo per quelle cose-
-Hai un locale tutto tuo?- domando entusiasta.
-Possiedo molte cose che tu non potresti nemmeno immaginare- mi sorride -...digli di andare a farsi fottere!- si rivolge poi all'uomo, che se ne va chiudendo con attenzione la porta.
-Dove eravamo rimasti?- mi domanda. -oh sì-
Mi prende per i fianchi, io attorciglio le gambe intorno al suo busto, e mi fa stendere sul letto.
Dopodiché con una sola mossa mi strappa la maglia.
-Sei stupenda- dice osservandomi da capo a piedi.
Poi preme le sue labbra sul collo, succhiando. Sento solo un lieve bruciore.
Sale ancora più su e mi stuzzica il lobo dell'orecchio mordendolo appena.
-Mi annoio- dico sbuffando.
-Mi stai provocando?-
-Forse- gli sorrido.

La Dama del Joker // Harley & JockerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora