Coraggio, non essere agitata, é un paziente come tutti gli altri.
Metterò in atto la stessa tattica che ho usato con gli altri detenuti; proveró a farmi raccontare la sua storia e capirlo.
Mi sistemo il camice bianco e gli occhiali sul naso. Di cosa mi preoccupo? Non sono mai stata così agitata.
-dottoressa Harleen, la dottoressa Maggie mi ha chiesto di darle questo foglio documentato in cui sono scritte le domande da fare al paziente zero- mi ferma Steve, l'assistente di Maggie.
-come? Io ho sempre usato il mio...-
-la dottoressa ha detto di fargli queste domanda, stai alle regole-
-d'accordo grazie- affermo e prendo il foglio. Che sciocchezza, queste domande fanno pena.
-buona fortuna Harleen! Io e le guardie staremo qua fuori e se c'è qualche problema chiamaci- esclama Steve prima che entri nella stanza.
Mi fermo appena prima della porta, la quale é trasparente e posso vedere al suo interno. Lui é lì, seduto, con la testa china, e con la camicia di forza di ieri. Alza la testa verso di me e mi sorride.
Mi fermo qualche istante ad osservarlo. Per un attimo il mio cuore smette di battere.
-Su Harleen, lo sappiamo tutti che é inquietante- mi riporta alla realtà la voce di Steve.
-Cosa?- domando.
-Mi fa paura solo a guardarlo-
Lo ignoro ed entro nella sala, chiudendomi la porta alle spalle.-Buongiorno signorina Harleen, come sta? L'ho vista ieri spiarmi.-inizia subito a parlare Joker, con un sorriso stampato sul volto. La sua voce é al contempo calda e maligna. Non é poi così male come lo descrivono; la sua pelle é molto chiara, sul bianco, il volto presenta qualche cicatrice, due sono più evidenti, alle estremità delle labbra rossastre, e i capelli sono verdi, un verde appariscente. Ha due piccoli tatuaggi; sulla fronte, proprio sotto l'attaccatura dei capelli ha una scritta: Damaged e sullo zigomo ha una piccola J .
-non sono io quella che dovrebbe farti le domande?- gli domando.
-non si domanda come faccia a sapere il vostro nome?- ride lui.
-C'è scritto sul cartellino- gli faccio notare e mi siedo al tavolo di fronte a lui.
-già... Harleen Frances Quinzel, il vostro nome è troppo lungo... Scusa non mi sono presentato. Il mio nome é Joker- dice e mi tende la mano -Mica mordo!- continua lui vedendo che non mi muovo.
-forse sì- sussurra poi.
Per farlo contento gliela stringo, é veramente gelida.
Ad un certo punto l'altra sua mano si avvicina al mio volto e mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Dei brividi mi percorrono il corpo.
Non devi farti influenzare da lui. Solo ora mi accorgo che le sue braccia non sono bloccate dalla camicia di forza, come ha fatto?
-Non mi chiede come ho fatto a liberarmi?- mi sorride.
-Non me lo diresti comunque- affermo. Lui scoppia a ridere.
-D-dovremmo iniziare, e dammi del tu- gli dico riportandolo alla realtà.
-certo, come stai?- mi domanda sorridendo.
-Perché ti piace così tanto uccidere?- ignoro la sua domanda e gli pongo la prima dell'elenco.
Scoppia in una pazza risata -e lei perché le piace entrare nella mente degli altri, capirli e aiutarli?-
-Non é che mi piace, é solo che nessuno ascolta i miei problemi, quindi io ascolto quelli degli altri, certe volte mi sento così sola ... Cioè no, tu devi rispondere alla mia domanda, non io alle tue. - affermo confusa. Perché ho detto quelle cose ha lui, un pagliaccio che uccide gente innocente ?
-come pensavo, dimmi qualcosa di te, famiglia, amici?- continua lui.
Non farti influenzare, continua a fargli le domande e non agitarti.
Forza Harleen, passa all'altra domanda.
-hai perso una persona a te cara?- gli domando.
-sai, penso che quelle domande siano stupide- esclama ridendo, di nuovo. Dalle mani mi sfila il foglio e lo strappa in mille pezzi.
-C-Che cosa stai facendo?- domando incredula.
-Ora possiamo iniziare la terapia. Perché non mi racconti qualcosa di te? Il tuo nome è così lungo, dovrebbe ess...-
-Dio, smettila di cambiare discorso ogni volta che ti faccio una domanda, smettila di confondermi, stai zitto ti prego!-esclamo, sto quasi per perdere la pazienza e arrivare al limite.
-ti faccio confondere? Sei confusa? Di cosa? Spiegami-
-tu... É questo il tuo gioco, stupido clown?! Ti senti così solo da voler far impazzire la gente?-
-Harleen tutto bene? Io voglio aiutarti- mi domanda sorridendomi.
-Dovrei io aiutarti, non tu- affermo tagliando corto. Lui si alza dalla sedia e mi viene vicino.
-non avvicinarti-
Così dicendo mi alzo dalla sedia ed esco dalla stanza.
-A presto Harley Quinn!- lo sento poi urlare e ridere allo stesso tempo.
-come mi ha chiamata?- mormoro tra me e me confusa.
Mi farà impazzire, ne sono sicura.
Joker é diverso da tutti gli altri miei paziente, ha qualcosa di speciale che nessuno ha.
-Harleen com'é andata?- mi domanda Steve una volta uscita dalla stanza.
-bene,devo solo abituarmi ai suoi modi. La prossima volta andrà meglio... Spero-
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La Dama del Joker // Harley & Jocker
Fanfiction≪...non dovevano andare così le cose. È stata molto sfortunata, si trovava nel posto sbagliato, nel momento sbagliato e con la persona sbagliata...≫ Il passato e il futuro si intrecciano portando alla pazzia. Ispirato a Suicide Squad (Harley & Joker...