"Allora andrai con la Potter alla festa stasera?"
Il bagno era affollato troppo affollato per i miei gusti. Si stavano tutti preparando per la gran festa. Io ero appena uscito dalla doccia. I capelli ancora bagnati rilasciavano delle gocce che mi inumidivano le guance. Con un gesto automatico me li tirai indietro.
"Anche se non ha accettato il mio invito questo non vuol dire che non passerà tutta la sera con me."
Duke era già vestito per la grande serata. Mi fissava dallo stipide della porta.
"Spero che la tua sicurezza serva a qualcosa. La rossa non sembra mollare."
"Prima o poi lo fanno tutte." Uscii dal bagno dirigendomi al dormitorio. Avevo ancora un'oretta per prepararmi ed essendo un ragazzo sarei stato pronto anche prima. Indossai una camicia azzurra e dei jeans. Mi guardai un'ultima volta allo specchio. Sarai mia mocciosa.Raggiungemmo la casa comune dei tassi alle dieci, con ben un'ora di ritardo. Ovviamente era stato tutto premeditato. Le persone che contano non si presentano mai alle feste prima delle dieci.
Non appena varcammo l'ingresso la musica ci travolse. La sala comune traboccava di persone che ballavano, alcune coppie con movimenti anche troppo provocanti per definirlo un semplice ballo innocente.
Sul fondo della sala i tassi avevano allestito un bancone con vari alcolici e stuzzichini. Dovevo ammetterlo avevano organizzato tutto nei minimi particolari. Le luci si muovevano da una parte all'altra creando scie luminose sulla pista da ballo. Sarebbe stato difficile trovare la mocciosa in mezzo a tutto quel caos.
"Io direi di andare a prendere qualcosa da bere." Propose Al indicando il bancone.
"Io prima devo cercare una persona." Ammisi con un mezzo sorriso.
"Chi è lei?" domandò curioso.
Nonostante sapevo che per Al non ci sarebbero stati problemi se fossi uscito con sua sorella, preferii mentire.
"Una tassorosso."
Al mi rispose con un occhiolino per poi andarsene in compagnia di Duke e Ray.Mi feci spazio tra la folla danzante guardando a destra e a sinistra. Esplorai con gli occhi ogni angolo della sala ispezionando ogni volto che ricadeva sul mio, ma i suoi occhi non li trovavo.
"Scorp amore, ti ho trovato finalmente."
Jeiny si era letteralmente gettata tra le mie braccia rischiando quasi di farmi cadere.
Le lanciai un'occhiata. Indossava un vestito aderente blu notte con delle paillette sulla scollatura profonda mettendola ulteriormente in risalto.
I miei occhi caddero proprio in quel punto come attratti da un magnete.
"Ti piace quello che vedi?" chiese maliziosa con un leggero sussuro.
In quel momento vidi passare alle sue spalle una figura sinuosa che spiccava improvvisamente tra le altre. Non l'avevo mai vista così bella. Una splendido abito verde smeraldo le fasciava il corpo magro. I boccioli erano raccolti in uno chignon disordinato con qualche ciocca che le scendeva sulle spalle.
"Altroche" Non riuscivo nemmeno a trovare le parole per descriverla. È bellissima.
"Sei sempre così dolce amore." Mi ricordai solo in quel momento che avevo i tentacoli della Parkinson intorno al collo. Senza tanti convenevoli mi allontanai da Jeiny per raggiungere quella ragazza che in un solo secondo era riuscita a stregarmi e a far sparire tutte le altre.
Ero a pochi passi dalla Potter presa da una conversazione con il cugino carota Hugo.
Non riescivo ad andare oltre. Cose le avrei potuto dire una volta davanti. Scorpius cosa diavolo ti succede? Vai lì e parlale. Questa mia debolezza nei suoi confronti mi spaventa. Il mio piano di vendetta si stava ribaltando e la paura di rimanere scottato cresceva ogni minuto di più.
Basta pensare a cazzate.
A grandi passi riuscì infine a raggiungerla proprio nel momento in cui Hugo la lasciò sola.
"Sei splendida mocciosa." le sussurai all'orecchio. Come speravo la feci sobbalzare.
"Malfoy volevi forse farmi prendere un colpo?"
Mi era davvero difficile parlarle. Ero incantato da lei come un serpente lo è dal suono del flauto. Non farti vedere in difficoltà.
"Forse. Sai un Potter in meno a scuola non sarebbe male."
La cosa che mi colpí era il vedere che anche lei era in qualche modo imbarazzata. La vidi guardare in direzione della pista da ballo.
"Balla con me Potter!" dissi allontanandola dai sui pensieri.
"Cosa? Mai nella vita."
"Non era una domanda." Le presi la mano e la trascinai tra la folla. Inizialmente fece un po' di resistenza, ma non riuscendo a liberarsi dalla mia presa così salda sul suo polso, si arrese.
Con una giravolta la avvicinai a me cingendole i fianchi. Le sensazioni che nascevano quando era così vicina era del tutto nuove e tanto piacevoli.
"Non finirà bene." disse irrigidendosi al mio tocco.
"Lasciati andare rossa. Chiudi gli occhi e ascolta la musica entrati dentro."
Stranamente fece esattamente quello che le suggerii. Chiuse gli occhi. I suoi muscoli iniziarono a sciogliersi ad essere meno tesi e si lasciò avvicinare a me.
I nostri corpi aderivano alla perfezione come se fatti apposta per essere legati. Riuscivo a percepire il delicato battere del suo cuore che seguiva il ritmo del mio.
Lei non poteva accorgersi quanto i nostri volti fossero vicini, quanto le nostre labbra fossero poco distanti. Non riuscivo a spostare gli occhi dalle sue così rosa e invitanti.
La vidi aprire lentamente gli occhi. Non si allontanò, ma mantenne quella distanza che univa i nostri respiri.
"Ricordi quando ti ho baciato la prima volta?"
Lei annuí semplicemente.
"Da quel giorno non faccio che pensarci e ripensarci."
Aspettavo una sua qualche risposta che non arrivò mai.
"Ho bisogno di bere." disse infine divincolarsi dalla mia stretta.
Senza nemmeno pensarci la seguii.
Prese una bottiglia di whisky incendiario e ne bevve un sorso.
"Wooo vacci piano Potter."
Mi sorrise per poi sorseggiare un altro pò dalla bottiglia già mezza vuota.
"Tutto questo è troppo. Ne avevo bisogno." disse divertita. "Insomma tu che mi dici queste cose.. assurdo."
Bevve un altro sorso.
Le presi con forza la bottiglia dalla mano appoggiandola sul tavolo.
"Può anche essere assurdo, ma bere come un'alcolizzata non è la soluzione, rossa." Per quanto strana, quella situazione era divertente. Se ero fortunato avrei visto la Potter ubriaca. Cosa poteva esserci di meglio?
Le ultime parole famose.
"Potter sei ubriaca." Affermai pochi minuti dopo vedendola sin troppo allegra che saltava a destra e a manca.
"Io reggo l'alcool."
"Lo vedo." Me ne stavo seduto su uno sgabello a braccia incrociate che mi godevo lo spettacolo divertito.
"Vado a cercare qualcuno che ti possa accompagnare al tuo dormitorio rossa.""È possibile che con tutti i cugini e fratelli che hai qui non riesca a trovare nessuno?" Ero irritato più che mai. Avevo girato cinque volte tutta la casa corvonero senza trovare nessun Weasley/Potter. E ora cosa faccio?
"Ho tanto sonno."
Ormai stufo decisi di prendere la Potter sotto braccio e portarla personalmente nella sua casa.
"Vieni qui mocciosa." La feci appoggiare a me.
"Pensavo fossi più leggera."
"Mi stai dando della cicciona serpe?"Fare le scale fino al settimo piano fu una dura impresa, in particolare perché la Potter si era addormentata costringendomi a portarla in braccio.
"Ehi dormigliona. Mi serve la parola d'ordine."
Aprì gli occhi per un secondo.
"Penso sia gorgosprizzi."
"Come pensi?"
"O forse era puffole pigmee."
"Potter ti ucciderei in questo momento." scherzai.
Scoprì che fortunatamente puffole pigmee era la parola d'ordine.
La sala comune era deserta. Mi avvicinai al divano e con una delicatezza che non credevo nemmeno di avere vi sdraiai la ragazza.
Esistai per qualche minuto incantato dal suo viso addormentato.
Mente uscivo sentii la sua vocina rimbalzare sulla pareti.
"Anche io non ho fatto altro che pensarci."
Con un sorriso lasciai la sala comune dei grifoni.
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Scorpius' memories
FanfictionSono Scorpius Hyperion Malfoy, giovane erede della mia nobile famiglia. La cosa non m'interessa particolarmente, ma ad essere me ci si può divertire. Sono il ragazzo più popolare della scuola, invidiato e ammirato dai ragazzi e amato dalle ragazze...