Lauren's Pov
Siamo ormai a venerdì, il che significa ultimo giorno di allenamento, ultimamente il tempo al campo per parlare con Camila è stato veramente poco, gli allenamenti sono stati molto più intensi dato che non manca molto alla prossima partita e appena finiti c'era già il padre pronto a riportarla a casa, ci siamo scambiate si e no "ciao" un paio di volte, ma mi andava bene.. in fondo cosa avevamo dovuto dirci? Più che altro le nostre conversazioni si concentravano la notte, stavamo ore a parlare, parlavamo di tutto, dalla cosa più stupida e banale ai discorsi più complicati e filosofici di sempre.
Mi piaceva parlare con lei, mi sentivo rilassata, sicura, mi fidavo. Sapevo e so tutt'ora di poterle parlare della qualunque cosa senza farmi troppi problemi. E soprattutto vedo che per lei è lo stesso. È questa la cosa che più preferisco. Quando l'altra sera ad esempio ha litigato con la sua migliore amica non si è chiusa in se stessa, non ha cambiato umore, non se l'è presa col resto del mondo. ..o almeno, non l'ha fatto con me. Non so come si è comportata con gli altri ma so per certo che con me ne ha parlato, si è sfogata, l'ho chiamata e l'ho sentita piangere, non si è vergognata di farsi sentire fragile da me, non si è fatta troppi problemi e quando ha chiarito tutto mi ha scritto dicendomi che era tutto okay. Capite.. sono passate quanto.. un paio di settimane da quando la conosco? E lei si fida di me, io mi fido di lei. È passato poco ma sappiamo quasi l'intera vita l'una dell'altra.-Hei- sento sussurrare alle mie spalle, mi giro e noto che dalla porta dello spogliatoio è entrata la ragazza che poco prima occupava i miei pensieri, sta sorridendo, si avvicina e posa la sua borsa accanto alla mia.
"Hei" ripeto io finendo di allacciarmi la scarpa "oggi sei venuta prima?" Chiedo allacciando l'altra, che domande? Se è lì un ora prima del solito orario è ovvio che si.
Infatti annuisce -volevo chiederti una cosa..- metto la testa di lato e la guardo, non so proprio cosa possa chiedermi.. "hum, dimmi.." e finisco di allacciarmi la scarpa.
-Non è che potresti per caaso perdere tipo un po' del tuo tempo per farmi vedere qualche esercizio in palestra?- dice e si imbarazza.
La squadro da capo a piedi, poi di nuovo, mi avvicino e la guardo meglio "per me non ci sarebbe alcun problema, non perdo mai tempo quando si tratta di te Camz ma.. perché? Cioè.. hai già di tuo un fisico perfetto.." dico guardandola forse un po' troppo..
Fa spallucce -Insomma.. comunque volevo mettere un po' di forza.. cioè non so se ti rendi conto ma stamattina ho dovuto chiedere alla mia sorellina Sofy di aprirmi la bottiglia d'acqua!- gesticola mentre parla e alla fine scoppia in una piccola risata che contagia anche me.
"Beh di sicuro tua sorella è molto forte e ripeto, non ne hai alcun bisogno ma se vuoi provare, beh Cabello mi segua che la porto nella mia sala giochi" dico con una voce buffa e scoppiamo a ridere di nuovo.
-Mi cambio e vengo- dice e annuisco "ti aspetto lì" e detto questo mi avvio alla palestra.
...
Sono passati ormai venti minuti e di Camila ancora nessuna traccia.. possibile che ci sta tanto a cambiarsi?
Decido di tornare negli spogliatoi così mi avvio, sono quasi davanti la porta quando sento qualcuno parlare.
<Non ci credo che sei sempre impegnata, dai concedimi una sola sera per uscire.>
Sento la voce di Austin provenire da là dentro.. cazzo ci fa nello spogliatoio femminile poi. Solo perché abita praticamente qui non significa che può entrare lì dentro porco due.
-Eeh.. sono sempre impegnata invece..- Ed ecco che sento la voce di Camila rispondere prontamente mentre.. ride? Cazzo ride..
Mi poggio alla porta per sentire meglio, so che non dovrei origliare ma c'è la mia Camz lì dentro.
Sento dei passi.. -Aa-aaust-austin.. f-fe-fermo.. non.. non ti a-av-avvici-n-are- <Eddai piccola hai riso.. non cercare di fare la dura con me, so che mi vuoi..> serro la mascella. Posso solo immaginare la scena e tutto questo non mi piace, assolutamente no. <Perché non ci divertiamo un po' e vediamo se poi avrai voglia di uscire eh..> adesso basta. Entro spalancando la porta e sgrano gli occhi alla scena che mi si presenta, Camila è contro il muro con le gambe aperte e Austin in mezzo che la tiene ferma dai polsi mentre schiaccia il suo corpo con il proprio, lei si dimena ma il ragazzo è chiaramente più forte. Si, più forte di lei, non di me.
"Io ti spacco il culo bastardo!" Urlo presa dalla rabbia più totale e mettendogli le mani sulle spalle lo getto a terra con un colpo.
"Che minchia ti credevi di fare eh? Cazzo moscio di merda." Dico abbassandomi alla sua altezza e prendendolo con una mano dalla maglietta.
Camila dietro di me trema, la sento, trattiene i singhiozzi ma non si sposta.
<Che vuoi Jauregui lasciami!> Dice strattonandosi per liberarsi dalla mia presa e alzandosi.
<Levati dai coglioni, Cabello è mia.> Mi sfida, questo è troppo. Lo sbatto al muro e con l'avambraccio lo tengo fermo dal petto. "Ascoltami bene bastardino in calore. Prova solo a guardarla un'alta volta e per la prossima partita ti tocca stare in panchina a causa di una mancanza di coglioni." Ringhio guardandolo negli occhi con una rabbia dentro che cercavo di controllare il più possibile. "Se la guardi.. se la sfiori puoi dire addio a tutti gli sport perché ti spezzo direttamente le gambe, intesi?!" Do un colpo forte con l'avambraccio dandogli una botta e facendogli sbattere ancora più le spalle "sempre che tu li abbia i coglioni e, facendo finta che tu sia utile alla squadra." Lo guardo ancora una volta negli occhi e mi allontano, do una veloce occhiata a Camila che è rimasta immobile per tutto il tempo.
<Jauregui tu..> "Io cosa?" Lo interrompo prendendolo dalla maglietta e guardandolo dritto negli occhi "adesso sparisci, mi scoccia spiegare a tuo padre che suo figlio stava per violentare una ragazza. E scoccierà ancora di più ai medici cercare di rimetterti tutti i pezzi a posto dopo che avrò finito con te. Chiaro?! Ora vattene." E detto questo mi trattengo per non sputargli in faccia o fargli di peggio e lo sbatto fuori dallo spogliatoio. Non importa che lui sia un ragazzo e io una ragazza, lui con me non ha speranza e, anche per questo mi odia. Ma adesso meglio pensare a Camila, mi affretto a correre da lei e la abbraccio forte, lei in risposta si stringe nel mio petto e la sento singhiozzare contro di esso.
"Ssh.. tranquilla.. è tutto passato Camz, ci sono io con te." Sussurro accarezzandole la nuca e le spalle, in risposta lei annuisce e si stringe ancora di più a me.
"Tu non puoi rimanere qui" sussurro "Tuo padre può venirti a prendere?" Cerco di guardarla negli occhi ma mi è impossibile, fa no con la testa.
La prendo in braccio a mo di principessa ed esco dallo stabile portandola nella mia auto e poggiandola delicatamente nel sedile anteriore. "Io adesso vado un attimo dentro, avverto il coach che non stai molto bene e ti riporto a casa okay?" Faccio per staccarmi ma lei non mi lascia andare "Tornerò subito, non ti lascio sola Camz, tranquilla." Dico incatenando il mio sguardo al suo, lei sembra calmarsi, le lascio un bacio in fronte e vado velocemente ad avvertire il coach, non gli dico nulla di Austin per il momento, non è importante adesso. Scendo subito a prendere la mia borsa e quella della ragazza per poi tornare da lei in auto.
La trovo poggiata allo sportello della macchina, sta riposando, sembra una bimba. Sorrido a quella visione e parto verso casa sua dato che so già l'indirizzo.
Arrivo davanti il vialetto, parcheggio e mi volto verso di lei "Hei Principessa.. siamo arrivate, svegliati e fammi vedere quegli occhioni che tanto mi piacciono su" sussurro accarezzandole una guancia con le nocche, studio il suo viso e mi imbambolo letteralmente fino a quando lei si sveglia e mi rivolge un sorriso che ricambio immediatamente.
Scendo dall'auto e metto la sua borsa a tracolla "vieni qui" sussurro per poi prenderla in braccio -Lau non.. non c'è bisogno io.. so camminare da sola sai- dice per poi avvolgermi le braccia al collo e nascondere il viso nell'incavo di esso, credo sia diventata rossa. Ridacchio e la stringo più forte avviandomi all'entrata di casa.
"Lo so piccola ma ssh.. a te ci penso io ok?" La sento sorridere contro il mio petto e mi passa le chiavi, apro la porta e trovo la casa vuota, mi guardo in torno non sapendo che fare.
-I miei staranno fuori per tutta la notte dato che mia nonna sta male e Sofy è da mia zia- dice capendo ciò a cui stavo pensando, annuisco e mi indica la sua stanza, saliamo le scale ed entro poggiandola delicatamente sul letto al centro di essa per poi sedermi accanto a lei.
"È tutto okay?" Sussurro guardandola dolcemente.
-Si.. cioè.. grazie. Se non fosse stato per te io.. io..- non riesce a finire che scoppia in lacrime stringendosi contro il mio petto, senza pensarci due volte la abbraccio forte e le accarezzo la schiena cercando di darle sicurezza.
"Hei hei.. è tutto okay, né lui né nessun'altro potrà farti del male finché ci sarò io con te Camz, okay?" La prendo delicatamente in braccio e la siedo sulle mie gambe, la sua testa ancora contro il mio petto, la abbraccio e la accarezzo cercando di darle sicurezza e sembra calmarsi anche se qualche lacrima continua a rigarle il viso.
"Principessa, guardami" dico sempre dolcemente ma con la voce un po' più roca alzandole il viso con due dita da sotto il mento, lei mi guarda, ha gli occhi rossi e un piccolo broncio sulle labbra. "Nessuno Camz, nessuno." Ripeto facendo incontrare i nostri sguardi.
Tira su col naso e mi abbraccia avvolgendomi le braccia attorno al collo.
"Ti fidi di me?" Sussurro stringendola.
-Mi fido di te Lolo.- Sussurra stringendosi più a me....
HEEEEIII GENTEEE!
Intanto scusatemi se ho ritardato a far uscire il capitolo ma sono stata un po' bloccata, che dire.. spero vi sia piaciuto e spero vi stia piacendo la storia in generale.
Fatemi sapere attraverso i commenti e stellinate.
Cercherò di far uscire il prossimo capitolo il prima possibile, se non è stasera sarà domani, voi però fatemi sapere se lo volete!
Detto questo, buona lettura e buon pomeriggioo 😘❤
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It's A Secret
FanfictionLauren Jauregui è il capitano di una delle più forti squadre di rugby MASCHILI, ebbene si, a quanto pare un giorno mentre era agli allenamenti del suo migliore amico scese in campo per gioco e l'allenatore vedendola la pregò di entrare nella squadra...