Capitolo I

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Camila's Pov

Ore 19:30, casa Cabello.

<Milaa, Mila scendi e vieni ad aiutarmi in cucina che è tardi su.> Sento la voce di mia madre riscuotermi dai miei pensieri, ero sul letto a parlare al telefono con Dinah, la mia migliore amica dai tempi dell'asilo.. ma era meglio scendere, sono sempre stata una ragazza molto educata e timida, non ho mai disubidito ai miei né ho mai iniziato discussioni. Se mi andavano contro, chiunque, abbassavo la testa e annuivo, non era da me ribellarmi neanche della cosa più stupida.

-Oi, io devo chiudere che mamma chiama e la devo aiutare in quella stupida cena con un amico di mio padre, ci sentiamo dopo?- Dico in tono molto dolce ma la sento comunque dispiacersi, purtroppo coi vari impegni non riuscivamo più a sentirci sempre come prima, in più lei adesso era nella sua casa al mare e non potevamo vederci spesso, solo quando magari i suoi tornavano in città per fare la spesa o perché devono prendere cose in casa.. ma va bene.

<Va bene amore tranquilla, ci sentiamo per messaggi tu lo sai che io sono qui, ti voglio bene a dopo.> Dice le ultime parole con una vocina ancora più dolce e mi manda un bacio, sorrido e dopo averle detto che le volevo bene anch'io chiudo e poso il telefono sul comodino scendendendo al piano di sotto ed arrivando in cucina. Mia madre sorride e mi parla gentilmente.

<Camila, mentre io finisco di condire l'insalata potresti gentilmente apparecchiare? Mi raccomando però che è da tanto che papà non vede questo suo amico del liceo e ci teniamo a fare bella figuara.. in più..> le vedo farmi un occhiolino e inarco un sopracciglio <a quanto pare ha un figlio di più o meno la tua età e anche molto carino.> Un altro occhiolino.. si mamma, si certo.. un ragazzo.. mhmh.. certo certo. Se solo sapessi che mi fanno schifo tutti i ragazzi.. peccato solo non poterlo dire. Ho sempre accettato la mia sessualità, okkay forse all'inizio no ma è normale, vivo bene col mio essere lesbica. Amo il corpo femminile, amo le ragazze, amo essere come sono, mi sembra assolutamente normale vedere due ragazze baciarsi, stare insieme, sposarsi e vivere normalmente.. una coppia etero invece mi da leggermente fastidio. Non dico che sia brutto, strano.. solo, non fa per me. Sarà perché odio i ragazzi.. proprio non li sopporto.
Ma, devo fare la etero.. se i miei scoprono qualcosa credo potrei cercarmi un altra casa. Sono delle persone adorabili si, ma non capirebbero..
Mi limito ad annuire e prendo le cose andando ad apparecchiare. Faccio le cose per bene e aiuto mia madre in qualche altra cosa, nel frattempo sono quasi le 20:30, loro stanno per arrivare e io sto in tuta.
Sinceramente non mi interessa fare bella figura con questa famiglia, né tanto meno col ragazzo.. ma salgo comunque a mettermi qualcosa di più decente, mi faccio una doccia veloce e indosso dei semplici pantaloni bianchi strappati e una canotta a righe, le adidas, sistemo i capelli e scendo, non do neanche peso al trucco.
Loro erano appena arrivati ed ero a metà scala quando vedo il ragazzo entrare dato che la scala era di fronte la porta. Mi sembra un tantino imballato, io mi limito a sorridere lievemente come mio solito e scendo l'ultimo scalino andando ad accoglierli mettendomi di fianco a mia madre.
Si fanno delle presentazioni veloci e ci mettiamo a tavola.
L'amico di mio padre era un tipo simpatico, sportivo, si vedeva dal fisico.
Sua moglie molto gentile e sofisticata e in fine il ragazzo che portava il nome di Austin.. mmh.. si.. sembrava carino, di certo aveva un bel sorriso ma tutto qui.
Durante la cena, io e lui eravamo vicini, ero tra lui e la mia sorellina Sofy che però era impegnata con mia madre dato che era troppo attaccata a lei.
Non era tanto buona la situazione perché Austin provava in tutti i modi ad aprire una conversazione e si, inizialmente abbiamo parlato un po' ma vedevo che ci stava provando e la cosa non dico che mi dava troppo fastidio.. però diciamo che beh.. non mi importa più di tanto ricevere attenzioni da un ragazzo e non vorrei neanche illuderlo.

Eravamo al secondo quando mio padre attirò la mia attenzione chiamandomi, io mi giro e ascolto ciò che deve dirmi.

<Camila.. sai che Mitch è l'allenatore di una squadra di rugby molto forte?

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