Capitolo X, Non È Un Gioco

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-Angels And Demons Online, ???, ??:??
Prima persona: Kirito-
Il ragazzo tenta di colpirmi, ma io lo schivo e in quel momento il tempo sembra andare al rallentatore.
Mentre sto abbassando la spada in direzione nel suo collo vedo il suo sguardo puntato sul mio.
I suoi occhi sono spalancati, come se avesse appena realizzato di star per morire, e mi trasmettono un brivido lungo tutto il corpo.
Nonostante questo non mi fermo, ormai è troppo tardi, e taglio di netto la testa del ragazzo, la quale va a rotolare per terra dritto davanti a me.
Prima di scomparire in tanti cristalli riesco di nuovo a vedere il suo sguardo inquietante posato sul mio, e un brivido mi percorre tutto il corpo.
A differenza della testa, però, il resto del corpo non scompare, rimanendo invece a terra grondante di sangue, che pian piano si allarga fino ad arrivare da me.
Provo a indietreggiare, ma ogni passo che faccio pare essere nullo.
Dopo ciò il sangue sulla lama della mia spada evapora e inizio a vedere nero, mentre la mia testa viene pervasa da un forte dolore.
La mia visuale si oscura completamente e mi ritrovo dopo pochi secondi in uno scenario oscuro nel quale solo io sono illuminato.
Mi guardo intorno, chiedendomi dove sono, e provo a ricordare cosa stessi facendo prima di arrivare qui, senza successo.
Il corpo del ragazzo, che fino a poco fa era davanti a me, adesso è scomparso, e con esso anche l'enorme chiazza di sangue che si stava formando.
Passati pochi secondi si accende una luce davanti a me, e io non posso fare a meno di alzare lo sguardo.
Ciò che vedo è Asuna in piedi a fissarmi con le mani sul petto e uno sguardo spaventato.
Provo a chiamarla ma dalla mia bocca non esce voce, e neanche aria.
Dietro di lei iniziano a comparire anche tutti gli altri e riprovo a chiamarli, ma senza successo.
Tutti mi guardano spaventati e poi guardo sotto di me, dove è di nuovo comparsa un'enorme pozza di sangue e la testa del ragazzo di prima è a terra.
Indietreggio, mentre con le mani mi stringo la gola e provo ad urlare, la sensazione che sto provando adesso mi sta facendo impazzire.
Dopo che ho indietreggiato di qualche metro cado a terra, sedendomi, e guardando in mezzo alle mie gambe vedo di nuovo la testa inquietante, che quasi mi fa vomitare.
«Sei solo un assassino» Sento queste parole uscire dalla bocca della ragazza che amo, e tutto d'un tratto sento come se mi avessero dato un colpo al petto.
Si girano tutti e si incamminano via, nel mentre delle lacrime iniziano a rigare il mio viso, mentre provo a chiamarli, ancora una volta senza successo.
Provo anche a raggiungerli gattonando per terra ma sembra che ad ogni mio passo mi faccia sempre più lontano.
Fino a quando non li vedo più.
Mi lascio quindi andare a un pianto raggomitolato a terra e la visuale si fa ancora una volta nera.
Le immagini degli avvenimenti successi poco fa si fanno sempre meno nitide e io apro gli occhi, rendendomi conto di aver, ancora una volta, fatto lo stesso incubo.
Mi rigiro sul letto a pancia in su guardando il soffitto, poi sospiro e chiudo gli occhi.
Sono passate ormai tre settimane da quanto successo ad Asuna e da quello che ho fatto, e per tutto quest'arco di tempo ho fatto sempre lo stesso incubo, tormentato dal senso di colpa.
Per quanto quello che ho fatto fosse necessario non riesco comunque a togliermelo dalla testa, penso costantemente alla paura che quella persona possa aver avuto, e al dolore che ha provato, e che proveranno i suoi familiari.
Mi rigiro verso la mia sinistra e guardo Asuna sdraiata accanto a me, con gli occhi chiusi da ormai tre settimane.
Ho passato anche quest'altra settimana senza parlare con nessuno, stando per i fatti miei in qualche dungeon, rischiando anche a volte la vita.
Ho cercato in lungo e in largo la stanza del boss ma non pare essere da nessuna parte, oggi dovrei andare con gli altri a cercarla, la prima volta che esco con qualcuno da giorni.
'Svegliati...'.
-Poco tempo prima
Angels And Demons Online, Dungeon del quarantanovesimo piano, ??:??-
Cammino malinconicamente lungo i lunghi corridoi di pietra del dungeon, attendendo la comparsa di uno dei soliti mostri.
Finalmente, dopo pochi secondi, ecco che vedo apparire un mostro lucertola davanti a me.
Il suo aspetto è come quello dei vecchi 'Lizard Man' di SAO, con la differenza che è equipaggiato con un mantello e un martello che impugna con entrambe le mani.
Sfilo la spada dalla fondina dietro la schiena e mi preparo quindi a combattere.
Comincia a correre verso di me, impugnando sulla sua sinistra il martello, e, una volta arrivato davanti a me, prova a colpirmi.
Sposto la spada e paro il colpo, il quale però mi fa strusciare a pochi metri di distanza.
Successivamente l'essere prova a prendermi la spada utilizzando la lingua, ma riesco a tagliargliela e fa un verso di dolore, poi vedo i suoi HP scendere sotto il 50%.
Impugna il martello con entrambe le mani e porta le braccia sopra la testa, preparando una tecnica unica per le armi-martello chiamata "spacca-ossa".
Faccio lo stesso ma porto la spada alla mia destra, abbassandomi di poco e aspettando che il mostro faccia la sua mossa.
Entrambe le nostre armi iniziano a luccicare, la mia di rosso e la sua di giallo, e ci scagliamo a massima velocità l'uno contro l'altro.
Non riesco a schivare il colpo e ci infliggiamo entrambi danni significativi.       Appena la superficie metallica del martello mi colpisce la spalla faccio un urlo di dolore e cado a terra, seguito dal mostro.
Guardo la barra della vita sotto al mio nome e vedo che è quasi scesa al livello giallo, poi mi porto una mano sulla spalla e noto che mi sta uscendo del sangue.
'È tutto troppo reale, dannazione, ma che sta succedendo?'.
Mi alzo e riprendo la spada ma un dolore enorme, seguito da un "crack", mi pervade il braccio, facendomi ricadere l'arma a terra.
'Cavolo' Mi vengono i brividi lungo tutto il corpo e il mostro riprende i sensi, quindi si rialza e va verso il suo martello.
Una volta recuperata l'arma la impugna con due mani e corre verso di me.
Quando è abbastanza vicino prendo la spada con la sinistra e provo a colpirlo ma, per colpa della mia posizione svantaggiata, il mostro riesce a colpirmi e scaraventarmi via.
La spada è rimasta nel punto di prima e il mio addome è dominato da una grossa sensazione di dolore, i miei hp scendono alla metà.
La mia skill di rigenerazione fa fatica a ripristinare le parti del mio corpo ferite.
Il mostro viene ancora una volta qui e alza il martello, pronto a colpirmi.
Quando sta per affondare il colpo una linea nera veloce trancia a metà il corpo del mostro, lasciandolo poi svanire in tanti piccoli cristalli.
Il ragazzo dai lunghi capelli neri mi porge una mano, ma io mi alzo senza prendergliela e tenendomi la mia sulla mia spalla destra, ancora dolorante, che nel mentre continua a rigenerarsi, facendo pian piano sparire il dolore.
«Corvo, avevo tutto sotto controllo, non dovevi intrometterti» Dico con freddezza al mio compagno di squadra.
«Non è vero! Ancora un altro istante e ti avrebbe ucciso. Devi stare attento, sono passate quasi tre settimane, vedrai che si sveglierà. Siamo tutti in lutto, ma non per questo dobbiamo perderci d'animo, devi continuare a lottare Kirito, lei vorrebbe questo» Una volta che ha finito di parlare non proferisco parola e mi incammino con lui, cingendogli un braccio attorno al collo, permettendogli di sorreggermi.
Ha ragione, devo andare avanti e diventare più forte per lei, così non le succederà più nulla del genere.
Sono convinto che si sveglierà, deve farlo...
-Adesso
Angels And Demons Online, Casa dei cavalieri del sangue, ??:??-
Lei sembra muovere l'indice e il mio sguardo saetta subito da lei al dito numerose volte.
Sento il cuore iniziare a battere velocissimo, quindi mi alzo e raggiro subito il letto, trovandomi poi in ginocchio davanti a lei, poi le prendo la mano, con respiro affannato.
«Asuna? Asuna!» Ho le lacrime agli occhi quando le vedo aprire debolmente i suoi.
La sua bocca si muove lentamente, ma dalle sue labbra non esce alcun suono.
Prova ad alzare la testa ma subito ricade, richiudendo gli occhi.
Le lacrime mi rigano il volto mentre mi porto la sua mano alle labbra, baciandola delicatamente.
Gliela riposo sulla pancia e mi alzo, provando a scacciare le lacrime.
Mi giro verso il muro e, urlando con tutto il fiato che ho in corpo, gli do un pugno, non riuscendo però a sfogare la rabbia che ho dentro.
Il sangue inizia a gocciolare lentamente a terra e le mie nocche diventano rapidamente più rosse, provocandomi dolore, quindi mi siedo per terra, schiena contro il muro.
Attirati, molto probabilmente, dal forte rumore, tutti gli altri entrano repentinamente dentro la stanza, preoccupati per quello che è successo.
Ho scordato di riattivare l'opzione per rendere la stanza insonorizzata.
Appena lo sguardo del mio migliore amico incontra il mio, va avanti e indietro fra i miei occhi e la mia mano.
Fa un passo verso di me ma, prima che mi raggiunga, alzo l'altra mano verso di lui, dandogli cenno di fermarsi.
Lui, capendo la mia situazione, lo fa, gli altri rimangono immobili e sullo sguardo di Eiji, posto al pavimento, noto preoccupazione.
«Cos'è successo amico?» Dice abbassandosi, ma restando comunque a distanza.
«Lei... Sembrava che stesse per svegliarsi... Ha aperto gli occhi e-» Dico con un filo di voce, poi mi fermo e mi siedo sul letto.
Non proferiscono parola quando gli dico che ho ancora bisogno di stare da solo ed escono tutti dalla stanza.
Abbasso lo sguardo verso le nocche della mia mano destra e rimango a osservare il liquido cremisi che scende lentamente lungo le mie dita.
Dannazione, nessuno ha ancora scoperto come sia possibile che sia tutto così reale: il dolore, il sangue.
Ci vogliono pochi secondi perché il dolore e il sangue spariscano.
Alla mia mente torna subito il pensiero del sogno fatto pochi minuti fa.
Lo scaccio e mi sdraio di nuovo sul letto, sperando di riuscire a scacciare anche i restanti brutti pensieri.
-Indefinite ore dopo-
I miei occhi si aprono debolmente e la luce dell'abat jour mi acceca per qualche secondo.
'Cavolo, devo essermi addormentato.'
Mi strofino gli occhi con le mani e poi guardo l'orologio sul comodino.
Questo è diviso a metà fra uno scenario di notte e uno di giorno, con una lancetta che sta a indicare il momento della giornata.
Attualmente è quasi sera.
Decido di alzarmi e andare a prepararmi un caffè.
Appena metto i piedi fuori dal letto rabbrividisco per il pavimento freddo.
Mi giro a guardare Asuna e una fitta mi colpisce il petto.
Malinconicamente mi abbasso verso il suo volto e le lascio un bacio dalla guancia, seguito da un "ti amo" sussurrato.
Esco dalla stanza e mi avvio al piano di sopra, diretto verso la cucina.
Mentre cammino non riesco a non notare che la casa è completamente deserta, molto probabilmente sono tutti nel dungeon a cercare la stanza del boss, oppure ad aumentare l'esperienza necessaria per salire di livello.
Una volta arrivato in cucina vado verso i fornelli e, una volta che vi sono davanti, compare un ologramma con diverse opzioni che stanno a segnare tutto il cibo che posso fare.
Clicco sull'opzione del caffè e subito sui fornelli va a formarsi, pixel dopo pixel, la tazza piena di caffè già riscaldato e pronto per bere.
Prendo la tazza calda e me la porto alle labbra, sorseggiando un po' del liquido al suo interno.
Ad un certo punto una luce blu mi circonda e mi ritrovo, dopo pochi secondi, nella città d'inizio posta al primo piano.
'Che diamine succede?' Penso confuso da quello che è appena successo.
'Possibile che ci sia un nuovo avviso di sistema? Che cosa sarà successo adesso?
Magari scopriremo finalmente perché è tutto così reale' Molte domande si fanno spazio nella mia mente, mentre la tazzina che ho in mano mi cade, andandosi a frantumare e scomparire in tanti piccoli rombi.
Nella piazza inizia un chiasso assordante, e riesco a scorgere i miei amici dietro ad un gruppo di persone.
Sorpasso tutti per andare verso di loro e, una volta raggiunti, ci mettiamo a parlare.
«Cosa è successo adesso? Strano, era da molto che non avveniva un annuncio di sistema da parte di quel pazzo, che cosa vorrà?» Il primo a parlare è Klein, seguito da Corvo.
«Penso che stiamo per scoprirlo» Indica con un dito il cielo, il quale va ad arrossirsi più del normale e sul quale compare la scritta "Annuncio di sistema".
Successivamente si forma una crepa che va a ingrandirsi sempre di più, lasciando spazio solo all'oscurità.
Da questa esce una figura completamente nera, fatta completamente di un miscuglio di gas e ombre, come se non avesse un corpo proprio, caratterizzata solo da due occhi completamente bianchi.
Va a sedersi sul pilastro dove eravamo mesi fa io e Asuna, per poi accavallare le gambe e iniziare a parlare.
«Salve giocatori e giocatrici, come avrete potuto immaginare sono qui per fare un annuncio molto importante. Avrete sicuramente notato che il gioco è diventato più... Reale. In caso non fosse cosi: eccovene una dimostrazione».
Smette di parlare e alza la mano verso di noi, per poi aprirla e lanciare dalle dita migliaia di coltelli, i quali vanno ad infilzare tutti i giocatori presenti nella piazza, me compreso.
Faccio un piccolo urlo di dolore, seguito da quello di molte altre persone, e mi tengo una mano sul braccio grondante di sangue.
Fortunatamente il sistema anti-danno delle città ci ripristina la salute e rimuove il dolore, facendoci tornare come pochi secondi prima, malgrado sia stato violato da quello che intuisco essere il game master.
«Bene, ora che avete potuto constatare sulla vostra pelle che ciò che dico è reale, possiamo cominciare con la parte seria. Recentemente ho lanciato l'aggiornamento più importante degli ultimi mesi, e una delle cose aggiunte è appunto questa.
Ho aggiunto diverse armi, armature ed oggetti, ma cosa più importante: ho diminuito il limitatore del dolore, portandolo quasi al minimo. Il dolore che proverete sarà però condizionato dalla vostra resistenza fisica e rigenerazione. Detto questo, penso di poter anche andare. Ci si vede presto».
Una volta che finisce di parlare si rialza, volando nell'oscurità nel cielo e facendo richiudere la crepa e tornare tutto come prima.
Successivamente riveniamo tutti teletrasportati dove ci trovavamo prima dell'evento.
Nelle mura familiari di casa riesco finalmente a darmi una risposta a tutte le domande che mi sono fatto in questi giorni, ma altre iniziano a comparire.
Mi siedo e mi inizio a chiedere il significato delle sue ultime parole: "ci si vede presto".
Che cosa avrà voluto intendere?
Ormai ho capito che l'unico modo per scoprire cos'ha in mente quell'uomo è aspettare.
Sento l'entrata della casa aprirsi e dalle scale scendono tutti gli altri.
Mi alzo dalla sedia e vado verso di loro, poi ci mettiamo a parlare di tutto ciò che è appena successo.
«Dovremmo stare ancora più attenti adesso» Dice Fujio e io annuisco.
'Ha addirittura aumentato il dolore provato... è persino peggio di Kayaba, almeno lui aveva una sorta di morale contorta'.
Guardo l'orario sull'orologio, con la lancetta che è ormai quasi al centro della zona notte.
Vista la giornata stancante gli altri decidono di andare a dormire, quindi ci salutiamo.
Sui loro volti continuo a vedere lo sguardo preoccupato.
Nella mia casella di posta arriva un messaggio da parte del sistema, che ci conferma ulteriormente ciò che ha detto il master, probabilmente è per i giocatori che stavano dormendo e che non sono stati quindi trasportati alla città d'inizio.
Io invece decido di restarmene ancora un po' sveglio e mi poggio sul divano, poi accendo la TV a schermo piatto posta sul muro.
Decido di ripescare uno dei vecchi film dei primi decenni dell'anno duemila e mi godo un po' di vecchi ricordi, provando a distrarmi dall'ennesima brutta notizia.
Senza neanche accorgermene, mi addormento dopo pochi minuti.
-Due giorni dopo-
Sono ormai già passati altri due giorni, e Asuna è sempre nello stesso stato.
Dall'ultima volta che l'ho vista muoversi non ha più fatto alcun cenno di vita, è semplicemente rimasta immobile.
Nonostante io senta ancora il vuoto lasciato da lei, un vuoto che sarà incolmabile fino al suo risveglio, ho deciso di farmi forza e continuare a combattere e diventare più forte, devo comunque farlo per lei.
In questo momento io, Eiji, Klein e Corvo siamo davanti al cancello del dungeon del quarantanovesimo piano, tentando ancora una volta di scoprire la stanza del boss.
Differentemente dai dungeon precedenti questo ha le mura rosse e bianche, con colonne rivestite da un tessuto strappato dei medesimi colori.
All'entrata del cancello vi sono due statue grigie con fattezze femminili che impugnano uno stocco rivolto verso il terreno.
Non faccio caso alla familiarità del luogo e mi addentro insieme agli altri nell'oscuro castello che ci aspetta al di là del cancello.
I passi dei nostri stivali riecheggiano fra le pareti della struttura e, dopo pochi secondi di camminata, ecco che compare uno scheletro bianco con uno stocco dal colore cremisi nominato "Rapieton", di livello cinquanta.
Alla vista dell'essere sento crescere dentro di me un forte sentimento di nostalgia, e la tristezza accenna a ritornare.
Scaccio via i brutti pensieri e mi faccio forza, andando contro il mostro impugnando la spada.
Lo scheletro fa lo stesso e, quando siamo a pochi metri di distanza, attiva la skill "colpo ad x", una serie di cinque colpi sul petto.
Riesco a parare i primi tre mettendo la spada in diagonale, ma gli altri due riescono ad andare a segno.
Il alto a sinistra vedo scendere leggermente la mia barra della vita, nessun danno importante.
A causa del nuovo aggiornamento però sento un flebile dolore al petto e un po' di sangue inizia a scendere dalla ferita, che va poco dopo a evaporare.
Faccio partire un colpo dal basso verso l'alto in diagonale, facendo indietreggiare il mostro con un suono di ossa.
«Switch» Quasi sussurro, e immediatamente vedo sfrecciare alla mia sinistra una linea rossa, segno che Klein ha eseguito lo switch.
Colpisce il mostro scivolandogli poi alle spalle, infine si rigira, impugnando la katana con la lama rivolta indietro e verso terra, mette a segno l'ultimo colpo, segnando la fine della vita del mostro.
«Bel lavoro» Mi complimento con Klein, rinfoderando la spada, e lui sorride.
«Grazie amico, altrettanto!».
Klein riposa la spada nel contenitore sul suo fianco sinistro e ci incamminiamo di nuovo.
Passa non so quanto tempo, poi ecco che sento un colpo al cuore.
«Kirito» Una voce familiare, fin troppo familiare, mi arriva alle orecchie, e io non riesco a crederci.
Sto per dire il suo nome ma le parole mi si bloccano in gola.
Ripete ancora una volta il mio, e io non riesco a resistere all'impulso di correre in una direzione sconosciuta, in mezzo all'oscurità che si trova dinnanzi a me.
«Kirito! Aspetta!» Mi sembra di sentire una voce dire qualcosa, ma è troppo poco nitida per riuscire a comprenderla.
«Kirito! Sono qui, aiutami! Mi sono persa» Ancora una volta la voce mi parla, e finalmente riesco ad arrivare alla fonte.
Attorno a me vedo innalzarsi una specie di cupola, che ben presto va a chiudersi, intrappolandomi dentro.
All'inizio inizio a ripetermi quanto sono idiota e mi preparo ad estrarre la spada, ma poi ecco che la vedo.
Sta accasciata a terra con delle ferite sul corpo e i vestiti leggermente strappati.
I lunghi capelli castani le ricadono sul viso, mentre sui suoi occhi vedo i residui di un pianto.
Subito mi interrompo e vado nella sua direzione, inginocchiandomi accanto a lei ed abbracciandola.
«Asuna! Da quanto sei sveglia?! E perché non ci hai chiamato?! Come stai?! Che ti è successo?!» La tempesto di domande ma lei mi zittisce posandomi un dito sulle labbra.
Mi sussurra di stare zitto e poi posa le sue labbra sulle mie.
Ma non succede nulla.
Nessun'emozione, nessuna nostalgia, niente di niente.
Bastano pochi instanti e la mia visuale si fa rossa, non so cosa mi stia succedendo.
«Kirito!» Urla Asuna e indica alle mie spalle.
Appena mi giro vedo due scheletri spadaccini e uno scheletro samurai, quindi impugno subito la mia spada.
I tre esseri stanno fermi davanti a me e sembra stiano... parlando.
Non riesco a capire ciò che dicono e mi preparo per attaccarli.
Sento come se avessi quasi perso il controllo del mio stesso corpo, e parto all'attacco, ma i mostri restano fermi e sembra mi stiano facendo cenno di fermarmi.
Quando sono a pochi metri da solo attivo una skill a colpo singolo diretto, ma uno di loro mi blocca con una katana rossa.
Barcollo all'indietro in seguito al contraccolpo, ma i mostri non ne approfittano per attaccare.
Avvantaggiato dalla strana neutralità degli esseri, sferro un altro colpo che va a colpire uno di loro, scagliandolo addosso ad un altro e andando incontro al muro.
La lucertola con i vestiti neri si rialza tenendosi una mano sulla pancia, per poi ricadere a terra e sputare sangue.
In piedi ne è rimasto soltanto uno, una specie di guerriero scheletro con dei capelli molto simili ai miei.
In mano ha una specie di spada ad una mano nera, con inciso un teschio sull'elsa.
«Vai, Kirito, manca solo lui, poi potremo andarcene»
Incurante degli altri due a terra ma non tramutati in schegge di cristallo, impugno la spada al contrario, rivolgendo la lama dietro di me, e mi metto in posizione di combattimento.
Dopo pochi secondi scatto verso il mostro, pronto a battere anche lui per andarmene con Asuna e gli altri, che stranamente ancora non sono arrivati.
'Forse avranno incontrato un mostro'.
Mi fermo dopo pochi secondi vedendo lo scheletro che getta l'arma e si inginocchia, per poi distogliere lo sguardo.
Confuso vedo la mia visuale lampeggiare: prima rossa e poi normale, insieme al segnalino di un teschio sul mio nome.
'Cosa? Sono stato avvelenato? Ma da ch-' Non faccio in tempo neanche a finire il mio pensiero che subito capisco ciò che sta succedendo
Improvvisamente ecco che le immagini si fanno nitide, facendomi così vedere ciò che realmente sta accadendo.
Klein e Corvo sono sdraiati a terra doloranti, mentre mio figlio è inginocchiato.
'Cosa ho fatto?! Come ho fatto a non rendermene conto prima?!'.
Mi giro verso quella che credevo essere la mia amata e lei mi guarda con sguardo freddo, talmente penetrante che riesco quasi a sentirlo dentro di me.
«Dannazione, c'eravamo quasi, dovevi solo ucciderli. E va bene, vuol dire che vi farò soffrire tutti» Una volta che anche l'ultima parola è uscita dalle sue labbra, ecco che la terra sotto di me inizia a tremare, e lei a cambiare.

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