Dopo un'altra nottata insonne, mi alzo verso le 7:30 con il labbro inferiore gonfio. Una stupida zanzara mi aveva punto proprio lì. Vado in cugina mezza addormentata e quando mia nonna mi vede conciata in quel modo mi porta subito un cubetto di ghiaccio.
Alle 8 mi vesto e dopo un quarto d'ora salgo in macchina con mio nonno per andare a Trepuzzi, il mio paese.
A casa mi aspettava mamma per andare all'ospedale. Come ogni primo del mese avevo la solita routine di controlli.
Arrivata a casa, mia madre mi guarda malissimo. Chissà, si sarà accorta del mio ulteriore dimagrimento.
Vabbè.. mi chiede il motivo del labbro gonfio e le spiego tutto così mi mette il cortisone per farlo sgonfiare.
Dopo un paio d'ore andiamo a Lecce. Visto che eravamo di passaggio passiamo anche da scuola per vedere se sono usciti gli scrutini degli esami di recupero ma nulla, domattina ripasseremo.
Andiamo in ospedale e mi fanno la serie di controlli: pressione, analisi del sangue, controllo peso, flebo e altre scemenze. Valentina, la mia nutrizionista, si è arrabbiata tantissimo per quello che avevo fatto in questi giorni e mi ha dato l'ennesimo piano alimentare da seguire PER FORZA. Mia madre si è incazzata e ora sono controllata da tutti. Uffa! Poi ho fatto altre scemenze e via dall'ospedale.
Per fortuna che con noi c'era mio nonno altrimenti chi la sopportava quella.
Finiti i giri, lasciamo mia madre a casa e io e mio nonno ritorniamo a Casalabate alla casa al mare (in foto mio nonno sta guidando).
Arrivati a casa il pranzo era pronto, eravamo stati fuori casa tutta la mattinata.
Per pranzo: pasta al salmone, polpa di granchio e polpette di polpo.
Io ho mangiato undici pennette contate col salmone e 10g di polpa di granchio (non saranno state nemmeno 200kcal).
Mentre mangiavo i nonni e la zia mi osservavano ma non ci badavo. In quel momento pensavo anche a Matilde. Non le ero restata accanto nei suoi ultimi giorni ed io stavo andando incontro alla sua stessa fine.
Dopo pranzo non ho vomitato. Non mi sentivo piena ma i sensi colpi c'erano comunque tanto che sentivo un peso sullo stomaco.
Per non pensarci mi sono stesa sullo sdraio col le cuffie alle orecchie e la musica sparata a tutto volume.
Dopo 2-3 ore inizio a passeggiare per la casa.
Non so perchè ma oggi ho fatto merenda, avevo una specie di buco nello stomaco e mi sentivo molto male e poi dovevo seguire quello che diceva Valentina. La mia testa è in tilt. Oscillo tra il digiunare o vomitare e il mangiare sano e corretto.
Non ho vomitato nemmeno questa volta.
Dopo un po' ricevo una telefonata dal mio prof di musica per dirmi che sabato alle 16:30 c'erano le prove di musica.
Scocciata al massimo perchè questo significava finire qui le mie vacanza, preparo il borsone con tutte le mie cose, saluto tutti e mi faccio accompagnare da mio nonno a Trepuzzi.
Arrivata a casa ho pensato bentornata nel secondo inferno.
Per chi non lo sapesse ho tre inferni: 1) ospedale; 2) casa; 3) scuola.
Ora mi trovo nel secondo.
Andai in camera e misi a posto tutte le mie cose e poi a cena.
Fantastico! Ora c'è mia madre e col cavolo che faccio ciò che mi pare.
Ma da una parte me l'ero promesso anche a me stessa.
Avrei ripreso quei kili necessari a farmi stare bene. Avrei lottato. Per Matilde, per me.
Ero convinta di questo anche se le voci nella mia testa dicevano ben altro.
Dopo cena andai in bagno ma non vomitai. Mi lavo e mi metto il pigiama.
Torno in cucina giusto per presenza ma mi metto a smanettare al cellulare.
Ora sono stesa nel letto, ai piedi la mia gattina Mila che mi fa compagnia e guardo la televisione, su RaiMovie "Hugo Cabret".
Ma tanto tra poco crollo, ho tanto sonno anche perchè non ho dormito nemmeno questo pomeriggio.
E poi ora che sto a casa mi devo alzare presto per fare le faccende di casa. Che rottura...
Sento che questi ultimi giorni prima della scuola saranno uno schifo...
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In fondo agli abissi, lontANA dalla vita.
De TodoL'ennesimo libro sulla propria storia personale. Uno dei tanti che se ne leggono. Eppure, questo racconta la mia storia, la mia vita e non è lo stesso come leggere uno di altri. Leggi e ti senti, ti vedi, in quelle parole che non solo tu vivi, ma ch...