La giornata inizia alle 7:56.
Mi alzo e vado un cucina, saluto mia madre con un 'ciao mà' che senza rispondere dice solo 《va a fare colazione》.
E che cazzo, inizamo bene!
Riempo metà bicchiere di latte lo riscaldo 30 secondi. Prendo tre biscotti e faccio colazione (saranno state sulle 90-100kcal).
Dopo colazione esco nella veranda e gioco un po' con Mila, la mia gattina.
Ci piace giocare alla "guerra" e ogni volta si porta via mezza mano.
Mia madre si incazza perchè mi trovo tanti graffi sulle braccia e mani e crede che la faccia apposta. Da una parte non ha tutti i torti.
La mattinata la passo in una noia assoluta.
Buttata sul letto fino alle 11. Poi vado a fare una doccia (lavo i capelli e la quantità che ne perdo è incredibile).
Alle 12:20 mia madre torna dal lavoro e andiamo a scuola. Finalmente i quadri erano usciti. Ammessa al 4° anno di liceo.
Tornata a casa si pranza. Mangio solo una cotoletta di pollo (112kcal).
Come a colazione nemmeno questa volta vomito anche se la tentazione è tanta! Ma devo seguire ciò che dice la dottoressa oppure mi ricoverano e mi mettono il sondino. Preferisco mangiare di mio almeno so quanto e quello che mangio.
Nel pomeriggio ascolto un po' di musica e guardo su youtube storiw di ragazze anoressiche che sono guarite.
Dopo un po' mi addormento ma la sveglia programmata suona alle 16.
Assonnata mi alzo e mi sistemo. Dovevo andare a un funerale.
Rientro a casa alle 18:30 circa. Non c'era nessuno. Così mi siedo al piano e inizio a suonare "The Clocks" dei Coldplay.
Nemmeno cinque minuti e mi ritrovo buttata sul letto.
Dopo un po' rientra a casa mio padre ma non ci rivolgiamo nemmeno la parola. Non lo vedevo da cinque giorni, da domenica sera.
Poi ritornano anche mamma e le due sorelle.
Cena.
Ho optato per due fette di pane tostato e un po' di tacchino magro.
Ancora una volta ho dovuto resiatere nel tenere tutto dentro.
Poi sono uscita fuori a prendere un po' d'aria e distrarmi dal pensiero del cibo.
Osservo la mia mano destra e noto con felicità che si vedono le ossa. Dio quanto le amo quando sono così evidenti (in foto).
Ritorno in camera e contatto Elena, la mia compagna di banco. Mi manca tantissimo ed io a lei. Mi chiede come sto, come sono andati gli esami, come è stato in ospedale, come col cibo e cose del genere. Si preoccupa veramente tanto per me. Abbiamo parlato per tre quarti d'ora circa.
Ora doveva andare a fare la doccia e io sono stesa sul letto.
Aspetto che mia sorella esca dal bagno per poter mettere il pigiama e andare a dormire. Ogni giorno sempre più stanca anche se di meno rispetto agli altri giorni.
Non mi piace questo. Brutto segno.
Significa che sto prendendo kili, che mangio, che sto bene e che sto guarendo.
Ana dove sei? Non mi abbandonare di nuovo!
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In fondo agli abissi, lontANA dalla vita.
AléatoireL'ennesimo libro sulla propria storia personale. Uno dei tanti che se ne leggono. Eppure, questo racconta la mia storia, la mia vita e non è lo stesso come leggere uno di altri. Leggi e ti senti, ti vedi, in quelle parole che non solo tu vivi, ma ch...