Capitolo 7: Sabato

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Io e le mie amiche arriviamo a casa mia. -Bentornati ragazzi.- Esclama mia madre.
È entusiasta di conoscere le mie nuove amiche. -Ciao mamma, loro sono Jenette e Jennifer.- Esclamo.
-Piacere ragazze, io sono la mamma di Jamie. Accomodatevi pure, vi piace la pasta al sugo?- Chiede.
-Certo.- Rispondono in coro.
Ci sediamo e iniziamo a pranzare. George non spiaccica una parola, forse è giù di morale perché deve lavare i piatti, è il suo turno oggi. Ridacchio mentalmente. Dopo pranzo io e le mie amiche ci rechiamo in camera mia, stiamo un po' lì a parlare e infine ritornano a casa. Quando se ne vanno, decido di andare in camera di George per parlargli.
Busso ed apro la porta della sua stanza.
-Che vuoi?- Wow, che accoglienza.
-Senti... - Si alza dal letto. -mi dispiace per oggi, io ... -
-Non fa niente Jamie, tranquilla.-
-Sul serio?- Gli chiedo.
-Sì, sul serio. Ma una cosa te la posso dire, stai attenta a chi frequenti! Non è una buona compagnia quel ragazzo.- Esclama.
-Solo perché ha il migliore amico che non va d'accordo con te? Magari lui non è come lui.-
-Io ti ho avvertita, poi fai tu.- Mi chiude la porta in faccia. Sorrido. Che fratello amorevole. Ritorno in camera mia e mi metto al pc. La porta della stanza si apre ed entra Anita.
-Ciao sorella.- Mi saluta.
-Ehi.- Le sorrido.
-Allora, com'è andata a scuola?-
-Abbastanza bene, a te?-
-Ma sì. Ascolta, ti devo dire una cosa importante.- Si siede sul letto.
-Dimmi.- Mi fa segno di sedermi vicino a lei.
-Ok, se non lo dico a qualcuno, credo che impazzirò.-
-Dimmi Anita, non mi far stare sulle spine. È successo qualcosa di brutto?-
-Sì ... - Oddio. -cioè no ... - La guardo perplessa. -non lo so.-
-Vai al punto.- La incoraggio. Si copre la faccia con le due mani.
-Ho una cotta per Rick.- Sorrido, ma che bello! Aspettate, ha detto Rick? Urlo.
-Shh... - Mi copre la bocca. -mio fratello ci può sentire. Ascolta, io e Rick, siamo molto legati, è sempre stato dolce con me, a volte mi da delle attenzioni che ogni ragazza vuole, oddio Jamie, non so più che fare.- Mi abbraccia.
-Lui prova qualcosa per te?- Le chiedo.
-Non lo so.-
-Sei nei guai.- Esclamo.
-Tu dici?- Sì, tuo fratello piccolina.
-E già.- Sbuffa.
-Allora proverò a dimenticarlo.- La guardo perplessa.
-Ma ... -
-Ma nulla, ho già deciso.- Esclama. Fa un mezzo sorriso e infine esca dalla camera.

                                                                               ***
Sono passati un paio di giorni. Spengo la sveglia, mi alzo dal letto, mi metto davanti al mio armadio e decido cosa mettermi. Opto per una t-shirt bianca e un pantaloncino di jeans ad alta vita e i sandali non tanto alti. Mi trucco solo con un po' di mascara e lucida labbra. Scendo giù per far colazione, ma non trovo nessuno dei miei, ma che diavolo? Ho messo la sveglia alle dieci per caso? Guardo l'ora, sono le sei e mezza del mattino. Vado a vedere nelle camere, dormono tutti. Ritorno nella mia e anche Anita dorme. Provo a svegliarla. -Anita?-
-Mh.-
-Devi svegliarti, dobbiamo andare a scuola.- Apre gli occhi e mi guarda.
-A scuola?-
-Sì.-
-Ma è sabato, Jamie.-
-Sabato?-
-E sì.- Uhm, ho sbagliato giorno. Ormai sono sveglia, ritorno giù, faccio colazione e infine mi metto sul divano a guardare la tv. In un attimo mi abbandone nuovamente nelle braccia di Morfeo e non so se sto sognando o è la realtà, sento una mano che accarezza il viso, mi sta dicendo qualcosa ma non capisco. Dopo un po' mi sveglio di colpo, e non trovo nessuno, stavolo sognando. Guardo l'ora, sono le dieci, mi alzo dal divano e noto che la televisione è spenta. L'avrà spenta mia madre che è appena scesa. Vado in cucina.
-Buongiorno mamma.-
-Ehi tesoro, come mai ti sei addormentata sul divano?- Mi chiede.
-Perché stamattina, credevo che ci fosse scuola, poi ho realizzato che è sabato.- Tipico mio.
-Sei sempre la solita.- Mi risponde sorridendo.
-Lo so, mamma.- Mi da un bacio sulla fronte.

                                                              ***
Sono a casa di Janette. -Dai Jamie, vieni a ballare stasera.-
-Ma non ho nulla da mettermi. Poi c'è quel cazzone di George.-
-Basta che non lo calcoli, e poi ha la cozza vicino.- Si riferisce a quell'antipatica di Betty. Non ci ho pensato.
-D'accordo, vengo.-
-Brava piccolina ... - mi sorride. -e da vestire, ci penso io.- Si alza, va davanti all'armadio. -scegli pure cara, è tutto gratis.- Mi metto a ridere.
-Ok signorina, mi scusi vorrei un consiglio per un vestito.-
-Volentieri.- Prende un vestito, è un mini abito a tubino, con bordi alla scollatura e sotto il seno di colo neri e il toppino e la gonna color bianco. Lo indosso.
-Come sto?- Le chiedo. Mi guarda e sorride.
-Da dio.- Sorrido.
-D'accordo, scelgo questo.-
-Molto bene.-
Dopo qualche oretta ritorno a casa.
-Sono a casa.- Urlo.
-Ehi, guarda che ci sentiamo, mica siamo sordi.- Sbuca dalla cucina George.
-Ops, scusa. Mia mamma?- Gli chiedo.
-È su, con mia sorella.-
-Cosa è successo ad Anita?-
-Boh.- Bella risposta, grazie. Vado su, la porta della nostra camera è chiusa. Entro e vedo Anita sdraiata sul letto e mia madre che le accarezza i capelli.
-Mamma ... - la chiamo a bassa voce. Si gira verso di me.
-che cosa succede?- Le chiedo.
-Non me lo vuole dire. Magari a te sì. Prova.-
-Ok, ci penso io.- Esclamo sorridendo. Mamma ritorna giù e io mi avvicino a lei.
-Ehi piccola, cosa succede?- Le chiedo. Mi guarda con quei occhietti ancora così ingenui.
-Jamie, sai che ti ho confessato cosa provo per Rick?- Annuisco.
-Ecco lui ... - Scoppia a piangere, l'abbraccio.
-Lo ha saputo?- Le chiedo.
-No. E meno male, perché se non avrei fatto la figura di merda di tutti i tempi. Esce con una .- Oh no, non lo sapevo.
-Ma magari non andrà bene con questa ragazza.-
-Jamie, gli voglio un bene dell'anima, e voglio che lui sia felice, anche se la ragazza non sono io.-
-Tesoro, ragiona un momento. Lo hai già. Pensa se glielo dicevi e magari non provava i tuoi stessi sentimenti, l'avresti perso del tutto. Non sto dicendo che tra te e lui non potrà mai succedere nulla, anzi, se succede sarei la prima persona che vi aiuta ad affrontare George.-
-Perché mi devi affrontare?- Merda!
-Ahm, nulla George, Jamie mi stava facendo un esempio.-
-E sentiamo questo esempio.-
-No, non era un esempio.- Che cosa dico ora?
-Ah no?-
-No, dato che la vedevo triste, volevo invitarla a venire con noi in discoteca.-
-E cosa c'entro io?-
-Beh, per rispetto te lo volevamo chiedere.-
-Ma che gentili! Per me è un no. E poi dovete chiedere a mio padre. Mia sorella è troppo piccola per la discoteca.-
-Ma ci sono io con lei.-
-Ah beh ... -
-E poi ... - lo interrompo. -lei è molto tranquilla, a me non da nessun fastidio.-
-Chiedete a mio padre. Io sono sempre nel no.-
-Ti prego George.- Sbuffa.
-Ok, ma le fai tu da baby sitter, io stasera ho da fare... - sì, con quell'oca. -e poi ripeto per l'ultima volta, chiedete a mio padre.- Se ne va. Sbuffo, in pochi secondi mi viene una bellissima idra, chiamo mia madre per chiederle se può chiedere lei a Thomas.
                                                                         ***
Non è stato facile convincere Thomas, ma alla fine c'è l'abbiamo fatta.
-Grazie Jamie, sei la prima persona che una cosa del genere per me.-
-Figurati piccolina.- L'abbraccio. Mi sono affezionata molto a lei, le voglio tanto bene.

Mamma Mi Sono Innamorata Di Mio Fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora