Capitolo 15

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FRANCESCA
"Amore fai il bravo mi raccomando?" lo accarezzai e gli baciai la fronte.
"Sì, ci vediamo quando ritorno!"mi abbracciò.
Non mi ero mai affezionata in poco tempo ad una persona, però con Davi era diverso, era unico,aveva una semplicità bellissima.
Salutò Neymar e si diresse verso il tunnel per prendere l'aereo.
"Ti riaccompagno a casa?" mi chiese.
"No,puoi accompagnarmi a piazza Plebiscito,devo andare a trovare una vecchietta?" gli sorrisi.
"Certo" mi sorrise.
Il suo sorriso era bellissimo,mi incantavo a guardarlo,era contagioso. In auto c'era un silenzio tombale,si sentiva soltanto il rumore che ormai c'era da sempre in città.
"Puoi fermarmi qui,grazie" aprìi lo sportello dell'auto e scesi.
"Mi farò risentire io" sorrise e dopo che chiusi lo sportello andò via.
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"Arrivederci" salutai la signora Flora e andai via. Ero andata a trovare la mia vecchia vicina di appartamento,avevo saputo che era stata poco bene,così preferii andare a trovarla;Luisa mi aveva appena chiamata,era dovuta  partire in anticipo per New York,così rimasii per pranzo,anche se andai via verso le otto di sera. Mentre passeggiavo per le strade,un uomo all'improvviso si avvicinò a me.
Mi mise una mano davanti alla bocca per evitare che io urlassi e con l'altra invece mi stringeva il polso.Mi porto in un viale scuro e mi spinse verso il muro; non riuscivo a liberarmi dalla presa così iniziai a muovermi e a cercare di dargli dei calci. Con l'indice mi accarezzo la guancia per poi arrivare alla bocca;iniziò a baciarmi ma io non volevo così cercai di spostarmi,ma lui si arrabbiò e da li inizio a darmi delle sberle,mi butto a terra e continuò dandomi dei calci.Ero ormai addolorata,non capivo nulla,stavo per perdere i sensi. L'uomo si accorse di tutto e senza pietà inizio a spogliarmi. Mi toccava  il seno come se non ci fosse un domani,con la bocca succhiava i miei capezzoli e con i denti li mordeva. Non avevo neanche la forza di oppormi a quei maltrattamenti. Pian piano arrivò ai pantaloni,infilò una mano all'interno di essi,ma in quel momento persi i sensi. L'uomo soddisfatto andò via lasciandomi a terra senza forze.
Dopo qualche ora mi risvegliai.Non riuscivo ad alzarmi,mi aveva distrutto,quell'uomo aveva scelto me per soddisfare i suoi desideri e lo avevo fatto bene,non ricordavo molto perché avevo perso i sensi poco prima che lui iniziasse a torturarmi. Avevo un dolore nel ventre,non pensavo di perdere la verginità a causa di una violenza sensuale. Non sapevo cosa fare,una lacrima mi rigava il viso,anzi una dopo l'altra iniziarono a bagnarmi le guance;dovevo reagire non potevo rimanere lì,il fatto era che non avevo forza per farlo. Cercai la mia borsa,era vicino ai miei vestiti ormai mal ridoti. Mi vestii e poi la presi. Non trovavo il telefono,mi ricordai che lo avevo rimasto nei pantaloni,lo presi.Volevo chiamare Luisa,ma lei era in viaggio,era appena partita;non avevo nessuno se non i miei familiari,ma erano a 50km lontani da me; per i dintorni c'era solo lui. Decisi di chiamarlo.
"Pronto"rispose con una voce assonnata,lo avevo disturbato e mi dispiaceva molto,ma avevo bisogno di aiuto.
"Scusa se ti ho svegliato,ma ho bisogno..."iniziai a piangere
"Francesca,cosa succede?Dove sei?"
Non lo risposi,stavo troppo male, non riuscivo a parlare.
"Francesca,calmati!"esclamò.
"Dimmi dove sei,così ti raggiungo subito"aggiunse.
"Non lo sò,sono in un viale."
"Non capisco,Napoli è grande!" esclamò
"Ti invio la mia posizione,però promettimi che arrivi subito,ti prego?"avevo così tanta paura che quell'uomo sarebbe  ritornato.
"Sì,te l'ho prometto!"esclamò e riattaccò.
Dopo 5 minuti Neymar era lì.
Quando mi vide corso subito vicino a me e mi abbracciò. In quel momento tutti i nostri contrasti scomparirono;quell'abbraccio durò a lungo. Ricominciai a piangere.
"Grazie" le dissi piangendo
"Non preoccuparti!"esclamò "Ora dimmi cosa è successo"
"Ero andata dalla mia ex vicina di appartamento,non era stata bene così ero andata a trovarla. Quando stavo tornando via,un uomo si è avvicinato e mi ha portato qui." mi fermai    a guardarlo per poi continuare " Ha iniziato a picchiarmi e poi quando ha visto che ero ormai debole" feci un grande respiro "mi ha violentata" in quel momento delle lacrime iniziarono a scendere e non feci in tempo ad asciugarle,perché il suo pollice lo avevo già fatto.
"Ora vieni ti porto a casa" mi guardò e mi fece uno dei suoi splendidi sorrisi.
Annuìi.
Mi portò a casa sua.
"Vieni ti porto sopra,magari ti distendi un pò sul letto."mi porse la mano.
"Ney,tranquillo posso dormire anche sul divano" lo guardai negli occhi.
"Lì ci dormirò io" mi prese la mano e mi porto sopra.
Mi preparo un bagno caldo e dei vestiti.
Tutti i nostri problemi si eliminarono,lui era venuto lì per me.
"Stai bene?"mi chiese entrando in camera.
"Sì,grazie."
"Se hai bisogno di qualcosa sono giù,va bene?" mi diede un bacio sulla fronte.
"Aspetta " presi la sua mano.
"Dimmi"
"Non voglio che tu stia scomodo su quel divano " lo guardai negli occhi e le presi le mani "dormi qui nel letto insieme a me"
Lo guardai allungo negli occhi aspettando una sua risposta,anche se tardò ad arrivare.
"Ma tu" gli misi l'indice sulla bocca.
"Lo sò,non voglio,ma è un modo per ringraziarti"
"Va bene " sorrise.
Io avevo soltanto una maglia che mi compariva fino al ginocchio,mentre lui si tolse la maglietta e i pantaloni rimanendo soltanto in boxer.
"Potresti magari usare dei pantaloni!"sbuffai.
"Va bene!"
 
NEYMAR
Era bellissima,Dio e se non lo era.
Aveva delle ciocche di capelli davanti agli occhi,la bocca semichiusa e le mani sotto la guancia sinistra. Ogni tanto si girava e rigirava nel letto,stava sicuramente rivedendo quelle brutte scene nella sua mente.Di colpo l'abbracciai,in quel momento si tranquillizzò e mi prese la mano,riuscivo a sentire il suo cuore,ed il mio accelerare al suo tocco.
All'improvviso si girò verso di me,aveva gli occhi aperti e le lacrime agli occhi.
"Non posso farlo" si alzò dal letto e prese il suo pantalone.
"Fermati,che stai dicendo cosa non puoi farlo" le presi il braccio. I suoi occhi continuavano a cacciare lacrime,non mi piaceva vederla così,la tirai verso di me e l'abbracciai,le sue mani rimasero sul mio petto.
"Devo andare,se resto un altro minuto combino un casino" disse allontanandosi da me.
In quel momento la ripresi e la baciai.

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