7.

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Aprì gli occhi e la camera era ben diversa da come l'avevamo lasciata la sera precedente, le pareti perfettamente dipinte del colore da me scelto, un letto a due piazze nel centro della parete difronte a me un armadio a otto ante con una specchiera che copriva quasi tutta la parete.
-"Ma questo miracolo quando è successo?" dissi sbalordita
-"Mentre eravamo a Vinovo" disse abbracciandomi da dietro, quell'abbraccio mi fece sussultare.
-"Che bella sorpresa"
-"Non è l'unica"
-"Ce ne un'altra?" dissi rimanendo stretta a lui
-"Questa è la tua camera, tra due giorni è il tuo compleanno ed ho pensato..." disse abbracciandomi da dietro e sussurrando nel mio orecchio
-"Cosa?" dissi voltandomi di scatto e puntando i miei occhi nei suoi
-"Non ti piace? Ho pensato che magari, qualche volta tu... ce… se ti va, puoi fermarti qui a dormire" disse abbassando lo sguardo.
Ascoltai quelle parole con attenzione, ero felicissima lo abbracciai stringendolo forte e lui ricambiò il mio abbraccio, sentì il suo respiro sul mio collo e le sue mani scesero sui miei fianchi, mi allontanai leggermente e lo guardai fisso negli occhi che si trovavano a meno di cinque centimetri di distanza, i nostri visi si avvicinarono e la distanza che inizialmente c'era tra le nostre labbra si annullò.
Ci baciammo, fu il nostro primo bacio, sembrava quasi un bacio da film, non era uno di quei baci dati per caso, era un bacio voluto magari sbagliato, ma entrambi volevamo quel bacio.
Dopo qualche istante ci staccammo e ricominciammo a guardarci negli occhi, le sue mani sui miei fianchi e le mie attorno al suo collo.
-"Scusami.. io non dovevo... hai un ragazzo... sei la figlia del mister... scusa non dovevo farlo" disse abbassando la testa e allontanandosi.
La mia reazione fu immediata, lo baciai, questa volta con più passione, con più trasporto. Mi staccai un attimo per vedere la sua reazione, ma non mi diede neanche il tempo di respirare che cinse i fianchi e mi prese tra le sue braccia e cominciò a baciarmi, mi adagiò sul letto presente nella stanza e cominciò ad accarezzarmi senza smettere di baciarmi.
Le mie mani erano nei suoi capelli biondi, le mie gambe li circondavano la vita; ci guardammo un attimo negli occhi ed entrambi capimmo che era quello che volevamo, quello che stavamo aspettando dalla prima volta che ci siamo visti.
Ricominciammo a baciarci, questa volta più dolcemente, i nostri cuori battevano all'unisono, li misi una mano sotto la maglietta e proprio mentre stavo per togliergliela il campanello mi interruppe, ci bloccammo e ci guardammo negli occhi rimanemmo così, immobili a guardarci finché il campanello non suonò da capo
-"Va ad aprire" dissi non smettendo di guardarlo
-"Si, adesso vado" disse dandomi un dolce bacio sulle labbra ed alzandosi dal letto.
Io rimasi li immobile, pensavo a ciò che era successo, lo desideravo, lo volevo con tutta me stessa e l'avrei avuto se non fosse stato per il campanello...
-"Amore mio, ti è piaciuta la sorpresa?" questa frase mi fece tornare alla realtà, era la voce di Roberta che proveniva dal salotto
-"Che ci fai qui?" disse Claudio
-"Ma ti sembra il modo di accogliere la tua fidanzata?"
-"Si, scusa, è che..." Claudio non sapeva cosa dire, non riusciva più a parlare, allora decisi di intervenire
-"E' che, abbiamo dipinto la stanza degli ospiti per farti una sorpresa, ed ora tu sei qui ed ecco rovinata la sorpresa" dissi uscendo dalla stanza degli ospiti
-"Ciao tesoro" disse Roberta correndo ad abbracciarmi, ricambiai l'abbraccio e mentre eravamo ancora strette puntai gli occhi verso Claudio, che già mi stava fissando, e feci una faccia desolata.
-"Bene, io adesso tolgo il disturbo" dissi prendendo la mia roba e dirigendomi verso la porta
-"Aspetta, ti accompagno io" disse Claudio alzandosi
-"No, sta tranquillo faccio due passi"
-"Dai Bea, fatti accompagnare da Claudio, io intanto riordino le mie cose" disse Roberta abbracciandomi e stampandomi un bacio sulla guancia.
-"Ok" dissi soltanto.
Parla Claudio
Entrammo in macchina e nessuno dei due parlava, lei non mi aveva più guardato negli occhi da quando Roberta era tornata
-"Bea"
-"Non dire nulla" disse continuando a guardare fuori dal finestrino
-"Io non mi sono pentito di ciò che ho fatto, ho desiderato farlo e voglio continuare a farlo" dissi accostando sotto casa sua.
-"Bea, dimmi qualcosa ti prego"
-"Non doveva succedere e non succederà mai più è stato solo uno sbaglio, un terribile sbaglio" disse scendendo dalla macchina e correndo verso il portone. Quelle parole furono una doccia fredda per me, non mi aspettavo tutta quella freddezza.
Parla Beatrice
Feci grande fatica a dire quelle cose a Claudio, ma dovevo. Roby e Step non meritavano di soffrire a causa nostra.
-"Amore che hai?" disse mio padre vedendomi entrare in casa in lacrime
-"Nulla sono stanca" risposi velocemente correndo in camera mia
-"Piccola, perché non aprite gli occhi entrambi?" disse venendomi dietro
-"Papà"
-"Si vede lontano un chilometro provate qualcosa di profondo l’uno per l’altro” disse stringendomi a se
-“Pa, lui ha Roby che è anche una mia amica, lei si fidava di me, e io cosa sono stata in grado di fare? Mi sono innamorata del suo ragazzo”
-“Bambina mia, l’amore non è mai sbagliato, se lo lasci andare soffrirete tutti, tu, lui, Roberta e Step”
-“Ma se non lo faccio due persone fantastiche soffriranno comunque”
-“Amore, non fare il mio stesso sbaglio, io avrei dovuto lottare per te e tua madre, ma non l’ho fatto ed ho sofferto come un cane per tutto il tempo in cui siamo stati lontani. Penso sia una maledizione di famiglia. Adesso io vado ma tu pensa a ciò che ti ho detto”.

Che sei il mio sole anche di notte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora