9.

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-“Amore mio, sono qui da questa mattina sono arrivato con tua madre, ma non volevo venire prima per farti una sorpresa prima di mezzanotte”
-“Sei il ragazzo migliore del mondo” ebbi solo il tempo di dire prima che lui mi prendesse in braccio e incollasse le sue labbra alle mie
-“Amore dai fermati” dissi continuando a stare tra le sue braccia
-“Sono due mesi che non ti vedo e non vedevo l’ora di poterti baciare” disse lasciandomi un ultimo bacio sulle labbra
-“Mi sei mancato tantissimo. Che ne dici di entrare così ti presento agli altri?”
-“Amore ma io li conosco già tutti” disse e scoppiammo a ridere per la cavolata appena detta.
Mi diede un ultimo bacio, lo presi per mano ed entrammo in casa e gli occhi di tutti erano puntati su di me.
Trascinai Step in salotto
-“Ragazzi, lui è il mio ragazzo, lui è Stephan…”
-“El Shaarawy, sei tu il ragazzo di Bea?” dissero in coro i ragazzi
-“Così sembrerebbe” disse lui salutando tutti calorosamente
I miei occhi cercarono gli occhi di Claudio che però non trovarono, era sparito; il mio sguardo scrutò tutta la stanza ma non riuscirono a trovarli finché non lessi il labbiale di mio padre che mi diceva che era corso in bagno.
-“Ragazzi scusate, io mi assento un attimo” e corsi in bagno, non volevo lo sapesse così, avrei dovuto parlargliene prima, sapeva perfettamente che fossi impegnata ma non sapeva che lo fossi con uno dei suoi colleghi.
Parla Claudio
Bea va ad aprire e per interminabili minuti non rientra.
Quando entra in stanza ha un sorriso a 32 denti e gli occhi che brillano come fossero stelle.
-“ Ragazzi, lui è il mio ragazzo, lui è Stephan…”
Cazzo, lui e lei. Loro due stanno insieme. Non ci posso credere Stephan el Shaarawy è il ragazzo della mia Bea.
Cerco una via di fuga, e mentre tutti salutavano Stephan io corro in bagno, sento la rabbia che sale e se rimango ancora in quella stanza potrei esplodere.
Sento bussare alla porta del bagno
-“Occupato” urlo sperando di essere lasciato in pace, ma la porta si apre e lei entra nella stanza
-“Cla, io non volevo lo sapessi così. Ma non ho avuto modo di dirtelo” disse abbassando lo sguardo
-“Da quanto?”
-“Stiamo insieme da 2 anni e mezzo. Ci siamo conosciuti durante le vacanze estive a New York. Stavo passeggiando da sola per una strada poco affollata e un ragazzo ha provato a…” disse con le lacrime che cominciavano ad uscire
-“Shhh.. non dire nulla”
-“No, voglio parlarne con te” continuò “questo ragazzo mi prese con la forza portandomi in un vicolo cieco e cominciò a baciarmi, io cercai di divincolarmi ma lui non me lo permise. Cominciò a mettere le sue mani viscide sotto il vestito. Tentavo di urlare ma la mia voce era strozzata dal pianto. Nel preciso istante in cui chiusi gli occhi ormai rassegnata, sentì il mio aggressore allontanarsi con forza da me. Stephan aveva sentito dei lamenti ed era subito accorso in mio aiuto e dopo aver picchiato quel ragazzo si avvicinò a me, mi abbracciò, mi prese in braccio e mi portò in albergo dove rimasi chiusa per 3 giorni. I tre giorni più brutti ma anche più belli della mia vita. Lui rimase lì con me, lasciò i suoi amici e la sua ex fidanzata per rimanere con me. Capisci? Lui ha rinunciato a tutto per me” disse ancora piangendo.
Lui era stato davvero un ‘eroe’. Capì da quelle parole e dagli occhi con cui si guardavano che erano davvero innamorati e che non doveva fare assolutamente nulla per dividerli, ‘se l’amo devo farmi da parte e lasciarli vivere felici, insieme’ era quello che continuavo a ripetermi.
-“Claudio, io lo amo! Lui non merita di soffrire, lui è..”
-“Ti prego, non andare avanti” dissi con gli occhi pieni di lacrime, io la amo e devo lasciarla nelle mani di un altro.
-“Cavolo, Cla, non rendermi tutto più difficile! Tu hai Roberta, lei è perfetta per te, tu la ami e io, io non posso competere” disse tirando su col naso e indietreggiando per poter uscire dal bagno ma non fece in tempo ad aprire la porta che le presi un braccio e la tirai verso di me. Ci guardammo per qualche istante negli occhi finché non sentimmo i fuochi esplodere nel cielo, doveva essere arrivata la mezzanotte, in quel momento non badammo più a ciò che ci succedeva in torno, le nostre labbra si unirono in un bacio. Quel bacio durò parecchi secondi e sarebbe durato di più se qualcuno non avesse aperto la porta del bagno cogliendoci in flagrante.

Che sei il mio sole anche di notte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora