La primogenita di Albert Roosevelt

6.3K 106 3
                                    

-E tu chi sei?-Una ragazza stava di fronte a me con uno sguardo per niente spaventato. Mi aveva chiesto quella domanda con una tranquillità disarmante. In quel momento non seppi cosa fare, mi ero messo proprio in un bel casino. Notai che mi stava sorridendo in modo malizioso e non mi stupi' proprio per quello. Molte ragazze ci provavano spudoratamente e nella maniera più sfacciata con me.

-E lei signorina che cosa ci fa in mezzo al giardino da sola di notte?-. Lei emise un risolino alquanto stupido, avevo capito che era una tattica per flirtare.

-Lo sa che è poco educato rispondere ad una domanda con un altra domanda?.-Scossi la testa di fronte a tanta sfacciatagine. La osservai giusto un pochino per vedere che era una ragazza abbastanza carina quanto frivola nel modo di porsi e di conversare. Indossava un lungo cappotto nero ed era truccata pesantemente. Forse era di ritorno da una festa.

-Comunque se tu non ti presenti lo farò io. Sono Clara Roosevelt, avrai sicuramente sentito parlare di me. Il mio nome non passa inosservato.-La ragazza non era per niente astuta, rivelare così la sua identità ad uno sconosciuto incontrato nel giardino sottostante alla villa Roosevelt. Una scelta poco saggia da parte sua. E' così avevo incontrato il giorno prima della missione, la ragazza che sarebbe diventata un ostaggio in casa Hower. Le sorrisi derisoriamente, mi avvicinai a lei e incantandola con il mio sguardo le dissi -Allora sarà meglio che tu rientri in casa. Il paparino non sarà contento di sapere che una delle sue figlie invece di dormire nella sua stanzetta, di notte va in giro per locali a divertirsi. Sarà un nostro piccolo segreto, tu non mi hai mai visto qui e io non mi permettero' di suonare adesso in casa tua e rivelare tutto. Noi non vogliamo questo vero?-.Le domandai poco distante dal suo viso e lei sorrise maliziosamente, e con voce civettuola mi rispose .-No hai ragione non vogliamo questo. Allora io vado.-Stava per andarsene quando si fermò di nuovo -Ah aspetta!  Posso sapere il tuo nome o è un segreto anche questo?-Mi domandò facendo passare la lingua tra i denti in un gesto forse seducente per lei. A me sembrava tanto una ragazzina che si dava tante arie.

-Hai detto bene è un segreto anche  questo.  E poi molto presto saprai il mio nome. Ti saluto Clara Roosevelt!-La salutai alzando una mano mentre ero girato e cominciai ad avviarmi verso casa. Certo che quella ragazza era proprio sfacciata. Ho avuto flirt con donne che sapevano il fatto loro, sapevano flirtare e rimorchiare in modo esperto. Lei mi sembrava solo una ragazzina che giocava a fare la grande. Allora adesso avevo avuto la conferma che almeno una delle figlie  si comportava più meno come le ragazze che frequentavo io. Non avrei avuto problemi a dominarla. Prima di sparire tra gli alberi guardai un ultima volta la villa, mi concentrai sulla finestra dove era uscita quella bellissima ragazza. Doveva essere l'altra figlia. Eppure qualcosa mi diceva che la vera sorpresa l'avrei ricevuta da lei.

-Chad si può sapere dove cazzo sei stato?-.Aaron era disteso sul letto che continuava a messaggiare con il suo telefonino. Lo guardai stranito alzando un sopracciglio, gettai per terra la mia giacca in pelle nera, mi slacciai i pantaloni per rimanere così nella mia canotta bianca e i boxer.

-Da quando ti devo comunicare dove vado? Ti stai comportando come una cazzutissima fidanzatina isterica in questi giorni. E poi si può sapere con chi parli 24 ore su 24 con quel telefono?-.Gli domandai ridendo e mi distesi sul letto. Presi da sotto il letto un pacchetto di sigarette e iniziai a fumare. Ero nervoso e non sapevo nemmeno io il motivo. Non vedevo l'ora di iniziare quella missione, non vedevo l'ora di vederla ancora una volta.

-Ti cercavo per raccontarti  una cosa..mi sto frequentando con una ragazza. E oggi l'ho vista di nuovo. Non so  praticamente niente di lei..o meglio so solo il suo nome. Amico mi ha completamente conquistato. Mi ha lasciato il suo numero e da allora non facciamo altro che messaggiare.-L'osservai meglio, lui non era mai stato un tipo sdolcinato. Lui era come me, abituato a ragazze facili e ottime per una botta e via.

-Sai ti vedo per la prima volta interessato ma non del tutto. Secondo me la tua è semplice infatuazione!.-Certo io non ero il migliore a dare consigli o a capire quando uno era veramente innamorato, anche perché io non mi ero mai innamorato di nessuna. Ma di certo sapevo da quello che si raccontava che il vero amore arrivava e rendeva le persone matte. Lui era abbastanza preso ma non era davvero innamorato.  Certo magari ci sarebbe voluto tempo chi poteva dirlo! Ma Aaron non era proprio il tipo!.

-Sarà pure semplice infatuazione ma la desidero. E' proprio carina sai?-.Scoppiai a ridere davanti a quell'aggettivo. Noi quando dovevamo fare un apprezzamento ad una ragazza non ci limitavamo solo a dire 'carina'.

-Non mi diventare sensibile e sentimentale, ci siamo capiti? Mi daresti il volta stomaco.-Lui rise e finalmente spense la luce. Mi addormentai con un unico pensiero. L'indomani avrei portato a termine la missione e avrei rivisto quella bellissima ragazza.

-Manca qualcuno? Ci siamo tutti?-.Chiesi mettendomi il passamontagna e infilandomi una pistola dentro la tasca.

-Ci siamo tutti Chad.-Mi confermo' Lennie.

-Bene, allora entro io per primo. Voi sapete cosa fare. Aaron e Tony voi disattivate tutti gli allarmi della casa. Lennie tu occupati di scrivere un bel biglietto e lasciarlo sulla scrivania di quell'Albert. Tony non appena avrai finito di disattivare gli allarmi aspettami sul furgone. Alle ragazze ci penso io. Ah e non dimenticatevi di indossare il passamontagna.-Conclusi di spiegare le istruzioni ma quel rompi palle di Anthony mi fermo'.

-Ottime istruzioni 'capo' ma credo che ti sia sfuggito un grosso particolare! La casa sarà servita da domestici. Come facciamo per distrarli?-.Mi chiese sorridendo beffardamente, pensava realmente che non ci avessi pensato?  Che illuso.

-Per tua sfortuna il vostro 'capo' ci aveva già pensato. I domestici hanno il giorno libero oggi. E non certo per caso. Bill si era già accertato che i domestici non ci fossero. Non perdiamo tempo adesso però.-Uscì dal furgone e con passo veloce entrai dalla finestra del primo piano. La casa era lussuosa come mi immaginavo e immensa. Come le avrei trovate? Ad un tratto senti' dalle scale, musica. Della musica e delle persone che parlavano. Solo allora capi' che il suono proveniva da una televisione accesa. Mi avvicinai cautamente alla porta di una stanza femminile e vidi di spalle, una chioma bionda che accennava  qualche passo di danza, muovendosi a ritmo della musica.  La riconobbi subito. Era Clara. Non si era ancora accorta di me. Sfilai dalla tasca la pistola. Mi misi dietro di lei e le tappai la bocca. Lei continuava a dimenarsi cercando di urlare.

-Shh! Stai ferma e zitta! Non ti farò del male se non mi farai arrabbiare. Obbedisci e non ti succederà nulla.- Le dissi con tono provocatorio e lei continuava a dimenarsi e a emettere gemiti di frustazione. Si decise di fermarsi quando le puntai sulla testa la mia pistola -Ti ho detto che non ti farò del male, non adesso. Ma giuro che se mi fai incazzare, ti uccidero' con le mie stesse mani. E non scherzo.-Lei si calmo' ma continuava a essere spaventata.

-Ora dovrai dirmi dov'è la tua cara sorellina.-Le chiesi lasciando la presa sulle sue labbra ma continuando a tenerla stretta e non smettendo di puntarle la pistola.

-N-non c'è a casa. È a scuola! Lo giuro, ha solo diciassette anni e va ancora a scuola giustamente!.-Cazzo, questo non andava bene per niente. La missione richiedeva averle tutte e due le sorelle. Per fortuna il passamontagna camuffava la mia voce e potei continuare a farle domande.

-Come diavolo si chiama questa scuola?.-Non potevo certo tornare da Bill senza  l'altra figlia di Albert Roosevelt.

-Century High School.. scuola privata. Non credo proprio che ti sia d'aiuto che sia una scuola privata. Troppi testimoni-.Disse lei sprezzante e ghignai divertito.

-Non fingere di fare l'astuta con me.  Sei solo una ragazzina che gioca con il fuoco. Quello che farò saranno cazzi miei!-Mi affacciai dalla finestra per vedere Anthony e gli altri ragazzi dentro il furgone. Mi affrettai per andare verso la porta dell'entrata e quando uscì fuori nel giardino, entrai dentro il furgone. Mi levai il passamontagna insieme agli altri.  Senti' all'improvviso la voce squillante di Clara che si tratteneva dall'urlare dalla sorpresa.

-Ma tu sei il ragazzo di ieri sera! Avevi già progettato tutto!-.Mi girai un attimo verso di lei che era nei sedili posteriori e curvai gli angoli della bocca in un sorriso -Allora hai il cervellino!-.Gli altri ragazzi scoppiarono a ridere. Aaron che non aveva ancora visto la ragazza dietro di noi, si giro' per guardarla ma non appena lo fece esclamo' sorpreso  -Clara?!

-Aaron?!

L'angelo e il DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora