Tu non sei mia sorella

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-Quindi scusami fammi capire.. tu avresti la possibilità in questo momento di scappare, farti vedere da tuo padre e mandarmi in carcere e non lo fai?-.Le domandai sconvolto e al tempo stesso non riuscivo a trattenere un sorriso sbalordito. Lydia, mi stupiva sempre di più. Lei punto' i suoi occhi nei miei e con sicurezza rispose -.Non voglio tornare in questo modo da mio padre, non voglio metterti a te nei guai. Tu mi hai sempre difesa fino ad'ora-.Avevo ragione.  Lei stava rimanendo perché le sembrava male mandarmi praticamente alla rovina e non perché magari cominciava a volermi bene o a tenerci.

-Non devi per forza fare la buon samaritana con me. Io me la saprei cavare-.Dissi scorbutico,  quanto avrei voluto che mi dicesse che voleva rimanere per starmi vicino.

-Chad ma per favore! Ma se sei entrato freneticamente e per poco non mi vedevi nuda!-.Esclamo' coprendosi sempre di più il petto anche se era ricoperto dal reggiseno.

-Ma che stai dicendo? È ovvio che me la saprei cavare bambolina. E comunque non sarebbe stato un dispiacere per me, vederti nuda. Ah una curiosità.. quanto porti di reggiseno?-.Chiesi ritornando ad avere un tono malizioso. Lei mi diede uno schiaffo leggero sulla guancia sinistra.

-Ahi! Ma ti stai prendendo un brutto vizio signorina.-Lei sbuffo' e mi diede le spalle per poter indossare nuovamente i suoi vestiti. Dandomi le spalle, mi offriva una meravigliosa vista del suo fondoschiena e per poco non glielo palpai.

-Chad Roy se non la smetti subito di guardarmi il sedere, esco fuori e ti faccio sbattere in galera!-.Replico' risentita e io mi chiesi se avesse gli occhi anche nella schiena. Come poteva essersene accorta?

-Io proprio non ti capisco. Sei già una ragazza di diciassette anni più strana e isterica che ci sia,  figurati quando diventerai una donna.- .Aveva appena finito di vestirsi e ritorno' a guardarmi.

-Io non sono ne' isterica e ne' strana. Quello strano e stronzo sei tu! E per la cronaca, tra qualche giorno avrò diciotto anni!-.Disse quella frase come se pensasse che avendo diciotto anni, questo, la rendesse più grande ai miei occhi. Ma io ero sempre più grande di lei.

-Quale giorno?-.Sentimmo' al di fuori della tenda che la pattuglia voleva controllare meglio il negozio. Fu allora che spalancammo all'unisono gli occhi quasi terrorizzati.

-Vuoi per caso fare una seduta dallo psicologo, visto che vuoi parlare così tanto? Avremo tanto di quel tempo per parlare se arriviamo alla tenuta!-.Mi richiamo' lei. Non seppi cosa fare, ero confuso.  Come avremo potuto uscirne fuori da quella situazione? Per fortuna ero dotato di mille risorse. In alto del camerino c'era una piccola finestra, sorrisi.

-Piccola, sarai già allenata ad arrampicarti no?-.Le domandai ricordando la scalata verso la finestra della mia stanza.

-Emh.. no. Ma non abbiamo altra scelta quindi. -.Si mise davanti a me, ed io ancora una volta fui felice di poterla avere vicina a me. La sollevai dai fianchi e aspettai che lei trovasse un suo equilibrio sulle mie spalle.La senti' sforzarsi cercando di fare leva alla manovella della finestra. Poi finalmente,  con uno scatto riusci' a ad aprirla.

-Hallelujah Lydia, quanto ci voleva ad aprirla? Sbrigati, mi sto rompendo la schiena!-.

-Ma guarda tu che presuntuoso che sei. Mi stai dando per caso della grassa?-.

-No piccola non vedo che tu sia così grassa!-.Finalmente lei arrivo' a sedersi sul davanzale della finestra,  dando così la possibilità a me  di raggiungerla. Quando le fui vicino i nostri visi si sfiorarono per pochissimo tempo.  Perché lei distolse il viso.  Rimasi deluso e osservai l'altezza che c'era dalla finestra al giardino. Ed era per fortuna non tanto alta.

L'angelo e il DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora