Un fuoco più grande di lui

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Era incredibile quanto mi attraeva quella ragazza. Mi attraeva in ogni cosa che faceva. Come in quel momento che ero appoggiato al tronco dell'albero da non so quanti minuti o orette, che la osservavo mentre seduta accanto a Lennie dipingeva la tela bianca dell'aquilone. Aveva detto testuali parole 'Me la cavo' invece era davvero bravissima. Era solo troppo umile e modesta. Quando lei ogni tanto si girava verso la mia direzione, io come un idiota abbassavo lo sguardo e mettendomi le mani dentro le tasche, cercavo in ogni modo di non incontrare i suoi occhi. Anni e anni d'esperienza con le ragazze, erano andati in fumo con l'arrivo di Lydia. Non sapevo come comportarmi e per la prima volta mi sentivo insicuro anche sulle mie capacità seduttive. Ed era grave.Chad Roy era sempre sicuro di sé stesso. Poi cosa era questa storia della gelosia? Non avevo sopportato lo sguardo insistente di Tony o quello di Aaron. Avevo odiato un ragazzino di scuola di Lydia e stavo per scagliarmi contro il mio capo. Non ero mai stato un tipo geloso o possessivo. Ma nemmeno di qualche oggetto. Non sopportavo l'idea che qualcuno che non fossi io, potesse godere dei suoi sorrisi, abbracci o altro... Eccomi di nuovo! Con i miei soliti pensieri poco casti. E dovevo proteggerla da chi? Ah si! Da me stesso!

-Se continui a fissarla ti verrà una paralisi facciale-.Aaron si avvicino' a me offrendomi un tiro della sua sigaretta. Lo ringraziai con un sorriso e aspirai il fumo, non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso.

-Amico, non so cosa mi prende. È tutto così nuovo. Sento per la prima volta di tenere ad una persona e sono così fottutamente confuso!-.Lui mi sorrise e annui' silenziosamente.

-Io credo che questa sia la miglior cosa che ti possa succedere Chad. Potresti anche cambiare la tua vita. Ma non correre troppo e non illuderti. Potresti rimanerci scottato da tutto cio'-.Gli diedi di nuovo la sigaretta e lui fece a sua volta un tiro.

-Mi consiglieresti di lasciar perdere qualsiasi emozione che provo quando le sto accanto o semplicemente la penso?-.Lui aspiro' un ultima volta la sigaretta per poi darla definitivamente a me.

-No non dico questo anche perché hai promesso di proteggerla e poi ormai sarebbe difficile controllare le tue istintive emozioni ma.. non illuderti troppo. Questa volta stai giocando con un fuoco più grande di te e sarebbe fatale se ti bruciassi Chad-.Lo guardai attentamente e riflettei molto sulle sue parole. Il mio migliore amico mi stava consigliando di andarci piano ma comunque di vivere queste emozioni.

-Comunque è davvero bella eh? E poi ha un sedere proprio niente male!-.Commento' divertito Aaron e io gli diedi una gomitata.

-Siamo già gelosi? La lascerai respirare alla 'tua ragazza'-.Mi prese in giro e io lo guardai malissimo e lui smise di ridere.

-Non è la mia ragazza-.Dissi con un tono deluso che non passo' inosservato al mio amico.

-Ma lo vorresti?-.Mi domando' tranquillamente. Guardai prima lui e poi Lydia.

-Non importa cosa vorrei e poi mi hai detto tu stesso di non correre-.Gli ricordai.

-Si certo però è nella lista dei tuoi desideri futuri?-.Mi chiese nuovamente.

-L'unico desiderio futuro..-Rivelai a bassa voce.  Nel frattempo arrivo' Lennie con in mano l'aquilone finito ed era meraviglioso. Avevano fatto proprio un bel lavoro tutti e due. E Lydia aveva proprio talento nella pittura.

-Chad hai visto com'è venuto? Ti piace?  Credi che piacerà a Martha?-.Martha era la sorellina che tanto amava Lennie, purtroppo i loro genitori erano morti e la sorellina viveva in un altra casa con altri genitori. E solo grazie a Bill, Lennie a volte riesce a vederla ma proprio per questo motivo, Bill lo ricattava moltissime volte.

-Si  le piacerà  tantissimo, non preoccuparti! -.Lo rassicurai pensando a quanto volesse bene alla sua sorellina e a quanto fosse stata ingiusta la vita con lui. Guardai un momento dopo Lydia che era intenta a levarsi del colore dalle mani. Indossava ancora la sua divisa scolastica tutta macchiata di colori. Era giunta la sera e dal suo sguardo notai la stanchezza di quel suo giorno.Era stata quasi violentata,  rapita e capultata in un mondo che non era il suo. Era ovvio che fosse stanca.

L'angelo e il DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora