IV° Capitolo

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*note*
Allora, innanzi tutto scusatemi per il ritardo e per gli errori di battitura.
In più scusatemi se questo non è uno dei migliori capitoli che io abbia scritto, ma non sono una grande fan, in verità non li shippo per niente, di questa ship.
Poi volevo augurarvi buona fortuna per l'anno scolastico.
Ho finito, ora potete godervi il capiolo, buona lettura, e buona notte.

Natasha POV's

"Wanda?"
Non rispose, stava dormendo, forse avrei dovuto dormire anch'io.
Domani sarebbero iniziate le lezioni, e io non riuscivo a prendere sonno.
Erano le tre passate, e io continuavo a fissare il soffitto sopra la mia testa, senza riuscire a chiudere occhio.
Mi alzai, mi misi dei jeans e una maglietta a caso, presi chiavi e telefono, e il più silenziosamente possibile, uscii dalla stanza.
Dato che non riuscivo a dormire, tanto valeva andare a fare due passi.
Il dormitorio taceva, uscii dalla porta principale, silenzio, solo il leggero sfrigolio della porta con il pavimento, per via dell'umidità.
I lampioni illuminavano la piazza centrale dell'Accademia, non c'era anima viva.
Ero l'unica pazza che non riusciva a dormire?
Mi avviai verso la spiaggia, più mi avvicinavo, più l'infrangersi delle onde sugli scogli si faceva vicino.
Mi sedetti sulla spiaggia, osservando l'oceano, e mi misi a pensare, Clint.
Mi venne da pensare a lui istintivamente.
Due anni, due anni che ci conoscevamo.
Il primo anno non c'eravamo mai parlati tanto, mentre dal secondo, fino ad ora, avevamo iniziato diventare amici.
Non capivo come faceva a non notare il mio interesse nei suoi confronti, forse non gli interessavo veramente, forse aveva altri standard, o forse, altri gusti.
Non m'ero mai messa a pensare alla sessualità di Clint, ero convinta che fosse etero, forse dovevo pensarci prima, alla fine non m'aveva dato mai nessun segno.
Avrei dovuto provarci io, dovevo vedere se gli facevo qualche effetto, oppure no.
Nel secondo caso, ci sarei rimasta abbastanza male, due anni così, buttati nel nulla.
Era inutile continuare a sperare che facesse lui il primo passo, in settimana avrei preso io l'iniziativa, se non si muoveva lui, mi sarei mossa io.
Tornai in stanza, misi le cuffiette con la riproduzione casuale della musica attivato e mi costrinsi a dormire, ci riuscii.

"Nat."
"Natasha."
"Alzati."
"Subito."
"Non vorrai arrivare in ritardo il primo giorno vero?"
"Natasha. Si può sapere fino a che ora sei rimasta sveglia ieri?"
Aprii gli occhi, Wanda continuava ad assallarmi.
Richiusi gli occhi e sprofondai la faccia sul cuscino.
"Natasha. Se vuoi nascondere quelle occhiaie devi alzarti subito. Ci metterai tre anni per coprirle."
Aveva ragione, alla fine avevo dormito solo 4 ore, forse.
"Okay, okay."
Mi alzai a fatica, mi resi conto solo in quel momento di non essermi nemmeno cambiata la notte.
Presi dei vestiti di ricambio e andai in bagno, feci una doccia veloce, mi rivestii, pettinaii, e mi guardai allo specchio.
Avevo delle occhiaie improponibili.
Persi venti minuti per cercare di camuffarle, alla fine venne un lavoro decente.
Uscii dal bagno, e presi la borsa.
"Allora, andiamo a fare colazione?" Chiesi a Wanda che era buttata sul letto a leggere qualcosa di cui non ero stata in grado di decifrare il titolo.
"Finalmente ce l'hai fatta. Ora vuoi dirmi cos'hai fatto ieri notte?" Disse, alzandosi e prendendo uno zaino tra i dieci che aveva.
"Non riuscivo a dormire." Risposi, vaga, mentre ci stavamo incamminando verso la mensa.
"Clint?"
Non risposi che il ragazzo in questione spuntò da dietro l'angolo, con tutto il gruppo al seguito, notai Stark, il novellino e un ragazzo che non conoscevo.
"Hei fratellino." Lo salutò Wanda.
"Non chiamarmi così."
"Oh, ci siamo svegliati con la luna storta?" Chiese Wanda al ragazzo.
"Mh persone, io andrei anche a fare colazione sapete?" S'intromise Stark.
Quindi quello era il gemello di Wanda? Carino.
"Natasha, lui è mio il mio gemello, Pietro. Pietro, Natasha."
Quindi aveva anche lui un anno in meno.
Ci stringemmo la mano, una certa ostilità prese il possesso di me, forse l'aveva sentita anche il ragazzo, perché ci squadrammo dall'alto al basso.
"Se non riesco a fare colazione per colpa vostra giuro che..."
"Dio Tony. Finiscila." Disse il novellino.
Sembrava che l'altro avesse qualcosa da controbbatere quando Clint, che fino a quel momento aveva solo osservato la situazione disse "Basta voi due. Siete peggio di una vecchia coppia sposata. Voi non sapete cosa mi fanno passare sti due." Aggiunse poi rivolgendosi a me e Wanda.
"Ragazzi." Ci voltammo tutti, per vedere un Peter con il fiatone arrivare di corsa.
"Peter finalmente sei arrivato! Qualcuno che capisce l'importanza della colazione." Disse Tony, lanciando un'occhiataccia a Steve, che sbuffò di rimando.
Erano così carini assieme. Tempo un mese e si sarebbero messi assieme.
C'incamminammo tutti verso la mensa, e poi ci dividemmo per andare ai diversi corsi.

Quella mattina passò davvero lentamente, ma finalmente finirono le lezioni.
Rividi quel Pietro un paio di volte quella mattina, quest'ultimo non faceva che lanciarmi sguardi ostili ogni volta, cosa gli avevo fatto? Magari c'eravamo già incontrati da qualche parte e io non lo ricordavo?
Fatto sta, che iniziai a pensare ad una scusa per vedere Clint.
Il classico "ti devo parlare" avrebbe fatto al caso mio.
Dopo pranzo, quando mi ritirai in camera per pensare gli scrissi un messaggio.
"Clint? Devo parlarti. Sta sera, alle undici, in spiaggia." Inviai.
Aspettai con ansia la risposta, sperando non avesse alcun contrattempo o altre cazzate.
"Hei Nat. Spero non debba preoccuparmi. Comunque, okay. A dopo."
Bene ce l'avevo fatta.

[La sera, alle nove]

Avevo un'ansia assurda, mi si era pure chiuso lo stomaco e non ero riuscita a cenare.
Andavo su e giù per la stanza.
"Natasha. Finiscila." Guardai Wanda.
"Per te è facile. Sei felicemente fidanzata da quasi un anno ormai."
Alzò le spalle, e continuando a leggere il libro mi disse "Stai tranquilla, vedrai che Clint ricambia quello che provi."
Cercò di tranquillizzarmi, ma non andò molto a segno.
"Magari gli faccio schifo. E se fosse gay?"
"Non credo sia gay, in ogni caso." Rispose lei.
Magari dovevo provare a chiedergli di suo fratello, come mai aveva cambiato Accademia? E soprattutto, perché sembrava odiarmi?
Guardai l'ora, erano le nove e mezza.
"Io inizio a prepararmi." Avvisai Wanda entrando in bagno.

Per le meno dieci alle undici ero pronta.
"Allora?" Chiesi a Wanda, mostrandole l'outfit, niente di particolare, una canotta, un paio di shorts e le Vans.
"Sei perfetta. Vai e conquistalo." Mi disse facendo l'occhiolino.
Presi un respiro, ed uscii, non c'era molta gente a quell'ora, soprattutto i primi giorni di lezione.
Mi avviai verso la spiaggia.
Vidi che Clint era già lì, era seduto appoggiato al muretto che divideva la spiaggia dalla mensa.
Mi guardai intorno, non c'era nessuno, era buio, arrivava la luce solo dalla luna e dai lampioni della piazza principale, scesi le scale.
"Ehi Clint." Mi sedetti vicino a lui.
"Nat. Di cosa volevi parlarmi?"
Seguirono qualche minuto di silenzio assordante, i pensieri dentro la mia testa che rimbombavano, il cure che batteva a mille, io così vicina a lui.
Non m'aveva mai fatto questo effetto, come mai ora sentivo così tanto la sua vicinanza?
Mille pensieri mi balzavano in testa, "chiedigli se è gay", "prima parlagli", "magari ti vede solo come un'amica", "forse è già innamorato", ma soprattutto "bacialo."
Il pensiero che più di tutti m'incuriosiva.
Lui mi stava fissando, chissà cosa si stava chiedendo, magari in quel momento stava pensando a qualcun'altro.
Feci la cosa più istintiva del mondo, e senza aspettarmi una reazione, ma solo per godermi il momento, lo baciai.

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