VI° Capitolo

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Due settimane senza aggiornamento, scusatemi, scusatemi, scusatemi.
Non m'inventerò scuse perché so che avete voglia solo di leggere il capitolo, quindi buona lettura.
Ps io ho scritto il capitolo ascoltando questa canzone, e credo che sarebbe bello anche leggerlo, quindi se vi va vi ho lasciato il video :3

Sam POV's

"Secondo te cosa dovrei fare?"
Io e Bucky stavamo parlando del litigio che lui e Steve avevano avuto qualche giorno prima.
Ero buttato sul letto a testa in giù con le gambe appoggiate al muro, mentre lui era dalla parte opposta della camera che faceva flessioni.
Si, mi aveva spiegato anche perché lo faceva, per sciogliere la tensione, o qualcosa del genere.
Cos'avrei dovuto rispondergli?
Essenzialmente, l'avevo ascoltato quel che bastava per potergli annuire o meno, quindi non avevo seguito molto bene.
"Sam?"
Non risposi.
"Sam? Mi stai ascoltando?"
Lo fissai.
"Vai, e digli tutto quello che senti che deve sapere." Dissi, per poi spostare lo sguardo.
Si fermò, e si mise seduto sul tappetino.
"Sicuro? Vuoi dire, posso raccontargli anche di te?" Ci fissammò.
Di me? Cosa gli doveva raccontare di me?
Forse arrossii. C'era qualcosa che doveva raccontargli di me?
Mi misi seduto, appoggiando la schiena al muro.
"Se lo ritieni necessario." Risposi, spostando lo sguardo per l'ennesima volta fuori dalla finestra.
"Sam?"
Si mosse, e lo sentii sedersi accanto a me.
"Te come stai?"
Continuavo a tenere lo sguardo fisso fuori dalla finestra, ero come immobilizzato, non riuscivo a spostare un muscolo.
Cercai di mantenere un respiro regolare, ma sembrava così difficile.
Da quanto mi faceva quel'effetto stare accanto a lui?
"Sam?"
"Tutto okay" risposi tutto d'un fiato.
"Non é vero."
No infatti, hai ragione. Sono stato mollato il mese scorso dal mio ex, sono depresso, devo aiutarti io con i tuoi problemi, non so perché quando mi sei vicino sono in imbarazzo, e, a si.
Forse provo qualcosa per te!
"Sto bene."
Non piangere Sam. Potevo scoppiare da un momento all'altro, ma dovevo trattenermi. Dovevo essere forte.
"Sam. Non devi mentirmi." Sentivo il suo sguardo fisso su di me, ma nonostante questo non accennai a spostarmi, ero ancora sotto quello strano effetto. "Potresti anche guardarmi mentre ti parlo."
"Bucky. Sto bene. Solo, lasciami in pace." Gli dissi, stavo per piangere. Non volevo mi vedesse in quelle condizioni.
"Sam, se hai bisogno..."
"Vai via. Per piacere Bucky." Lo pregai.
Lo sentii alzarsi ed uscire dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle.
Scoppiai a piangere.
Perché la mia vita doveva essere così complicata? Perché dovevo innamorarmi sempre delle persone sbagliate?
Ho sempre avuto una pessima abilità nel scegliere le persone a cui affezionarmi.
Avevo già avuto due ex, ed entrambe le storie erano finite in modo a dir poco, come dire, brutto.
Ed ora probabilmente mi stavo innamorando di quello che per due anni credevo fosse il mio migliore amico.
In più ora era arrivato questo Steve, che credeva di arrivare e mettersi in mezzo.
Bucky aveva cercato di convincermi molte volte che questo suo amico era un tipo a posto, ma nonostante i suoi continui elogi riguardo il novellino, non ero riuscito a farmelo andare a genio in ogni caso.

Mi addormentai, e sognai.
Sognai dell'incidente di due anni e mezzo prima. L'incidente in cui il mio primo ex ragazzo perse la vita, insieme a sua sorella e ad un suo amico.
Quella sera in cui lo stronzo ubriaco era al volante, la sera in cui morirono tutti tranne il guidatore.
La sera in cui i miei genitori mi avevano riferito che avrei dovuto cambiare paese ed andare ad un'accademia in Florida.
La sera in cui io dovevo essere con lui, e invece ero a casa a piangermi addosso.
Dovevo morire con lui, quella dannata sera, non l'ho nemmeno mai salutato.
"Ci vediamo domani."
Le mie ultime parole rivolte a lui, nemmeno un ti amo, niente.
E mentre io ero rimasto vivo, la persona che amavo era morta.
Pensai che forse mi avrebbe fatto bene cambiare paese.
Alla fine avrei cambiato vita, avrei dovuto dimenticarlo.
Non ci riuscii.
Nemmeno quando stetti per sette mesi con quello che ora era il mio ex.
"Scusa, io non ce la faccio a stare con una persona che ha ancora in mente il suo ex."
Queste erano state le sue scuse per lasciarci.

L'unica persona che riusciva a farmi dimenticare dei miei ex, della mia vita, di tutto, era Bucky.
E io l'avevo mandato via, come un vero stronzo.
Lui voleva aiutarmi, e io l'ho mandato via.
Respirai profondamente e guardai che ore erano, avevo dormito tutta la sera ed ora erano le due di notte passate.
Bucky e Visione stavano dormendo.
Un raggio della luna entrò dalla finestra e illuminò il volto di Bucky.
Quant'era bello.
Lui si girò dall'altra parte continuando a dormire, sorrisi.

Non riuscivo a prendere sonno, e, nonostante il giorno dopo ci fosse scuola, decisi di guardare un film.
Mi alzai dal letto facendo il più piano possibile, e mi avvicinai alla scrivania per prendere portatile e cuffie.
Optai per qualcosa di facile da seguire, e con una trama semplice.
Gli attori erano bravi, ma nonostante questo mi addormentai a mezzo film.

Il giorno dopo ero completamente morto.
Avevo delle occhiaie che neanche se Natasha mi avesse aiutato a coprirle sarebbero scomparse.
Non parlai a Bucky per praticamente tutto il mattino.
"Sam. Come mai non hai rivolto la parola a Bucky nemmeno un minuto oggi?" Mi chiese visione, mentre andavamo a sederci ad un tavolo della mensa.
Non risposi.
"Si vede lontano chilometri quando succede qualcosa tra di voi. Allora?"
Ci sedemmo.
"Niente, solo, abbiamo discusso, tutto qua."
Visione mi guardò con una faccia da certo perché io ti credo.
"Chiarite, mi fa male vedervi così distaccati..."
Magari fosse stato così facile, e poi da quando si preoccupava così tanto per me e Bucky?
"Non é così facile." Gli risposi.
"E dimmi, tra te e Wanda come vanno le cose?" Chiesi, giusto per cambiare discorso.
Arrossì e abbassò lo sguardo sul suo cibo che ad un certo punto sembrava la cosa più interessante del mondo.
"Oh, ehm tutto bene."

Quattro ore dopo pranzo stavo ancora in camera, seduto su quella scrivania a fare i fottutti compiti che non avevo voglia di fare.
La verità era che avevo passato la maggior parte del tempo su instagram al posto di studiare.
Sentii qualcuno entrare.
Era Bucky. Ne ero sicuro. Visione mi aveva avvertito che sarebbe stato fuori tutto il pomeriggio a studiare con Wanda.
"Sam." La sua voce me lo confermò.
Ansia. Okay Sam, respira.
"Mh?" Dissi, facendo finta d'essere interessato a Storia, che era il primo libro che mi ero ritrovato davanti.
"Possiamo parlare?"
"Non credo ci sia qualcosa di cui parlare." Gli dissi, ancora fermo sulla sedia.
"Non far finta di star studiando."
Sgamato in pieno subito.
"Facciamo due passi, per piacere."
Mi alzai dalla sedia e annuii nervosamente.

"Cosa ti sta succedendo?" Mi chiese Bucky dopo un lungo periodo di silenzio.
"A me? A me niente Bucky. A te cosa sta succedendo forse. Da quando é arrivato il novellino é cambiato tutto."
Lo vidi un attimo turbato dalla mia affermazione.
"Cosa provi per lui?" Gli chiesi. Non volevo una risposta semplice. E sapevo di averlo messo dall'angolo con questa domanda, speravo che la sua risposta fosse un niente, siamo solo amici d'infanzia.
"Non lo so Sam."

Bene, finito anche con questo capitolo c: spero di avervi lasciato un po' d'ansia. E scusate gli eventuali errori di battitura.
Vi é piaciuto? Cosa ne pensate della ff?
Notte :33

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