III° Capitolo

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note
Vi rompo due secondi prima di iniziare, e per piacere leggete tutto.
Lo dico solo per quelli non molto intuitivi, in questa ff ci saranno molte, se non quasi tutte, ship boyxboy, quindi, se non gradite, vi prego di fermare qui la lettura di questa ff, è stato un piacere.
Sarà inoltre presente linguaggio scurile e allusioni, sarà anche usato un linguaggio adolescenziale, dato il contesto.
Grazie dell'attenzione.
Detto questo, per chi prosegue, godetevi il capitolo.

Loki pov's

"Ti odio."
Ormai era la cosa che gli dicevo più spesso, e ogni volta che glielo ripetevo, vedevo la delusione nei suoi occhi, ogni volta che mi guardava sembrava essere deluso, ogni volta che facevo qualcosa che secondo lui non era giusta, ovvero sempre.
E finché credeva che l'odiassi, andava bene.
Mi ricordo l'ultima volta che mi ha guardato e mi ha detto "sono orgoglioso di te."
Credo sia stata la prima e ultima volta, avevo 11 anni, ed ero riuscito a difendermi da dei bulli da solo, senza l'aiuto di Thor.
Era sempre il primo a soccorrermi, quella volta non ne avevo avuto bisogno, era stato così gratificante vedere il suo sorriso e nel mentre sentirmi dire quanto era fiero di me.
Poi ovviamente c'ho preso l'abitudine, a rispondere a quegli idioti, non avevo più bisogno di Thor. Forse ho iniziato a peggiorare, le risposte erano, come dicevano i professori? "Insulti infondati e troppo pesanti per la sua età."
Già, questo era quello che si sentivano dire i signori Walker ogni volta che venivano convocati dai professori, e non erano poche.
"Non capisco come faccia ed essere così maleducato, suo fratello è così gentile e ha sempre buone maniere."
Uno, non è mio fratello, due, perché dovevano costantemente paragonarmi a Thor? Il figlio perfetto che tutti avrebbero voluto avere.
Ero io quello fuori posto, quello diverso, quello che in realtà non avrebbe mai dovuto trovarsi la, ma magari in un orfanotrofio.
Pensare che quando ero piccolo, mia madre mi diceva sempre che ero il suo piccolo angelo, e che crescendo sarei diventato un ragazzo fantastico, già, proprio.
Ero diventato uno di quei ragazzi fantastici che vengono bullizzati, che rispondono ai bulli facendoli incazzare per poi venire picchiati, ma ehi, sono io quello che ha iniziato a provocarli, e che amano proprio fratello adottivo senza avere speranze.
Già, Thor, lo odio. Quanto odio quel ragazzo.
Odio com'è, aspetto, carattere, tutto.
Soprattutto, odio quelle galline che gli girano intorno come se avessero qualche speranza con lui, e non lo dico per gelosia.
Hahaha okay, chi voglio prendere in giro.
Ogni volta che vedevo qualche ragazzina che girava in torno a "mio fratello" mi prendeva una gelosia e una voglia di prenderle a pugni una per una.
Ma no, io ovviamente stavo sempre in disparte a soffrire.
Ma andava bene così alla fine, Thor non avrebbe mai saputo del mio amore, e avrebbe continuato a vivere la sua vita circondato da quelle leccaculo che non paravano ad altro che a portarselo a letto una notte, giusto per dire "ehi, mi sono scopata il tipo più figo della scuola."
Per fortuna Thor non era così facile da avvicinare, anzi, per quanto lo conoscessi ero sicuro che i suoi gusti fosserò diversi.
"Loki." Una voce s'intromise tra me e i miei pensieri.
Era già arrivato Bruce?
Doveva essere passato un sacco di tempo da quando ero entrato in stanza.
Sapevo che di solito lui arrivava verso la sera, ero rimasto veramente tutto il sabato pomeriggio sdraiato sul letto, ad ascoltare musica, e a pensare a mio fratello?
Mi tolsi le cuffie, buttandole insieme all'iPod nella scrivania poco distante, poi mi sedetti appoggiando la schiena al muro.
"Hei" lo salutai svogliatamente.
"Sei veramente rimasto chiuso qua dentro tutto il pomeriggio?" Mi chiese, andando verso la finestra, tirando la tenda.
Gli ultimi raggi di sole entrarono e avvolsero la stanza che, fino a poco prima, era rimasta immersa nelle tenebre, facendole prendere un colore arancione, ci vollero un paio di secondi prima che mi abituassi alla luce.
"Forse."
Aprì anche la finestra, non era una giornata molto ventilata, ma sentii comunque l'aria della sera, che si faceva più fresca, entrare.
"Abbiamo iniziato bene l'anno eh?"
Non risposi.
"Hai già trovato qualcuno da cui farti picchiare?"
Possibile che notasse sempre tutto?
Si era accorto del taglio nel labbro in meno di tre secondi.
"Il tuo silenzio non fa che confermare la mia teoria."
Fissavo un punto fuori dalla finestra, senza pensare a niente, ignorando completamente Banner.
"Okay va bene. Hai vinto tu." Disse, non gli avrei risposto in ogni caso.
Lo guardai mentre buttava la valigia nel letto di sotto e si stendeva in quello sopra, già eravamo in due in una stanza per tre persone, ma l'anno scorso c'eravamo sfidati a fifa per il possedimento del letto a castello e beh, non volevo riprovare a giocare contro di lui, anche se magari gli sarebbe piaciuto battermi anche ad altri giochi, magari a qualche gioco di logica in cui era seriamente imbattibile.
Come avevamo programmato l'anno scorso, io portavo il televisore, mentre lui una console categoricamente a suo scelta.
Notai la scatola che aveva appoggiato poco prima nella scrivania, probabilmente conteneva un Xbox, per quanto potevo saperne.
"Allora, Xbox quest'anno?"
Lo sapevo di aver attacca l'argomento giusto.
Si alzò di scatto e scese dal letto, notai quella piccola luce pazza nei suoi occhi, dietro gli occhiali, come quando chiedi ad uno scienziato pazzo di spiegargli il suo esperimento, e lui inizià a parlare di cose che tu non capisci, così iniziò anche Bruce.
Si mise a parlare dei settaggi, delle prestazioni e di molteplici cose di cui a me, essenzialmente, non fregava un cazzo.
Gli indicai dove avevo appoggiato la tv, e lui si mise a collegare con maestria tutti i cavi, si mise a parlare di quali giochi aveva portato, e del motivo per il quale li aveva scelti, molto probabilmente mi addormentai al secondo titolo, perché quando mi risvegliai, non ne ricordavo nemmeno uno.
Stranamente quella notte non avevo fatto nessun tipo di incubo, e mi risvegliai.
Guardai l'orologio, erano le dieci, di domenica mattina, Bruce non c'era, probabilmente se n'era già andato in biblioteca.
Lo benedissi mentalmente per aver chiuso le tende, e ripresi a dormire.
Questa volta sognai, no, non erano sogni, erano incubi. I miei incubi erano tornati. Quelli che continuano ad assilarmi da quando ne ho memoria, quelli che quando mi risvegliavo solo una persona riusciva a tranquillizzarmi.

Altre note c:
Bene gente, ho voluto creare così Loki. Non ho idea del perché io me lo immagini così Loki, ma non fate domande okay?
Al prossimo capitolo :3

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