XIX° Capitolo

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*Note Autrice*
Innanzitutto, no, non sono morta.
Dopo, grazie per i 4k vi amo 💓
(I'm in love with 💓)
+ Buon San Valentino (?)

Steve's pov

"Steve?"
Perché se n'era andato prima che potessi rispondergli qualunque cosa?
"Steve!"
Forse quel silenzio era insopportabile per lui? Forse dovevo rispondergli più velocemente.
"Steve ci sei?"
Mi aveva colto impreparato e io non ero riuscito a realizzare tutto subito.
"Steve!" Ad un certo punto sentii qualcuno che mi scuoteva una spalla e che mi chiamava.
"Oi, ci sono." Risposi, tornando alla realtà.
"Ci sei? A cosa stai pensando? Hai sentito almeno una parola di quello che ti ho detto? Se fai così anche in classe è ovvio che non capisci niente! Come pretendi di.."
Smisi di ascoltare, mentre Natasha continuava a parlare a vanvera.
Ero in biblioteca certo, questo era intuibile dal noto di voce che aveva usato la ragazza fino a poco prima, guardai il libro, Spagnolo, mi stavo facendo dare ripetizioni di Spagnolo.
Cosa mi ricordavo di quello che mi aveva detto Nat?
Niente.
A cosa stavo pensando durante la sua spiegazione?
A Stark, ovviamente. Erano due settimane che continuavo a pensare a lui e sul serio, non credevo si potesse arrivare ad una fissazione talmente grande, da non riuscire a non pensare a quella cosa.
E invece avevo scoperto che era possibile.
E, wow se era possibile.
"Steve. Da quanto non mi stai ascoltando?" Mi interruppe Nat, con un tono di quelli di chi ha perso le speranze.
Non risposi, e il mio silenzio le confermò che non stavo ascoltando da un bel pezzo.
"Allora Steve, noi ora decidiamo un altro giorno per le ripetizioni, e poi ti lascio ai tuoi pensieri, perché non si può andare a avanti così." Disse lei.
In effetti, aveva abbastanza ragione, se andavo avanti così alla fine dell'ora mi sarei ritrovato nella stessa situazione di quando finivo la lezione e uscivo dalla classe, ovvero senza sapere niente.
"Va bene."
Lei annuì, iniziando a sfogliare il diario.
"Mercoledì questo va bene?"
Guardai il mio diario, era il giorno dopo San Valentino, comunque non avrei avuto impegni, quindi accettai la proposta.
Lei segnò un paio di appunti sulla pagina, e, buttando diario e quaderno in cartella, si alzò.
"Caffè?" Chiese lei.
Annuii distrattamente, alzandomi, e ci avviammo assieme verso il bar.

"Allora? Come mai così distratto se si può sapere?"
La fissai un attimo mentre sorseggiava il suo caffè, mi sembrava amica di Stark, non volevo che lui venisse a sapere da terzi le cose che dovevo dirgli io.
"Niente in particolare." Dissi, rimanendo sul vago. Ovviamente non avrebbe mai funzionato.
"Niente in particolare?" Rise. "È impossibile che non stai pensando a niente in particolare. Una distrazione così grande è dovuta sicuramente ad una cosa di euguale grandezza."
Aveva tutto abbastanza senso.
"Allora?" Chiese dopo qualche secondo.
"Pensavo..." Allora? Tanto ci sarebbe arrivata lo stesso giusto? Glielo dovevo dire?
"Pensavo ad una persona..." Dissi, cercando di non approfondire troppo.
"Stark?" Ecco. Come non detto. Era così evidente?
Probabilmente arrossii, perché lei sorrise, s io automaticamente mi nascosi bevendo un sorso di caffè.
"È così evidente?" Chiesi sottovoce.
"Solo un cieco non se ne accorgerebbe."
Ah.
Bene.
"Cosa? Davvero?"
"È fottutamente evidente Steve."
Questo volevo dire che, anche Tony se ne era accorto.
"Vuol dire che, se n'è accorto anche Tony?" Chiesi, speranzoso che mi rispondesse con un _no, non se n'è accorto_.
"Cazzo Steve, certo che se ne è accorto."
"E allora perché stare zitto? Perché non parlarmi?" Le chiesi, senza poi ascoltare la risposta.
Forse sta ancora aspettando la mia risposta,   e continuerà ad aspettare. Devo muovermi.
"Grazie Nat." Dissi, e corsi via, fino al dormitorio.

Quella sera andai a letto presto, volevo dormirci su, e poi il giorno dopo, che coincideva con San Valentino, avrei detto a Tony tutto quello che provavo.
Speravo che tutto sarebbe andato nel più perfetto dei modi possibili.
E se in queste settimane i suoi sentimenti fossero cambiati?
Maddai, in due settimane dei sentimenti così non possono cambiare no? Sono dei sentimenti troppo profondi per cambiare così a caso. Forse ero io che mi stavo facendo troppe seghe mentali.
E se lui avesse detto quelle cose solo per far star bene un attimo me e basta? Se non le provasse davvero?
Forse era meglio che ci dormissi un po' sopra, c'avrei pensato meglio domani mattina.

Il mattino dopo mi alzai, feci tutti molto velocemente ed uscii dalla stanza prima che Tony e clint si svegliassero.
Quel giorno avrei dovuto avere la verifica di Spagnolo, e io, ovviamente, non avevo studiato.
Andai di corsa in biblioteca, chiedendo a Nat di raggiungermi, dicendole che era un emergenza.
Quindici minuti dopo lei era sull'uscio della biblioteca con il fiatone.
"Che succede?" Mi chiese sussurando, e sedendosi.
"Oggi ho verifica di Spagnolo. Devi aiutarmi." Le dissi, aprendo il libro.
"Davvero Rogers? Sei serio? Non..." Abbassò il volume, dato che la bibliotecaria l'aveva richiamata.
"Ora ti arrangi. Vaffanculo."
"Aspetta, aspetta." Dissi trattenendola per il braccio.
"Giuro che ti ascolto. Per piacere." La pregai.
Sospirò e tirò su gli occhi.
"Va bene, ma solo perché sei tu. E perché mi hai pregato. E perché senza di me saresti fottuto." Disse, sorridendo.
Grazie qualunque cosa sia stata che le ha fatto cambiare idea.
Iniziò a spiegarmi l'argomento, e io cercai di ascoltare il più che potevo, nonostante lo spagnolo fosse una lingua che odiavo.

Le lezioni finirono abbastanza velocemente, avevo cercato di evitare Tony, nonostante ogni tanto mi perdessi a guardarlo.
La prof di diritto mi aveva addirittura beccato distratto mentre fissavo Tony.
"Rogers. Puoi fissarlo dopo, il signor Stark. Ora stai attento alla lezione."
Tony si era girato, fissandomi, non riuscii a capire cosa stesse pensando in quel momento, e io non riuscii a sostenere il suo sguardo, e presi a fissare il quaderno degli appunti e a scarabocciarci sopra qualcosa.
Alla fine della lezione, corsi via il più velocemente possibile, e andai in mensa.
Trovai posto per sedermi vicino a Bucky, che in verità stava tenendo il posto per Sam, ma mi lasciò stare a patto che mi muovessi.
"Grazie Bucky, gentilissimo." Dissi, ironicamente.
"Non c'è di che." Disse, facendomi l'occhiolino, gli risposi con una smorfia, e poi cominciai a mangiare.

Andai in camera e presi un respiro, wow, ero riuscito a fare tutto troppo velocemente e mi sentivo flash, ripresi un attimo il respiro e bevvi un bicchiere d'acqua.
Mi buttai sul letto con il telefono, e iniziai a cazzeggiare.
"La smetti?" Questa voce. L'avrei riconosciuta tra mille.
"Ehi." Gli risposi, alzandomi.
Tony mi guardò, in silenzio, che durò qualche minuto, in cui entrambi stavamo a fissarci.
"Tony." Alzò lo sguardo, puntando i suoi occhi sui miei.
"Mi dispiace." Dissi, avvicinandomi a lui.
Lui mi guardò confuso.
"Mi dispiace se è colpa mia per tutto quel casino che hai in testa. Io non so nemmeno cosa tu possa star provando, e mi dispiace non averti risposto subito, mi hai colto impreparato, e..."
"Steve." Lo guardai, si era avvicinato anche lui, non me ne ero neanche reso conto data la concentrazione per formulare un discorso di senso compiuto.
"Non m'interessa quello che è passato, guardiamo il presente, e il presente è ora. E io ora ho una terribile voglia di baciarti." Disse il tutto così velocemente, che subito dopo mi prese il viso tra le mani, e mi baciò.
Ma non era neanche lontanamente simile al primo che mi aveva dato, pieno di alcool e di esitazione, ora il suo alito sapeva da caffè, le sue labbra viaggiavano sicure intorno alle mie.
Dopo che ci fummò staccati, cominciò ad accarezzarmi il viso, e sorrise.
"Come mai sorridi?" Gli chiesi.
"Perché sono felice." Disse, e mi baciò di nuovo.

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