Passai la giornata sul divanetto della biblioteca a guardare il soffito. Non avevo nemmeno la forza di guardare la tv. Marco c'è sempre stato per me e io per lui,credo che lui,oltre a Diane,sia l'unico che mi voglia bene veramente. Se sta con me è perchè vuole farlo e basta,non aveva secondi fini. E pensare che sia tutto finito... no. non poteva essere. Il giorno dopo presi il pullman in orario e conservai il posto per lui,ma Marco non mi cagò di striscio. Al posto suo si sedette uno di primo con qualche brufolo di troppo e dall'aria di uno che sa dare solo spettacolo. Per tutto il tragitto non fece altro che fare lo spiritoso,si faceva il grande vicino ai suoi coetanei perchè era seduto vicino a me. Avrebbe disposto questo giorno sulla sua piccola e povera mensola dei premi,come se io fossi un trofeo. Beh forse lo sono. Credo che la mia anima,il mio cuore,se ne siano andati con lui. E ora, non rimane altro che gelo.
Dopo un noiosissimo viaggio, quando arrivammo a Piazza Macello, mi alzai, strattonai il ragazzino che mi era stato vicino e scesi dall'autobus. Marco era sceso dall'altra porta,lo aveva fatto apposta per evitarmi. Non potevo farcela. La cosa mi sfuggì di mano. corsi da lui e gli diedi un colpo alla spalla.
"ascoltami cazzo."
lui mi guardò, in modo freddo, e se ne andò.
Lo afferrai per un braccio e lo portai co forza di fronte a me. Faccia a faccia.
"Senti, non so cosa cazzo ti hanno detto ma Chiara ieri mi aveva chiesto di far tornare tutto come una volta, quando eravamo amici. Perchè secondo te ti ho fatto invitare alla festa? per guardare le fodere delle sue poltrone? Siamo cresciuti insieme cazzo. Come fai a credere a queste cazzate del genere?"
"Devo andare. Sono in ritardo." mi rispose.
Non lo fermai. Andai per la mia strada. Durante le lezioni ero completamente assente. Aspettavo un suo messaggio. chattavamo sempre,noi due. Passarono le ore. Finì la giornata. Tornai a casa. Non lo incontrai sul pullman perchè quel giorno aveva fatto il tempo pieno.
Erano le 18:00 in punto quando mi arrivò un messaggio: "Allora,stasera che fai?"
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volevamo solo crescere
Teen Fictionlei aveva la strana sensazione di non sentirsi mai abbastanza.Per me invece era perfetta così com'era, nei suoi modi di fare c'era qualcosa che sapeva di felicità,della mia.