capitolo 11

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Aria mi disse che sarebbe scesa a momenti. Ero lì,davanti al cancello. Tirava un forte vento gelido che penetrava nelle ossa e ti faceva sbattere i denti. Io ero lì. Con il mio parka primaverile e degli stupidi jeans con delle altrettanto inutili scarpette di pezza. Non capisco ancora il perchè io fossi vestito in pieno Marzo in quel modo. Ero lì in silenzio. Aspettavo con ansia la sua venuta,una sua comparsa.Dovevo vederla. Perchè avevo il bisogno di vederla? Perchè ero andato via dalla casa del mio migliore amico che aveva rischiato la vita il giorno prima per lei? Una semplice ragazza che avevo conosciuto per puro caso al Mc. Perchè?

Passarono all'incirca venti minuti quando vidi Aria uscire dall'ingresso principale. Camminava con la testa china e con le braccia nelle tasche sel granse felpone girigio che indossava,camminava quasi agitata, le sue gambe in quei leggins neri sembravano ancora più magre di quanto lo fossero.
"È successo qualcosa?" Mi chiese lei.
"No è che ero solo un po' preoccupato."
Sorrise:"nessuno si era mai preoccupato per me"
"Ma no..."
Mi guardò negli occhi. Poi mi accarezzò il viso. Le sue esili e lunghe dita sfioravano la mia ruvida pelle,segnata da qualche taglietto con il rasoio. Al suo lieve tocco presi la sua mano e la trattenni tra le mie. Lei mi bacio il collo e sussurrò all'orecchio "Sto bene.Grazie. Non preoccuparti."
E se ne andò.
La vedevo entrare nel grande edificio,mi rivolse uno sguardo e poi fu inghiottita nel vuoto. Non si fece sentire per due settimane.

Un pomeriggio ero uscito con Diane per prendere un frappè al bar sotto casa sua. Siedevamo in vetrina. Guardavo assorto da mille pensieri il Corso e tutta la gente che passava per di lì. Di fronte al bar c'era una piccola libreria. Vidi Aria entrarci. Mi alzai di scatto,lasciai dieci euro sul tavolo e mi  precipitai nel negozietto. Il dolce profumo dei libri entrò nelle mie narici. Vidi Aria cercare in un piccolo scaffale all'angolo e l'andai a salutare. Le comprai il libro e la invitai a fumare una sigaretta insieme. Ovviamente con Diane. Il tempo di una veloce sigaretta e lei scomparì di nuovo.
La sua assenza mi logorava dentro,come quando una tarla entra in un mobile di ciliegio e silenziosamente scava e scava,fino a consumarlo del tutto,mentre il ciliegio lí,senza lamentare nessun dolore aspetta la sua fine. Aria era proprio la mia fine. Sarebbe stata il mio fardello per un bel po' di tempo.

"Avanti. Ti piace." Disse Diane "Confessalo."
La guardai un po'attontito.
"È una bella ragazza,e anche brava e si vede che è sincera." Continuò.
"Già." Risposi.
Eravamo seduti sulle fredde scale del Tribunale.Diane mi guardò negli occhi. I suoi,così luminosi e i miei così infelici. Mi prese per le spalle e disse:"Sei davvero andato fuori di testa e io ti aiuterò." Io non continuavo a capire. Lei sorrise sgargiante e io ricambiai con un lieve sorriso. Era davvero speciale.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 15, 2017 ⏰

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