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Poso i libri nello zaino e mi avvio verso la porta per andare alla lezione di spagnolo. Mentre sto per uscire qualcuno mi tocca la spalla, mi giro e trovo amelia.
《Ciao...scusa se ti disturbo, mi servirebbe un aiuto a trovare la palestra, sai sono nuova e tu sei l'unico che conosco》 dice sorridendomi
《Ehmm..si...cert...oka..Seguimi》 dico in fine per non fare ancora di più la figura dello stupido.
Ci dirigiamo verso la palestra senza dire una parola ed una volta arrivato ,le  apro la porta per farla entrare.
《Eccoci》 dico mentre quasi cadevo per colpa delle stampelle.
《Grazie ancora, allora...ci vediamo》dice aiutandomi a non cadere,per poi fare un passo diretta ad entrare.
《Hey...ti andrebbe di uscire? Con me? Domani?》dico abbassando lo sguardo
《Certo,facciamo alle otto fuori casa mia》
《Perfetto》dico andandomene con il sorriso stampato in faccia.
L'ora di spagnolo e di chimica passano  velocemente e adesso abbiamo un'ora buca , mi dirigo verso la mensa seguito da Trevor e sophia, Jeremy , Daniel ed ian e ci sediamo al nostro solito tavola alla fine della grande mensa.
Da lontano tengo gli occhi fissi su Amelia seduta con delle sue amiche a due tavoli dal nostro,
《Jace torna tra noii》dice Jeremy passandomi la mano davanti la faccia
《Ma cosa stai guardando?》continua per poi seguire il mio sguardo
《Amelia montgomery amico?la ragazza nuova? Puoi aspirare a ragazze migliori  amico》 dice volgendo lo sguardo sul tavolo dove sono sedute Susan , alexa ed altre ragazze.
《Lo sai vero che Susan adesso è fidanzata?》cerco di fargli ricordare.
Tra Susan e Jeremy c'e stata una relazione, non durata molto, poi lei l'ha lasciato per mettersi con me e da lì io e Jeremy non siamo andati mai molto d'accordo
《Non è detto che non posso riaverla, ad esempio potrei uccidere lui》 dice rivolto a daniel che sta ridendo con Ian.
《Si certo...》rispondo ironicamente.
Rimaniamo ancora per un po' li a parlare per poi dividerci e andare all'ultima lezione, in questo caso la mia è in palestra , dove io sarei dovuto rimanere in panchina a guardare gli altri ragazzi giocare.
Io e Trevor ce ne andiamo una volta salutati tutti.
《Ho chiesto un appuntamento ad Amelia》dico guardando sempre dritto.
《Amelia? Quella nuova?》 Chiede sorpreso.
《Si proprio lei》rispondo irritato
《Calmo calmo, se ti piace escici pure》dice chiudendo la discussione.
Trevor è un ragazzo molto gentile ma quando si arrabbia diventa una vera e propria furia.
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Uscito da scuola, cammino verso casa.
Un Po più avanti  mi accorgo di Amelia che sta posando un piccolo quaderno nello zaino, la raggiugo.
Hey dico togliendo la cuffie
《Hey! Ti serve qualcosa ?》mi chiede  gentilmente
《No no, mi chiedevo se ti andrebbe un po' di compagnia per tornare a casa》
《Non preoccuparti》
《No per me è un piacere》
《Allora okay, Abito un  mezzo isolato più avanti》continuiamo a camminare in silenzio... 'pensa a cosa dire Jace'...
《Ehm..e così credi alle storia sui vampiri eh?》che domanda stupida, quanto sono stupido.
《Si! Beh ovviamente non ne ho mai visto uno da vicino , ma in questi ultimi anni ci sono state  tantissimi "attacchi di animali"》dice con un tono di allegria che non riesco a comprendere.
《Coincidenze?》 dico sottovoce rabbuiandomi
《Non esistono le coincidenze》dice per poi chiudere il discorso.
《Ecco è qui che abito》
Mi fa notare quando ci fermiamo di fronte alla grande villa
《 Mi ha fatto piacere parlare con te Jace, ci vediamo domani》dice aprendo la porta da dove riesco a scorgere il grande salone illuminato.
《A domani》 le dico una volta entrata in casa.
Casa mia non è poi così distante cinque minuti e sarei arrivato.
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《Sono a casa》 urlo aprendo la porta
《Hey jace!》
《Ciao papà》dico posando lo zaino per terra
《Tutto bene?》chiede sicuramente preoccupato della mia faccia pensierosa
《Si, vado di sopra se non ti dispiace》
《Certo》dice mio padre  aiutandomi a salire le scale  per poi lasciarmi da solo in camera.
Da quando mio nonno è morto un pensiero continua a ronzarmi nella testa .
E se  la morte di mio nonno e mia madre non fosse stata solo una concidenza? Ho sempre risposto a questa domanda come preferivo , convincendomi che fosse stato solo un caso.
Mi alzo dal letto, e mi avvicino alla vecchia scrivania in legno dove nel piccolo cassetto in basso a destra, cerco una pagina di giornale che dovrei ancora tenere. Una volta trovato, lo prendo e inizio a rileggerlo per la millesima volta.
L'annuncio dice così:
Attacco animale a Right street, la vittima si chiamava Zac Donovan  uomo di 62 anni, i medici non pensano che possa farcela.
Mi fermo , per non sentirmi ancora peggio, Piego il giornalino, pronto a metterlo di nuovo nel piccolo cassetto.
《Aspetta un attimo》 dico sottovoce.
Riprendo il figlio e lo riapro, lo sguardo puntato sulla data dell'incidente  " 14 settembre 2016"
C'era qualcosa in quella data che mi sfuggiva.
《Non può essere 》continuo a guardarla perplesso.
Rivisto nel cassetto in cerca di un altro giornale, ma li non c'è.
Mi alzo e mi incammini all'inizo delle scale.
《Papà》urlò turbato.
《Jace? Qualcosa non va?》Mi chiede salendo il primo gradino.
《 In Che giorno è successo ?》
《Cosa Jace non capisco》
《L'incidente! In che giorno è successo l'incidente di mamma?》 Chiedo guardando il vuoto.
《Il..il 14..settembre del..2004, si 2004》 risponde confuso.
Rientro in camera senza dire una parola, come avevo fatto a non notarlo? Era così ovvio.
Come poteva essere? Dovevo avere delle risposte , e mio padre non è una di quelle persone che saprebbe fornimele , nanche lui si è accorto che il nonno e la mamma, sono morti, lo stesso giorno e mese ma in anni diversi .
Ci voleva una persona che conoscesse bene questa storia ed io sapevo dove teovarla, guardo l'ora sul telefono , sono solo le 3:00.
《Jason stai bene? 》 chiede mio padre bussando alla porta chiusa a chiave.
《Si non preoccuparti , vai pure a lavoro.》
《Come vuoi , ci vediamo questa sera!》aspetto un po' fino a quando il rumore della porta che si chiude mi fa capire che è uscito, quindi non mi basta che prendere la felpa e uscire di casa.
Mi alzo dal letto , con calma scendo le scale cercando di non cadere, di solito mi aiutava mio padre, ma visto che ora non c'e devo arrangiarmi da solo.
Il tragitto per casa di mio nonno non è molto lungo, e visto che la macchina non posso prenderla andrò a piedi.
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Ed eccomi qui , la casa  sembrava già più vecchia nonostante fossero passate soltanto 2 settimane, cammino per il vialetto,  fermandomi fuori la porta di'ingresso, prendo un respiro profondo ed entro.
La casa ha un odore orribile, mi dirigo verso la porta della cantina , nessuno aveva pulito casa , tutti hanno rifiutato e da una parte li capisco , la casa sarà demolita tra un paio di settimane, e tutto sarà perso con lei, anche i vampiri.
Una volta morti tendono a trasformarsi in cenere come se prendessero fuoco, ma senza fiamme. Scendo le scale lentamente , non credo che i vampiri siano ancora vivi ma se questo vorrà dire avere delle risposte vale la pena tentatare. Cammino per il lungo corridoio, arrivando alla fine, le celle sono vuote , i vampiri sono morti, e adesso non posso farci niente.
Con la sguardo basso ritorno alle  scale.
《Cerchi qualcosa?》mi giro di scatto per capire da chi proviene quel flebile bisbiglio rauco
《Chi c'è?》dico guardandomi intorno
Mi sporgo su una delle celle da dove sembra provenire il rumore
《Tu!》 Dico quasi urlando  ,mentre guardo il viso coperto dal capuccio.
《Sei ancora vivo!》La sola cosa che volevo in quel momento era vedere quell'essere morto , addio alle risposte che volevo.
《Viva》 mi correggie abbasandosi il cappicco prima che potessi fare un passo per andarmene.
È una ragazza! Avrà più o meno la mia età, è da molto che non ne vedo una di solito ho incontrato solo ragazzi , varie volte mi sono imbattuto anche in qualche ragazza, ma lei, la sua pelle era chiara e anche con quella poca luce  gli occhi  verdi spiccavano nel buio , che diventano rossi ogni volta che i canini vengono fuori.
《Non per molto, saresti dovuta morire bruciata per quello che hai fatto a mio nonno ! Ma sai forse è meglio una  morte lenta. E farai la stessa fine dei tuoi amici 》dico urlando.
《Non sono miei amici》 nelle sue  voce c'era un filo di tristezza.
《Ah no? Beh sarà pure così, ma  siete tutti degli assassini, voi uccidete persone innocenti. Guardami! è per colpa tua se sto cosi, è per colpa tua se mio nonno è morto, sei solo un mostr....》
Non mi lascia finire la frase , che con una velocità assurda si avvicina alla gabbia, tenendo Strette le sbarre di ferro con la mani, che davanti a quella stretta sembrano potersi spezzare.
I nostri visi erano a pochi centimetri di distanza, e davanti quella scena non ho potuto non indietreggiare.
《Non ho scelto io di essere così!》Dice alzando la voce che rimbomba nella stanza che gli fa eco.
Non rispondo e questa volta me ne vado per davvero.
《 Credi davvero che abbia ucciso io tuo nonno? Io sono l'unica che può darti ciò che cerchi Jace. Posso dirti perché tuo nonno è morto ,non vuoi saperlo?Non ci tieni a sapere chi ha ucciso tua madre jason?》solo sentire quelle parole mi fecero impazzire, salii le scale, avrei voluto prendere e calci qualcosa ma il gesso alla gamba me lo impedì.
Comimincio a  piangere, non so se sia per tristezza o per rabbia.
Come sapeva il mio nome?
Esco da quella maledetta casa, respirando l'aria fresca.
Provo a calmarmi, devo tornare a casa il prima possibile, fuori fa un freddo cane , prendo un altro respiro profondo e comincio a camminare.

Io E Te Contro Il MondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora