Capitolo 14

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Nessuna traccia di mio nonno in cantina , il sangue si è fermato poco prima della fine delle scale
《Ma dove è finito?!》 chiede mio padre allarmato
《La stanza delle armi!!》Affermo con tono sicuro.
Mio padre si gira per un attimo verso di me per poi correre verso la piccola stanza.
La chiave non serve la porta è gia aperta e la scena che ci troviamo di fronte sembra la parte di un film horror,sento il sangue raggelarsi.
 Mio nonno è steso sul pavimento con un mare di sangue attorno a lui, io e mio padre ci precipitiamo subito  per terra.
《Jace corri a prendere uno straccio da mettere sulla ferita veloce!!!.  》disse mio padre preoccupato.
《Papà non andartene!》continua lui piangendo
《No!》Mentre stavo per alzarmi una mano mi afferra per la gamba,
É mio nonno
《Lui è di sopra!》cerca di continuare con tutte le sue forze e con il poco respiro che ha,le parole gli escono a stento.
In quel preciso istante, mi precipito a prendere il fucile più vicino, per poi uscire dalla stanza .
《Jace no!》grida mio padre.
《Non succederà come la mamma ! Non questa volta! 》affermo convinto .
Sento la rabbia scorrermi tra le vene,la testa mi scoppia,ma ora ho solo un obbiettivo,uccidere quel mostro! 
Mi dirigo verso il piccolo corridoio che porta alla cucina, entro con cautela guardandomi intorno , forse se ne sarà andato.
Ma mai parlare  troppo presto,penso.
In quel preciso istante qualcuno mi colpisce sulla gamba sinistra, il dolore  mi pervade facendomi cadere per terra , sto sanguinando,ma con tutta la forza che ho riesco ad alzarmi aggrappandomi alle prime cose che trovo.Non posso arrendermi ora!
Ed ecco il vampiro,è steso per terra di fronte a me con il viso coperto dal capuccio della felpa,a quanto pare è ferito e non riesce ad alzarsi.
Mi avvicino ormai debole e senza pensarci due volte sparo un  colpo per poi ricadere sul pavimento freddo.
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Al mio risveglio non riesco a capire dove sono , la stanza è completamente bianca e il letto su cui sono steso molto scomodo.
《Hey campione! 》
La vista é sfocata,metto a fuoco e vedo il viso di mio padre,che ora é seduto su una sedia accanto al mio lettino.
《 Dove Sono?!》 Dico cercando di alzarmi , ma il dolore alla gamba non me lo permette.
《Hey sta giù!》 Dice lui.
《Sei in ospedale , sei combinato male... Hai una gamba rotta!》Continua con un mezzo sorriso.
《Il nonno?!?!》chiedo subito preoccupato.
《È qui anche lui!》 dice abbassando lo sguardo
《Come sta?!》domando sperando che stia bene
Riesco a vedere il suo sguardo  spento e perso nel vuoto
《Non sanno se ce la farà...Sai ha perso molto sangue e...》
《Starà bene vedrai!》 Dico  interrompendolo
《Cosa è successo?Non ricordo!》affermo guardandomi la gamba.
 《Dopo che sei svenuto è arrivata l'ambulanza a prendere te e tuo nonno,ovviamente prima che arrivasse,mi sono preoccupato  di prendere il corpo del  vampiro e rinchiuderlo nelle celle.》dichiara mio padre
《Adesso importa solo del nonno io sto bene!.》.

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 《 Papà mi aiuti?》
Gli chiedo cercando di alzarmi dal letto, oggi sarà il primo giorno di scuola dall'incidente e devo ancora abituarmi al gesso e alle stampelle.
《Vieni qui!》 dice aiutandomi.
Una volta finito di prepararmi mangio a volo una merendina ed esco di casa rifiutando il passaggio in macchina di mio padre .
Il principale motivo è che appena saliti in macchia avrebbe incominciato con le sue solite domande e i soliti discorsi sulla vita, e sinceramento non ho voglia di sentire niente.
Sono passate due settimane dall'incidente e da lí io e mio padre non siamo più tornati a casa di mio nonno, troppi brutti ricordi, anche i vampiri sono rimasti lì , avranno una morte lenta e dolorosa non avendo sangue con cui nutrirsi.
Il parcheggio è pieno ma nonostante questo al mio arrivo vengo accolto da un fastidioso silenzio , tutti mi fissano e chi non mi guardava si accorge di me per colpa del ticchettio delle stampelle sulla strada  che si puó udire.
《Mi dispiace Jace!》,
《Condoglianze Jason!》
Le solite frasi dette quando ti muore un parente.
Odio essere guardato con compassione,e spero che tutto ció finisca presto.
《Hey Jace, ci dispiace per tuo nonno!》dicono dei miei compagni di scuola
《Come va?》continua uno di loro
《Bene grazie ..》 Quella risposta detta ormai mille volte  sembrava quasi convincere anche me stesso.
Arrivato fuori l'aula di biologia, mi preparo per un nuovo giorno.
Appena entro come previsto in classe scende un grande silenzio,  vado a sedermi  al mio posto rifiutando l'aiuto di un ragazzo.
Presi i libri dallo zaino appogiandoli sul banco vuoto accanto al mio, la mia compagna si era trasferita da  poco in un altra città, per fortuna. Mentre faccio ció  sento gli occhi del professor Kol su di me ,che entrato in classe si accomoda sulla sua sedia di legno vecchio come la scrivania per poi interrompere il lungo silenzio,per mia fortuna, facendo girare i ragazzi verso di lui.
《Ragazzi lei è Amelia, è nuova quindi vi prego di comportarvi bene con lei.》
Ed ecco che una ragazza entra camminando verso la scrivania.
《 Prego vai a sederti al posto libero li infondo.!》Dice il mio professore.
Ed eccola lí venire verso il mio banco con il suo sorriso a trentadue denti
《Ci si rivede!》 inizia lei sedendosi
Non le rispondo, ma mi limito a spostare i  libri dal suo nuovo banco.
《Allora Amelia parlaci di te, come mai ti sei trasferita qui a Right street ?》la Chiede il professore
《Bè i miei genitori hanno trovato la casa qui e per questo ci siamo trasferiti,ma principalmente perché  mi affascinano  molto le storie di questa città!》dichiara lei
《Storie del tipo? La chiede il professore ovvimente confuso della sua risposta
《Storie sui vampiri ad esempio!》 della classe emergono delle rumorose risate da parte di tutti tranne da me che continuo a fissare la ragazza  incuriosito.
《E tu ci credi?》chiede il professore
《E voi no?》 Controbatte lei per poi guardarmi e sedersi.

Spazio autrice
Ciao ragazzi❤
Spero che il nuovo capito vi piaccia! Scusate se passa molto tempo tra un capitolo e l'altro, ma tra la scuola e le cose di tutti i giorni il tempo che ho di scrivere è molto poco.
Un bacio
-Stefy

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