4

865 93 13
                                    

Restò senza respiro per un attimo, persa in quegli occhi.
Erano azzurri sì. Ma non erano di un azzurro puro. Sarebbero stati troppo banali.
Avevano il colore del cielo azzurro velato dalle nubi grigie, che annunciano tempeste.
Talia aveva passato tante ore allo specchio, guardando i suoi occhi, così elettrici da sembrare finti.
Eppure quegli occhi... erano così diversi dai suoi, ma allo stesso tempo altrettanto belli.
Distolse lo sguardo quando sentì tossire dietro di lei.
Un signore le stava intimando di andare avanti, era arrivato il suo turno.
Ma la fame le era passata.
Non voleva ammetterlo a sé stessa, ma gli occhi di quel ragazzo l'avevano turbata.

***

-Come hai fatto a non vedere il biglietto?- domandò Talia, il giorno dopo al telefono con Percy.
Stava riordinando la casa, con suo immenso disappunto.
Possibile che una persona single che vive in un mini appartamento riuscisse a creare così disordine?
-Non lo so, era nascosto...
-Lo avevo messo appositamente vicino alle tue mani, così lo avresti visto.
-Senti, in quel momento non connettevo e...
-Come sta Annabeth?- lo interruppe Talia. In fondo era quello ciò che contava.
-Oggi la dimettono. Che ne dici se ci vediamo tutti a casa mia? Così facciamo il punto della situazione e chiamiamo Clarisse La Rue.
-Sono libera stasera. Alle 20,00?
-Nah, facciamo alle 19,30. Così mi aiutate a cucinare.
-Te lo scordi. Io non cucino, porto la pizza, al massimo.
Talia e fornelli non stavano bene nella stessa frase.
-Grande! Allora prendine tre con il salame piccante, per Annabeth una margherita, e una con le patate per l'infermiera, e per te fai tu.
-L'infermiera? Quella con cui Jason ci provava?
Suo fratello doveva avere un ottimo metodo di seduzione.
-Già. Stasera non ha il turno, così verrà anche lei. Problemi?
-Hai sbagliato i conti. C'è una pizza in più.

***

Probabilmente, se Talia avesse saputo per chi era quella pizza in più non sarebbe andata alla cena.
Fatto sta che, quando il proprietario di quegli stessi occhi le aprì la porta della casa di Percy, Talia restò immobile per un secondo.
Il suo sguardo andò inevitabilmente a quella piccola parte di cielo, poi spaziò sul viso del ragazzo.
Una profonda cicatrice occupava gran parte di una guancia, ma questa non alterava i bei lineamenti. Le labbra si aprirono, lasciando spazio ad un sorriso fin troppo perfetto.
-Ciao- disse il ragazzo, con voce profonda- io sono Luke Castellan.
È un piacere conoscerti, finalmente.

ApologizeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora