Luke salì in macchina, sbattendo lo sportello.
Si passò una mano fra i capelli, togliendosi il giacchetto in pelle e tirandolo sul sedile accanto a quello del guidatore.
Si infilò una mano in tasca, prendendo il telefonino.
Rimase per qualche istante a fissare la foto della schermata.
Talia rideva, ignara di lui che la stava fotografando.
Era bellissima, i capelli leggermente fuori posto e le guance rosse.
Gli occhi sembravano zaffiri blu, ed erano così luminosi che avrebbero potuto render ridicolo il sole, se solo avessero voluto.
Cercò un nome in rubrica, e quando lo trovò non esitò un secondo a chiamare.
-Castellan? Sei davvero tu? Pensavo ti fossi perso nei meandri di quello scantinato.
La voce dall'altra parte era fredda, leggermente roca.
Luke si affrettò a rispondere:- Dobbiamo parlare.
-È così che ci si rivolge al tuo capo?- rispose l'interlocutore, nascondendo una nota di sdegno nella voce, ma che Luke riuscì comunque a percepire. Stava cercando di umiliarlo. Ma lui non glielo avrebbe lasciato fare.
-È urgente.
-Ti aspetto fra mezz'ora. Non fare tardi. Devo avvisare Nakamura?
-No.
-Ci vediamo tra poco, Luke.
Il ragazzo attaccò senza rispondere.
Si passò di nuovo una mano fra i capelli, perplesso. Sembrava tutto così semplice, così...
La consapevolezza lo schiacciò come un meteorite.
Lo stava facendo per lei.
Stava cercando di lasciarsi indietro la sua vecchia vita, solamente per lei.
Per Talia, che non gli aveva mai detto esplicitamente che accettava il suo invito.
Per Talia, che gli aveva urlato di andarsene da casa sua.
Accese il motore ed uscì velocemente dal parcheggio.
Aveva una cosa da fare, ed era troppo tardi per tornare indietro.***
Lo studio aveva sempre lo stesso odore. Troppo pulito.
C'era un orologio su ogni parete, in modo che per vedere l'ora non ci si dovesse voltare mai.
All'inizio gli era sembrata una cosa stupida, da psicopatici.
Forse però Crono lo era un po'.
Quando varcò la soglia, lo vide seduto alla sua scrivania di noce.
Era vestito elegante, e la perdita dei capelli era peggiorata dall'ultima volta che lo aveva visto.
La calvizie imminente era forse l'unica cosa, eccetto sua madre, che Crono non sarebbe mai riuscito a controllore.
Alzò lo sguardo dal foglio su cui stava scrivendo, quando lo sentì entrare.
Sorrise enigmatico, glaciale.
Gli occhi dorati incutevano non poco terrore, ma ormai Luke era abituato.
Crono gli indicò, senza parlare, una delle due sedie davanti alla sua scrivania.
Luke si sedette, sperando che fosse l'ultima volta.
-Inizi tu a parlare?- domandò Crono.
-No.
-Bene- Crono unì le mani e le poggiò sulla scrivania- ho parlato recentemente con Ethan. Era arrabbiato con te perché non avete esplorato insieme lo scantinato.
-Sarebbe stato pericoloso, qualcuno lo avrebbe potuto riconoscere.
-Tu invece sei più bravo, vero? Nessuno sa chi sei. Jackson ancora non si è accorto di nulla, eh?
E nemmeno quella ragazza, Talia?
Luke spalancò gli occhi. Come sapeva di lei?
-Ethan sa ancora fare il suo lavoro, anche se con un solo occhio
Tranquillo. Non le torcerò un capello. Per ora.
Hai scoperto altro sulla cantina?
-No.
-E allora perché sei qui? Oh, aspetta.- si toccò il mento con fare sapiente- È per lei vero? Sei innamorato di Talia Grace...
-Crono, non sono qui per discutere di certe cose.
Lascio la squadra.
-Già, avevo ragione. Ancora una volta, a quanto pare.
Luke deglutì, mentre Crono continuava il suo discorso- Tu vuoi mollare, e chi sono io per impedirtelo?
Preferisco che i miei "impiegati" se ne vadano di loro spontanea volontà, altrimenti se non svolgono bene il loro lavoro dovrei eliminarli fisicamente.
Ed è sempre un gran peccato uccidere, non trovi?
Luke lo fissò negli occhi.
Troppo facile.
-Bene. Hai dato le tue dimissioni.
Puoi andartene.- Crono sorrise.
Luke si alzò, e mentre lasciava l'edificio una strana sensazione si impossessò di lui.
Troppo facile.
Decisamente troppo facile.
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Apologize
FanfictionPrimo libro della serie "Choice" " -Che discorsi filosofici, e di prima mattina. Devi essere particolarmente ispirato.- disse Talia, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la cantina. Luke la seguì, la raggiunse e le bloccò il polso con presa sal...