Uscire

416 28 5
                                    

Jane e Ben stavano camminando per le vie innevate di Glasgow, osservando la candida neve che ricopriva ogni cosa.
L'attore alla fine si era rivelato un tipo solare e abbastanza socievole dietro il muro di timidezza che era abituato a costruire con gli sconosciuti.
Mentre non prestavano attenzione a dove mettevano i piedi, Jane sentì il suo equilibrio andare a fare un giro e sentì l'aria spostarsi, aspettandosi di cadere sul marciapiede.
Un calore improvviso e due braccia lunghe e muscolose si infilarono sotto le sue ascelle, afferrandole i polsi per evitare che scivolasse ancora di più e, cosa più importante, le impedirono di cadere.
Guardò Ben mentre la tirava in piedi senza sforzo, fissandola negli occhi, quei due occhi magnetici e limpidi di cui nessuno può fare a meno di fissarne le sfumature verdi e oro al loro interno.
I loro respiri condensati si confondevano, creando una nuvoletta unica.
Il freddo girava alla larga dal calore dei loro corpi.
Jane sentì il fiato caldo dell'uomo sul viso, sempre più vicino alle sue labbra.
Il suo cervello era in cortocircuito, letteralmente.
Il suo idolo davanti a lei, vicino al suo viso con lo sguardo che traballa dagli occhi alle labbra, un sogno.
Tutto era a rallentatore.
Il tempo, il movimento, i battiti del cuore, l'universo, ogni cosa.
Jane sentì il battito cardiaco aumentare drasticamente quando le labbra di Ben si posarono delicate sulla sua guancia.
-Invece di fissarmi come un alieno, dimmi grazie altrimenti ti butto nella neve.
Le sussurrò con quella voce profonda che incute timore e rispetto in ogni individuo.
Lo ringraziò e continuarono la loro passeggiata per le vie più tranquille di Glasgow, ammirando i negozi natalizi che saltavano all'occhio.
Il tempo, tuttavia, non fa nessuna eccezione, va avanti e non si ferma.
Questa è la regola.
Ben le comprò una decorazione natalizia per l'albero di Natale e lei lo ringraziò con un abbraccio per nascondersi nel suo profumo di sandalo e soprattutto per rifugiarsi sul suo petto che funge da calorifero.
Mentre svoltavano nella via di Glasgow, il sesto senso dell'attore lo avvisò che un paparazzo stava per fotografarli, scatenando un finimondo.
Così, per non rischiare di essere beccato, afferrò il braccio di Jane forse con troppa forza perché la sentì irrigidirsi e la portò in un vicolo stretto.
I loro corpi erano incollati tra di loro, Jane aveva il viso spiaccicato sul petto di Benedict che rimaneva afferrato ai fianchi della ragazza per evitare che i suoi gomiti si vedessero.
L'agitazione lo faceva agire istintivamente, stingendo la pelle della ragazza tra le dita che, resistendo stoicamente, urlava di dolore internamente.
Jane sentiva il cuore del petto che era costretta a fissare battere velocemente, senza pausa.
Paparazzi? Probabilmente.
Evans sa che i giornalisti di queste zone sono senza cuore e senza pietà, se vedono uno come Benedict Cumberbatch minimo impazziscono.
Intanto il dolore ai fianchi aumentava, senza controllo.
Un gemito sommesso attirò l'attenzione dell'uomo che tolse mani dai suoi fianchi, distendendo le lunghe dita su di essi.
Un moto di sollievo attraversò la ragazza.
Purtroppo il paparazzo stava camminando proprio davanti a loro, senza vederli.
Jane era vestita con colori sgargianti, attirava l'attenzione degli occhi più esperti del mondo, come quelli dei paparazzi.
Ben fu costretto a coprirla con parte del suo cappotto, facendola aderire completamente al muro e premendo il bacino contro il ventre della ragazza, facendolo imbarazzare.
In questo modo Jane era completamente invisibile.
Sentiva un calore nel basso ventre, si stava eccitando alla vicinanza con quella bella signorina.
Jane sentì la presenza di qualcosa sul ventre, quando capì cos'era le sue guance si diedero fuoco, anche se la parte perversa sepolta nei meandri del suo cervello iniziava ad assecondare lo stato d'animo di Ben nei suoi confronti.
Quanto era imbarazzante la situazione.
Dopo minuti durati decenni, l'odiato paparazzo se ne andò, facendo uscire la coppietta dal loro nascondiglio.
Non parlarono di quanto accaduto finché le loro case erano a due passi da loro.
L'imbarazzo può solo significare l'inizio di qualcosa di nuovo.

*okay, si va avanti a passi lenti per questa ff che è in "secondo piano" per i miei obbiettivi. Sto preparando il penultimo capitolo sulla ff degli Avengers e poi arriverà un'altra ff su Rob.
Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

The King || Benedict Cumberbatch Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora