7. Ora sei mia...

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Sono le 7.30 ed io sn già pronta per uscire: sarò mica agitata? Nooo! Gironzolo per casa nervosamente, ma non sapendo che fare, scendo in strada.
"Farò due passi mentre aspetto!". Apro il portoncino e... "Che ci fai già qui?"
Apre la portiera di scatto "Bah io, non volevo fare tardi e così... E tu che ci fai già giú?" Dice malizioso.
"Ehm, due passi..."
"Due passi? Ahahah, andiamo a fare colazione!".
Mi trascina in un bar e, prima che io possa replicare, ha già ordinato per entrambi.
"Ora sto qui a guardarti finché non avrai mangiato tutto, scricciolo!"
"Ma.. io..." Che imbarazzo!
"Niente ma! Devi recuperare 2 kg entro un mese e se nn ti controllo..." Sbuffo e gli sorrido.Finiamo di mangiare e ci dirigiamo a scuola.
Appena parcheggia, mi sento mummificata.
Che penseranno tutti? E lui che reazione avrà davanti a tutta la scuola?
Mentre mi perdo in questi pensieri, lui apre la mia portiera e mi porge la mano.
"Andiamo? O hai intenzione di restar li imbambolata, scricciolo?".
Sospiro, afferro la sua mano e ci avviamo all' ingresso.
Ci guardano tutti e bisbigliano... Qualcuno ridacchia!
Certo deve essere strano vederci mano nella mano, visto che fino a pochi giorni fa ci urlavamo cose orribili in piena ricreazione.
"Tranquilla, si abitueranno al nuovo Mirko! Ci vediamo dopo scricciolo!" Mi dice appena arrivati alla mia classe, stampandomi un bacio per poi andare verso la sua.
Le ore di lezione sono passate in un battibaleno. A ricreazione nn ho visto Mirko in giro. Che strano!
Suona la campana di fine lezioni. Raccolgo lo zaino e corro verso l' uscita, ma di lui nessuna traccia...
Nn c' é nemmeno la macchina!
"Torni con me?" Mi chiede Vicky che mi ha raggiunto alle spalle.
"Ok!" Bisbiglio con voce triste e rassegnata.
Dov' é? Non mi ha nemmeno avvertito, mandato un messaggio!
Arrivo a casa, mangiucchio qualcosa e corro con Vittoria all' Opera.
"Andiamo al parco?" Mi domanda Vicky, mentre usciamo dal teatro.
Io sono immersa nei miei pensieri, sbloccando il cell in continuazione.
"Eh? Ah, si! No scusa Vicky non mi va!" Le dico abbassando la testa.
Mi viene da piangere.
Il mio momento di felicità é già svanito.
"Stai così per lui, vero? Ti avevo detto che é stronzo... Anche se forse.. lo é meno di ql che penso!" Riprende dopo essersi schiarita la voce.
"Hei, scricciolo! Scusa per oggi, posso spiegarti tutto!"
Alzo gli occhi ed davanti a me c' é il mio Peter Pan, un po' più ammaccato di ieri sera.
"Ma che hai fatto?" Gli chiedo preoccupata.
"Beh diciamo che ho dovuto chiarire ad un paio di amici che mi sono rotto di fare il coglione!".
Lo abbraccio d' istinto.
"Ti va di fare un giro? Così ti spiego tutto?"
Guardo Vicky, lei annuisce. "Trattamela bene, Trovato o dovrai fare i conti con me!" Urla prima di salire in pullman.
"Come una regina!" Dice abbracciandomi per le spalle.
"Allora? Che ti é successo?" Chiedo appena entriamo in macchina.
"Beh, diciamo che a quel cretino di Daniel questo Mirko non sta bene e, beh, abbiamo avuto un piccolo battibecco a ricreazione. La prof di lettere ci ha mandato dal preside e hanno chiamato mio padre!"
"Oh cavolo, si é arrabbiato? Stai bene?"non so perché (in realtà lo so), inizio ad agitarmi.
"Ehi, ehi, calma! Si, si é arrabbiato! Ma gli é già passata! E sto benissimo, come dovrei stare, scricciolo?".
Ecco che mi guarda ancora come se volesse leggermi la mente.
"E per fortuna non mi ha vietato di uscire stasera. Quindi ti porto a casa, ti cambi velocemente ed ci godiamo la nostra serata!"
Gli sorrido timidamente...
"Ok!"
Arriviamo a casa, faccio salire Mirko che si spalma sul divano a chiacchierare con Vicky e Giulia.
Ma nn si odiavano? Bah!
"E ora cosa mi metto? Soliti leggins, solite felpe? Non ho altro!" Guardo disperata il mio armadio.
"Questo!" Mi volto di scatto e ritrovo Giulia alle mie spalle con un abitino verde chiaro in mano ed un sorrisone a 32 denti.
"Sapevo che eri in difficoltà e sono venuta a salvarti dal disastro!" Ridiamo entrambe.
"Sei la mia salvezza Giugi!"
Doccia, trucco,vestito, converse... Mi guardo allo specchio e vedo una luce nuova e proviene da me! Sarà la felicità?
"Se fai così mi fai impazzire però!"
Mi giro di scatto e appoggiato alla porta, con le braccia conserte sul petto, c' é Mirko che mi osserva, sorridendo.
"Sei bellissima, scricciolo!" Mi afferra e mi da un bacio a stampo.
"Beh, bellissima! Non esagerare! Meno ranocchio del solito!"
Mi punta il dito minaccioso. "Non trattar male la mia regina, o mi arrabbio! L' ultimo che c' ha provato le ha prese, quindi sta attenta o dovrò mettere a posto anche te!".
Per un attimo smetto di respirare!
Mi afferra e mi fa il solletico...
Rido come na matta!!
"Chiaro ragazzina? Bada a come parli!"
" Bastaaaaa!Scemo! Andiamo!" Lo afferro per la mano e lo trascino fuori casa.
Trascorriamo una serata incantevole: pizza, gelato (diventeró una balena con lui lo so) e passeggiata a Ponte Milvio.
Abbiamo parlato, parlato, parlato. Mi ha raccontato del suo lavoro di attore, dei suoi sogni, delle sue speranze, della sua famiglia, dei suoi cani. Io ho condiviso con lui le mie ansie per l' accademia, la mia speranza di entrare a far parte del corpo di ballo dell' Opera.
Ci sediamo su una panchina e all' improvviso mi dice "Mi devi spiegare un paio di cose o sbaglio? Allora perché Peter Pan?" Ride.
Adoro il suo sorriso...
Illumina chiunque sia con lui.
"Beh perche sei come Peter Pan : sbruffone, egocentrico, bullo, a volte antipatico, ma anche tenero, infantile, coraggioso, cavaliere e sopratutto sei un sognatore!"
"Wow, all' inizio mi stavo preoccupando. Ma poi... Wow... É così che mi vedi?".
Annuisco, sorridendo timidamente.
"E ora scricciolo, mi spieghi perché non vuoi essere toccata? Perchè in spiaggia hai tremato quando ti ho sfiorato? Perché tremavi accucciata in quel modo ieri sera? Perche sei scappata via quando, per gioco, ti ho afferrato? Ti va di parlarne con me?Sento che si tratta di qualcosa che ti turba, piccola.... Parlane con me... Ti prego!".
E adesso? Cosa gli dico? Non la verità, questo é sicuro, non voglio abbia pietà di me!
"Ehm, diciamo brutte esperienze del passato!"balbetto, cercando di essere convincente.
Mi guarda dubbioso, non credo abbia abboccato.
"Mmm, di che genere?"
"Del genere da dimenticarsene il prima possibile!".
Mi alzo e mi affaccio a guardare l' acqua del Tevere che luccica sotto il chiarore della luna. Le increspature che si creano sembrano raccogliere tutta la magia del cielo per poi donarla a noi.
"Non vuoi proprio dirmelo, eh? Ma se ho capito qlcs di te... Beh..."mi si avvicina e mi abbraccia da dietro, mi da un bacio sulla tempia e restiamo a guardare quel paesaggio meraviglioso.
Stasera Roma sembra addormentata, ci siamo solo noi qui..
"Forse un giorno, Peter Pan. Io invece di te ho capito veramente poco sai? Sei imprevedibile! E non capisco...". Mi volto verso di lui e afferro le sue mani intrecciando le sue dita alle mie.
"C' é poco da capire Sarah. E che forse la notorietà mi ha dato un po' alla testa! Fans , articoli, ragazzette urlanti... Ed ho iniziato a fare il divo, quello che non deve chiedere mai! All' inizio mi piaceva sai? Poi, beh... Ho iniziato a vedere le cose con occhi diversi: i miei amici, non sono amici miei ma dell' attore, e il ruolo dell' intoccabile che ottiene sempre tutto con le buone o le cattive ha iniziato a soffocarmi. Non é bello essere presentato come lo stronzo montato da cui tenersi a distanza! Hanno detto questo anche a te no?".
Parla guardando il vuoto, spesso si schiarisce la voce e stringe le mie mani come se avesse paura che da un momento all' altro lo lasci li da solo.
"Beh, in realtà si! Mi hanno raccontato delle "gazzelle", del vostro modo di tormentare chi non ci sta e mi hanno detto di stare attenta, sopratutto a te!". Tengo lo sguardo basso, perché so che sto facendogli del male.
"Anche con te, ho usato i soliti metodi da cojone! E mi divertiva tanto perche tu sei una cocciuta e mi tenevi testa... Ma poi ti ho ferita! Pur di fare il buffone, ti ho fatto del male e tanto. Volevo apparire come il bello e dannato, ed invece sn diventato un mostro ai tuoi occhi".
Mentre parla, lo abbraccio, accucciandomi con la testa sul suo petto e lui mi stringe a sé.
"Non ho più avuto il coraggio di avvicinarti. Avevi ragione: io gioco con le persone e faccio loro del male, ma non voglio... Io non sono così! Io voglio farle sorridere con me..mi piace vedere la gente felice perche sono io a renderla tale. Come te stasera!". Mi tira su il viso accogliendolo tra le sue manone e mi bacia la punta del naso.
"Sei così bella quando sorridi, Sarah! Ma anche arrabbiata come una strega assatanata, non sei male devo dire! Sai tanto di cavallina selvaggia da domare!".
Detto questo mi stampa uno sculaccione sul sedere per poi scappar via!
"Ehi, ma che fai? Adesso che ti prendo, vedi che ti combino!".
Lo rincorro, ma, ahimé, mi schiva con una semplicità inaudita. Ad un certo punto si blocca, gli corro incotro e lui mi afferra al volo, prendendomi in braccio, intrecciando le mie gambe dietro la sua schiena!
"Ok, ok, mi arrendo. Mi hai sfinito! Sono senza fiato!" Mi dice con voce affannata.
Rido come una matta, poi lo guardo come una mamma che sgrida un bambino per una marachella e lui tira fuori un finto broncio da cucciolo pentito che farebbe impazzire l' universo.
Lo bacio d' istinto. Non un semplice bacio a stampo, ma un bacio disperato, bisognoso di tenere stretta tutta la felicità che sento dentro di me. Lui si siede su delle scale a noi vicine con me ancora a cavalcioni, e infila le sue mani tra i miei capelli. Non so quanto é durato quel bacio, ma so che mi ha riempito il cuore.
Ci stacchiamo restando con la fronte poggiata alla fronte dell' altro, il nostro respiro é affaticato.
"Sarah, io.. ecco... Vorrei... Cioé... Vorresti essere la mia ragazza?So che a questo punto era quasi scontato lo fossi già, ma io sento il bisogno di chiedertelo e di sentirmi dire quel si...".
La tenerezza nei suoi occhi mi disarma.É emozionato, imbarazzato! É meraviglioso.
Accarezzo i suoi riccioli con la punta delle dita e poggio le mie labbra sulla sue delicatamente.
"Ed io avevo bisogno che me lo chiedessi, Mirko. E avevo bisogno di dirti... Si!" Gli sussurro.
Mi bacia e sorride nel bacio.
"Ora sei mia!". Mi stampa una decina di bacini sulle labbra. "Sei la mia cavallina selvaggia!" Dice all' improvviso, scoppiando a ridere!
Gli do un buffetto su una spalla, per poi mettere le mani sui miei fianchi a mo' di generale
"La smetti cretino?"
Scoppiamo a ridere di gusto.
Sono felice, tanto, troppo!
Torniamo a casa perche domani c' é scuola e poi ci aspetta un meraviglioso week- end tutto da vivere.

Shelter From The Storm   [ MirkoTrovato ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora