Una gabbia d'oro

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La giovane sentì una fresca brezza carezzarle le guance e tirare indietro i filamenti color oro intrecciati in piccole trecce fino che le carezzavano le scoperte spalle.

Si era ormai fatta sera e le piccole lanterne che costeggiavano i fianchi del vialone dell'immenso giardino del castello reale. Agli inizii fatto da aiuole che viste dall'alto formavano dalle sfumature dei fiori appena sbocciati splendidi ghirigori che servivano ad incentrare la bellezza dell'immensa fontana posta al centro che spruzzava formando una piramide d'acqua lucente sotto le luci del cielo. Dopo di essi vi erano veri e propri muri verdi di cipressi di Leyland che formavano una riproduzione di un vecchio labirinto mitico. La ragazza prosegui curiosa di visitare gli interni di quelle mura ma al contempo si sentiva sperduta come se visitasse terre straniere. Carezzo dolcemente con le sue candide e dolce mani ogni muro fino a ritrovarsi presumibilmente al centro di esso dove vi trovò  in una piazzetta con al centro la statua della dea Cihuacoatl, della rinascita, la quale aveva dato il nome all'ormai ex Europa. Era rappresentata mentre veniva fuori da un'enorme conchiglia stando al centro di essa come se fosse una perla, aveva il prosperoso seno coperto da una sola leggera tunica che stava a rappresentare la fertilità ed era circondata da filamenti di piante che le partivano dalle lunghe e snelle gambe fino ad arrivare al ventre dove vi erano piccoli fiori appena sbocciati come vi erano anche tra i vaporosi e ondulati capelli.

La statua era circondata da quattro piccole panche fatte di marmo dove la giovane vi si sedette sentendo il freddo sulle natiche rabbrividì catturando l'attenzione di qualcuno che si girò di scatto e disse:<< Papà ti avevo detto di andartene ritornerò in camera da solo>>. Disse il giovane uomo muovendo pregiato bastone in teak decorato in oro e guardandosi intorno come se cercasse qualcosa che era lontana miglia e miglia.

-Io non sono vostro padre. E comunque mi dispiace non volevo disturbarvi stavo solo facendo una passeggiata per rilassarmi prima di andare a letto.                                                                                     -Oh scusatemi ma io ho pensato che foste mio padre, come immagino già sappiate il motivo di questo errore.                                                                                                                                                                        -Non capisco perché voi mi abbiate confuso con vostro padre.

-Deduco che vuoi non sappiate chi io sia quindi ... io mi chiamo Iwan, il fratello maggiore del  futuro re, insomma quello cieco, non ditemi che non avete mai sentito parlare di me?                       Chiese l'uomo girandosi verso di lei e mostrando un beffardo sorriso. Solo allora essa poté notare che la pupilla destra dell'uomo era completamente bianca ma che nonostante questo inquietante particolare gli occhi avevano preservato la loro fenomenale bellezza mantenendo un colore verde invaso da filamenti argentei.

-Non mi è mai stato detto di voi comunque sia è un piacere potervi conoscere.                                     -E voi misteriosa fanciulla come vi chiamate?                                                                                                         -Amber Grace , chiamatemi pure Grace.                                                                                                                     -La nostra futura regina quindi nonché futura moglie del re e mia futura cognata. E' un piacere essere al vostro cospetto maestà. Disse in tono ironico facendo un leggero inchino catturando una leggera risata.                                                                                                                                                                 -Aiutate questo povero cieco a sedersi. Disse Iwan allungando il muscoloso braccio verso chissà dove cercandola a tastoni finché non la colpì e si scuso.

-Cose che capitano. Disse la giovane per smorzare la situazione ma ricevendo in cambio solo uno sguardo triste.

Passarono alcuni minuti di silenzio fino a quando il giovane non chiese:<<Immagino siate felice di sposare mio fratello , come tutte le altre anche tu sicuramente sarai innamorata di lui fin da quando eri bambina>>.

-No. Vi state sbagliando, io amo vostro fratello come sono felice di essere rinchiusa in questa gabbia d'oro. Questo è un matrimonio combinato e indesiderato.

-Posso immaginare la vostra  felicità. Sono  felice di essere riuscito a trovare qualcuno che la pensi come riguardo al castello. Avevo così tanti progetti, volevo visitare il mondo studiare le arti giapponesi e molto altro ed invece sono costretto come voi a stare rinchiuso in questo castello ... o meglio come di te voi in questa 'Gabbia d'oro. Affermò l'uomo mostrando un amaro sorriso di rassegnazione.

Poco dopo risuonarono in lontananza le campane del paese che segnavano la mezzanotte.

-Sarà meglio che voi andiate altrimenti domani non riuscirete più a reggervi in piedi sui trampoli che vi faranno indossare, mia regina. E' stato un piacere conoscervi non vedo l'ora di potervi parlare e conoscere meglio, comunque domani mi dovrete un ballo, me lo promettete? 

-Ma certo. A domani. Salutò la giovane desiderosa che arrivasse l'indomani per poter conoscere meglio il misterioso fratello del re.

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Zalve a tutti. Chiedo perdono per l'assenza, ma sono stata occupata.(Tutta colpa della mia vita)

Spero vi piaccia, comunque sia commentate e lasciate tante stelline. 

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