capitolo 6, guarderesti lo stesso cielo insieme a me - non mi basta

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⊱ offonoff nei media

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⊱ offonoff nei media.

questo capitolo era uno dei miei preferiti + lo è anche la canzone.

It's night.

I am awake although it's night.

It's more vivid than morning.

La prima settimana di Marzo si tirava dietro una coperta di nuvoloni, infinita come il lenzuolo che strisciava sul pavimento ogni mattina, quando il torpore mattutino lo rendeva sensibile al freddo

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La prima settimana di Marzo si tirava dietro una coperta di nuvoloni, infinita come il lenzuolo che strisciava sul pavimento ogni mattina, quando il torpore mattutino lo rendeva sensibile al freddo. Avvolgeva le spalle nella sua stretta per cancellare la pelle d'oca che sostava sulla sua pelle di bronzo. 
Un mantello legato intorno al collo a renderlo invincibile o una presenza astratta che la vista poteva distinguere.

Daegu sembrava nascosta sotto un telo senza fori o sfilature e nessuna stella sfolgorava quel Martedì sera, nascondendo impertinente la visione della luna agli occhi di ogni persona incapace di prendere sonno. L'unica costellazione era accesa dai lampioni che seguivano la linea interminabile delle strade e il cellulare che brillava nella sua tasca per tutte le chiamate che Taehyung aveva ignorato.
Taehyung era diventato invisibile. Seduto su uno sgabello in plastica che sembrava a stento sostenere il suo peso, completamente assorto in qualunque cosa si presentasse oltre il vetro di quello stretto ristorante sotto casa. Aveva lasciato la ciotola di ramen ancora intatta.
Una nube di aromi si mischiava all'aria umida dopo l'ennesima giornata di pioggia. Le bacchette continuavano a giocare con la superficie di porcellana, tintinnando una volta a contatto con i bordi.

Aveva perso tutto l'appetito nonostante il suo stomaco lo stesse implorando.

Ogni tassello di realtà sembrava essersi immobilizzato in un dipinto di una notte vivida, ma il cui pittore aveva scordato le stelle.
Un mantello buio che lo aveva avvolto in un abbraccio freddo, un'immagine che appariva sempre più chiara ogni volta che sbatteva gli occhi per la stanchezza.
Taehyung era diventato improvvisamente una qualunque pagina di un libro, uno spettatore nella sala di un cinema, o una delle macchine che sfrecciavano sotto le luci arancioni di un tragitto scarsamente illuminato.
Si era abbandonato allo scenario circostante, un quadro così semplice che rendeva il suo riflesso parte di esso.
Un continuo scorrimento di immagini che si trasformavano in parole. Un affluenza di parole che avevano lavato via tutti i colori dal suo viso, lasciando solo ombre della stessa tonalità.

Gondry - k.t., м.ү.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora