Capitolo 9. UNA NUOVA AMICIZIA

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Dopo la lezione, invito Karen a prendere un caffè. Nonostante il suo look eccentrico, mi sembra una persona molto dolce e disponibile, con un espressione gentile e un sorriso rassicurante. Essendo una studentessa fuori sede, non ha modo di trascorrere molto tempo con la sua famiglia, tranne qualche raro weekend. La madre fa l' impiegata, il padre e' morto qualche anno fa e lei sente la sua mancanza.

Si fa triste al solo pronunciare la parola " papa' " e capisco dal suo sguardo malinconico e dagli occhi velati di lacrime che, probabilmente, non ha ancora elaborato il lutto, nonostante sia trascorso diverso tempo dalla sua perdita. Per cambiare discorso, le parlo della mia vita nella mia vecchia città: gli amici;  il mio vecchio lavoro da cassiera durante il weekend nella Pizzeria di mia zia. Lei mi dice che non ha mai lavorato ma sempre studiato e che ha una borsa di studio; mi sorprendo nel pensare alla ragazza con uno stile eccentrico e con una media alta nello studio.      Ci accingiamo ad andare alla nuova lezione e, durante il tragitto, incontriamo i suoi amici; alcuni nostri compagni di corso, altri di facoltà diverse dalla nostra, ma tutti molto simpatici.                                            Lei mi ha detto di non avere un ragazzo ma posso notare che riscuote gli interessi di molti di loro, mentre le ragazze la guardano con diffidenza. Evidentemente, vedono in lei una nemica nell' eventuale corsa ad accalappiare qualche buon partito, ammesso e concesso che tra di loro, ce ne sia qualcuno.        Le lezioni seguenti trascorrono serene e mi ritrovo alle venti stanca ma più tranquilla rispetto al mattino. Ho trascorso dei giorni difficili ma devo pur andare avanti; devo impedire che la malinconia e l' angoscia si impadroniscono di me, anche se il parcheggio e' deserto e temo che qualcuno possa inseguirmi e farmi del male. Entro in auto, chiamo mia madre per tranquillizzarla e mi dirigo a casa. Lei mi accoglie con una cena deliziosa e con un sorriso radioso. Parliamo del piu' e del meno e riordiniamo la cucina; successivamente beviamo un caffè e poi mi dirigo verso la mia cameretta. Non ho più sentito Lukas; lui non mi ha chiamato e neanche io l' ho fatto. Si', l' avrei potuto fare, ma desideravo che fosse lui a compiere il primo passo.  Mi addormento velocemente e mi risveglio alle sei con la musica della radiosveglia. Una nuova giornata comincia, sono pronta e fiduciosa che sarà molto       divertente: pranzero' con Karen e con i suoi amici in una tavola calda non lontana dal campus e spero di divertirmi con loro.    La mattinata procede tranquilla e a pranzo, come da accordi, ci ritroviamo tutti assieme.     Ordino un' insalata e una bibita e mi ritrovo a fianco ad Andrea, uno dei ragazzi più carini della comitiva. Studia lingue e vorrebbe diventare insegnante; non ha un aspetto eccentrico come la maggior parte degli amici di Karen e ha un' aria rassicurante da bravo ragazzo. Non so perché ma penso che sarebbe il fidanzato ideale da  presentare alla mamma e mi stupisco per i miei pensieri sciocchi. Riprendiamo le lezioni con la speranza di non esser troppo stanchi per uscire la notte stessa. Andrea mi saluta con una strana luce negli occhi, un bacio sulla guancia e la promessa di divertirci successivamente. Non posso far altro, tra me e me, che ringraziare la mia nuova amica, Karen, che forse, inconsapevolmente, mi ha offerto la gioia di un nuovo inizio ... E penso che forse, si', me lo merito e ho tutta l' intenzione di godermi queste novità, sperando che siano una distrazione dai miei problemi ...      

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