Aurora
Era stranamente e particolarmente silenzioso mentre guidava verso villa Corindone. Una mano intorno alla sterzo mentre teneva il gomito poggiato al finestrino chiuso e l'altra mano sul cambio dell'auto, tesa e pronta per inserire la prima marcia. Eravamo fermi ad un semaforo rosso, e nonostante non ci fosse nessuno all'incrocio, era sempre giusto essere rispettosi delle regole e cauti nel fare mosse azzardate. Era domenica, le strade di Milano erano deserte e la tangenziale era sgombra, libera da qualsiasi forma di traffico, la circolazione scorreva tranquillamente. Non pioveva nemmeno nonostante fosse fine Novembre.
Il sole era alto nel cielo di mezzogiorno, splendeva in completa solitudine nel cielo color grigio perla.
Mi morsi le labbra a disagio.
Perché se ne restava in silenzio?
Con la coda dell'occhio scrutai il suo profilo, soffermandomi sul suo mento leggermente pronunciato e sulle sue labbra chiare che...
Cavolo avrei tanto voluto baciarlo, per assaporare, lambire quella sua bocca semiaperta, ma non era ancora arrivato il momento adatto. No, non ancora.
Desideravamo ardentemente di amarci, ma era ancora troppo presto. Per entrambi, non soltanto per me. Non dovevamo correre, forzare le cose, non sarebbe stato giusto nemmeno per i nostri figli.
Le conseguenze delle nostre azioni potevano essere molteplici, dalle più frivoli alle più gravi, doveva avanzare con cautela, piedi di piombo, e...in amore non bisogna avere paura delle conseguenze, questo era vero, ma per come avevo sofferto a causa sua...era come chiedermi la luna.
" Cambiare il pannolino ad Eva Sofia ti ha così sconvolto da indurti al più completo silenzio? "
Proprio non sopportavo l'assenza della sua voce calda e profonda, detestavo averlo vicino a quel modo e non poter parlare con lui, che nonostante tutto era il mio amore. Il gradevole profumo del suo dopobarba era praticamente ovunque in quest'auto, quindi mi risultava ancora più difficile non avere un contatto diretto con lui, anche soltanto verbale.
L'amavo così tanto, incredibile.
Le mie mani fremevano dalla voglia d'infrangersi fra i suoi corti capelli castani che...
Scossi la testa.
Basta, ti prego. Basta, Aurora.
Era da più di un anno che attendevo che lui mi guardasse in questo modo, che ricambiasse i miei sentimenti, che sapesse tutto di me, ma...
Jonathan abbozzò un sorriso, che notai dallo specchietto retrovisore, e scosse la testa: " Oh no, anzi...la principessina non aveva fatto niente di esagerato. Non è stato difficile pulirle il regale sederino e metterle il pannolino. " esordì, inserendo la prima marcia e premendo il piede sull'acceleratore. Finalmente era scattato il verde.
Adocchiai i due angioletti che dormivano beati nei loro ovetti. Eva Sofia alla mia destra e Marco Patrick alla mia sinistra. Eravamo tutti e tre piazzati sui sedili posteriori dell'Alfa Romeo nera di John. La sua amata Giulietta.
Era possibile essere gelose persino di un auto che si chiamava con il nome di una donna?
Ok, ero da ricovero serio!
I gemelli avevano solo poco più di due mesi, quindi non potevo sedermi accanto a John e lasciare loro due da soli, ma avrei tanto voluto prenderlo per mano ed intrecciare le mie dita con le sue. Io...
" Ti annoia farci da autista? " ridacchiai sincera, sorridendogli.
Un sorriso, che notò per un attimo dal suo specchietto laterale: " Sei particolarmente radiosa questa mattina. " fece lui in risposta.
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Sognavo di te - Trilogy of forgiveness Vol. 2
Chick-LitSe la tua vera vita non fosse quella che pensi? Come ti sentiresti? Se ciò che credevi realtà invece non fosse altro che un sogno? O viceversa? Cosa faresti? Se non riuscissi più a capire cosa sia vero o irreale? Giusto o ingiusto? Come reagire...