Bravery //

3.5K 190 26
                                    

Ciaoooo ragazziiii, siete pronti per questo nuovo capitolo? Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate :D

Qui scopriremo chi è il padre biologico di Jonathan e non solo...

#teamPatrick o #teamMarco ?

Prendete qualche fazzoletto, è un consiglio :/

Buona lettura <3

Jonathan

Il mio cuore batteva a mille all'ora. I muscoli erano rigidi, tesi come una corda di violino, pronti a scattare come una molla al minimo segnale di pericolo.

Guidare in questo stato risultava difficile, tanto che anche il solo cambiare le marce m'infastidiva.

Non potevo perdere i miei figli, altrimenti avrei perso tutto.

Avrei perduto me stesso, tutta la mia vita.

Quella serpe velenosa mi avrebbe distrutto, disintegrato, avrebbe cancellato ogni parte di me in Terra senza il benché minimo rimpianto. La sua sete di vendetta, la sua brama di potere mi spaventavano a morte, sì. E non avevo la minima idea di che cosa potesse e volesse fare in questo momento.

Pregai e sperai solo con tutto il mio cuore che i gemelli stessero ancora bene, in qualche modo, in qualunque modo, perché sentivo di essere vicino alla loro attuale posizione. Sì.

La polizia poteva anche aver distribuito posti di blocco ovunque in città, poteva anche aver messo sotto controllo tutti i telefoni di casa Corindone, ma ero io a conoscere Charlotte più di chiunque altro, nel dettaglio.

Immaginavo dove fosse diretta. Lo percepivo sin dentro le viscere. Lei era in azienda. Nonostante fosse domenica e l'azienda fosse chiusa, Charlotte doveva essere lì, in quella fonte di potere che bramava con tutta se stessa da anni, a costo di versare sangue innocente.

" Perché sei voluto venire con me? " chiesi d'improvviso. Il fatto che Patrick fosse seduto sul sedile del passeggero, e quindi esattamente al mio fianco, non mi aveva lasciato indifferente. Gli volevo bene come un padre, e lui di certo mi voleva bene come un figlio, ma cosa l'aveva spinto a seguirmi oltre l'ovvia preoccupazione?

Patrick trasse un profondo respiro e guardò dritto davanti a sé: " Non potevo lasciarti da solo. Ho rischiato di perderti già una volta e non ho intenzione di lasciarti affrontare quella pazza svitata da solo, chissà cosa potrebbe accadere! Una persona che non ha più nulla da perdere è capace di tutto, figliolo. "

Figliolo.

Non era la prima volta che mi chiamava in questo modo. Lo faceva sin da quando ero bambino, ma scattava sempre qualcosa in me ogni volta che mi definiva in quel modo. Nel mio strano e bizzarro sogno nel quale mi ero perso durante il coma avevo fantasticato sul suo passato, su quello di mio padre, di mia madre...e se quella storia avesse un fondo di verità? Se davvero Patrick in passato avesse amato mia madre e da quella relazione fossi nato io? Mi ero già posto questo quesito, ma l'avevo accantonato per la faccenda di Aurora e adesso...

Lo guardai per un attimo e prendendo coraggio, nonostante già fossimo in un momento complicato e fragile, gli chiesi: " Sii onesto con me Patrick. Tu sei mio padre? "

Se fossimo stati in altre circostanze non glielo avrei di certo chiesto in questo modo, ma avevo urgenza di sapere nonostante tutto questo non c'entrasse nulla con il rapimento dei gemelli.

Giacomo, che era seduto sui sedili posteriori rimase in silenzio, senza dire una parola. Era pensieroso, preoccupato, sapeva quanto fosse stato sciocco fidarsi ancora una volta di Charlotte, ma non potevo più fargliene una colpa.

Sognavo di te - Trilogy of forgiveness Vol. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora