Capitolo V - Secondo Mese (Part IV)

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-Lea-

Eravamo appena arrivati, e in casa di Louis aleggiava un ottimo profumo di pesce. La casa era incredibilmente sui toni del bianco panna, era tutto molto pulito e lucido, mi piaceva quell'ambiente. Il salone con tavolini in legno laccato, con sopra vasi enormi decorati con fiori bianchi. Il pavimento in marmo regalava ancora più luminosità alla casa.

All'entrata ci aspettava Louis, con un semplice grembiule per evitare di sporcare i suoi abiti stirati alla perfezione.

«Datemi i cappotti» mormorò sorridendo, così gli porsi il mio, e solo quando anche Harry gli diede il suo, Louis sparì lasciandoci soli in mezzo a quell'enorme entrata.

«Ma secondo te ha cucinato lui?» mormorai per non farmi sentire troppo.

«Spero solo che non abbia cucinato il pesce rosso...» mormorò anche lui mentre era piegato per vedere nell'acquario pieno di piccoli pesci.

Quando Louis tornò da noi ci passò davanti facendoci segno di seguirlo, così, scendendo una scalino, ci ritrovammo in una cucina immensa completamente nuova e pulita.

Mi piaceva quell'ambiente! Era calmo, profumato di buono e di vissuto, anche se poteva sembrare il contrario, ma guardando meglio il pavimento era un po' rovinato, i divani erano un po' vecchi, ma era tenuto così tanto bene che non ci feci nemmeno tanto caso.

Louis era tornato dietro i fornelli, posizionati sull'isola che formava una "L", perché continuo della cucina vera e propria.

Era intento a versare del vino bianco in due calici, dove uno ne porse ad Harry che, come me, era seduto su una sgabello. Louis mi sorrise per poi porgermi un calice come il loro, ma con dentro dell'acqua liscia. Gli sorrisi di rimando.

Ma sì, non era tanto male come persona.

«Come è andata l'ecografia?» esordì spaventandomi un po' per essere in quel modo informato.

«Bene» risposi, sperando di aver risposto senza esitazione, non avevo voglia di affrontare un discorso alquanto privato, insomma, ancora ero dell'idea che se una donna rimaneva incinta voleva dire che aveva fatto sesso e ancora mi sentivo a disagio a parlarne apertamente come se niente fosse.

«Che cucini?» s'intromise Harry, dopo aver smesso di guardare contro luce il calice di vino bianco, come se fosse un gourmet!

«Tortino di alici adagiato su un letto di asparagi» disse l'altro, mentre con delle pinze tirava fuori da una pentola gli asparagi, quelli grandi e morbidi, che poi andò ad adagiare in una pentola con dell'olio e odori vari.

Per fortuna aveva fatto solo quello, non me la sentivo di mangiare un antipasto, un primo, un secondo e anche il dessert!

«Ben e Bernard?» continuò a domandare Harry, con le braccia conserte poggiate sul ripiano, mentre osservava ogni movimento dell'amico.

«Stanno arrivando, hanno trovato un po' di traffico» rispose Louis, mentre si puliva le mani sul grembiule.

«Devo apparecchiare?» domandai sperando di poter fare qualcosa invece di stare lì e fissare il padrone di casa cucinare e parlare con Harry.

«No, ho già fatto» mi sorrise gentilmente mentre si piegava per controllare le alici nel forno.

Così sorseggiai ancora quell'acqua ghiacciata.

Mi stavo già annoiando, ancora non capivo che cosa "provavo" nei confronti di Louis, a volte lo stimavo, altre non lo sopportavo e altre ancora mi era indifferente. Non capivo se di lui ci si potesse fidare o se dovevo stare allerta per paura che si mettesse fra me ed Harry, perché insieme quei due non facevano un cervello normale.

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