Capitolo VIII - Terzo Mese (Part I)

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-Lea-

Sapevo che il terzo mese era il mese delle "scoperte", dove si scopre il sesso del feto, ma anche se ha qualche problema di salute.

Quella mattina non volevo alzarmi, ero proprio stanca. Quel piccolo fagiolino mi stava portando via molte energie e più il tempo passava più io mi sentivo diversa. Ero appena entrata al terzo mese di gestazione e la pancia si ingrossava sempre di più, cominciavo a non vedere più i miei piedi. Il dottore diceva che era giusto il peso, che non dovevo preoccuparmi, ma guardandomi intorno mi accorgevo di mamme al mio stesso mese con una pancia molto più piccola della mia, il che non faceva che demoralizzarmi.

«Pensi di alzarti o vuoi passare l'intera giornata a dormire?» mia madre entrò in camera come un uragano, ululando con quella voce insopportabile.

Aveva già il cappotto, era pronta per uscire ma ancora era intenta a mettersi gli orecchini.

La osservavo in silenzio da sotto le coperte pesanti.

«Lea!» mi richiamò quando si accorse che avevo chiusi lentamente gli occhi, ma che riaprii immediatamente al suono della sua voce «Per favore! Almeno esci un pochino!» continuò ormai ferma a fissarmi.

«Devo studiare» mi stropicciai gli occhi.

Sentii il rumore dei tacchi sul pavimento e, pochissimo prima che spalancasse le tende della mia camera chiusi gli occhi, percependo lo stesso la forza della luce di quella mattina che, dovevo ammettere, era alquanto primaverile e bella.

«Però alzati» continuò con un tono di voce più umano, venendomi incontro spostandomi le coperte dal viso assonnato «Prima è passato Harry» si poggiò ai lati del mio letto, mentre io mi mettevo seduta con ancora lo sguardo assonnato.

«Che voleva?» sbadigliai.

«Voleva parlarti ma era così presto che lo ha detto a me...»

«Cosa?» continuai un po' più spazientita.

«Oggi non può venire all'ecografia così ti accompagno io»

«Ti ha detto anche il perché?» indagai.

«Ha detto che aveva lezione fino a tardi e che non avrebbe fatto in tempo a venire all'appuntamento» si alzò dal letto tornando verso la porta per uscire.

Quella mattina era strepitosa! Con ancora i capelli corti e biondi sembrava una ragazzina! Indossava una semplice gonna a tubo di una lunghezza adeguata per la sua età con sopra un maglioncino nero come l'intero outfit, con sopra il cappotto nero ancora slacciato il tutto adornato da delle decolté nere in pelle di coccodrillo con una leggere punta.

Bellissima, era semplicemente bellissima.

«Hai qualche riunione?» le sorrisi.

«Sì, il capo vuole sentire qualche idea nuova e io sono coinvolta per un fortunato errore» mi sorrise.

«Stai benissimo» le confessai.

«Non sono ridicola, vero?» fece una specie di giravolta mentre si guardava le scarpe da dietro.

«No, tranquilla...Buona fortuna» le sorrisi.

«Grazie e mi raccomando all'una aspettami fuori che ti passo a prendere così andiamo da Foster e facciamo prima» m'informò iniziando ad andare verso la porta di camera mia per uscire.

«Okay...Ci vediamo tra un pò» conclusi che ormai era a metà scale.

Con ancora il rumore della porta di casa che veniva chiusa da mamma, mi alzai dal letto sperando di lasciarmi alle spalle quella brutta sensazione di stanchezza.

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