Capitolo 39: Please, Let Me Get What I Want

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"Ammetto che all'inizio di tutta questa storia avevo le idee abbastanza chiare sulle coppie e su come si sarebbero evolute le cose. A questo punto, però, anch'io sono profondamente confusa, perché quello che sembrava scontato ieri, oggi non lo è più. E qualcuno si ritrova nei guai..."

*****

Casa Ramos - Ore 08,00

"Merda!" urlo dando un calcio al divano.

"Sergio, non è fratturandoti un piede che risolverai le cose" obietta René.

"Si può sapere come fai ad essere così calmo? Ti rendi conto in quale casino sono oppure no?" ringhio nervoso.

"Sarebbe impossibile non accorgersene, specialmente perché mi hai buttato giù alle 7 del mattino per dirmelo" mi risponde sarcastico.

"Cazzo! E adesso?!" sbuffo buttandomi sul divano con le mani tra i capelli.

"E adesso prendi finalmente la tua decisione" conclude mio fratello con un mezzo sorrisino.

Odio quando fa così!

"Certo, per te è tutto facile!" protesto.

"Sergio, hai visto quel dannato video, ci hai messo quasi un anno per farlo e capire che Miranda non ci stava con la testa quella sera; lei ti ha praticamente detto che ti ama, ma che non può vivere sapendo che tu forse non ti deciderai mai. Ora che hai tutti gli elementi, è ora che tu prenda la decisione una volta per tutte" commenta.

"Ci mancava solo che Pilar trovasse l'anello" borbotto.

Ho appena visto il video del matrimonio di Iker e Miranda e sono più sconvolto di loro; erano completamente ubriachi, nemmeno io mi sono mai ridotto in quello stato.

Ed io ho aspettato tutto questo tempo per vedere uno spettacolo simile? Sono un povero idiota!

Un sorriso si fa largo sul mio volto all'improvviso: aveva ragione, non gli ha detto di sì, non gli ha detto che lo amava, era solo completamente sfasata dall'alcool. Certo quel bacio, quello stramaledetto bacio a fine cerimonia avrebbero potuto evitarlo, ma pazienza.

Mi sento immensamente sollevato.

Mi alzo felice e torno a casa mia, ma non faccio neanche in tempo a riattraversare la porta comunicante che Pilar mi salta addosso.

"Grazie amore, grazie!" urla.

"Grazie di cosa?" le domando sinceramente perplesso.

"Fai anche il finto tonto adesso?" sorride iniziando a baciarmi.

Io la scosto da me, gentilmente ma con fermezza e la guardo negli occhi: "Sul serio, non so di cosa parli" preciso.

"Ah" dice lei con fare furbetto "E allora questo non ti dice niente" e mi mostra l'anello che porta al dito.

Mi sento come se fossi uscito in canottiera al Polo Nord: congelato, dalla testa ai piedi; sono talmente sconvolto che non riesco a dire una parola.

"Non dici niente?" ridacchia. Poi cambia espressione e per un breve istante, credo che abbia capito qualcosa, ma poi ovviamente non è così: "Oh amore, forse volevi farmi una sorpresa? Ed io ho rovinato tutto! Mi dispiace, caro, ma d'altra parte non avresti dovuto lasciarlo su Vogue se non volevi che lo trovassi o forse era tutta tattica? O non importa tesoro, la cosa importante è che ora siamo ufficialmente fidanzati ed io ti amo" dice tornando ad incollarsi al mio corpo "E ora te lo dimostrerò" aggiunge iniziando a baciarmi sul collo.

"Pilar ascolta io..." dico cercando di staccarla.

"Zio Sergioooo" vengo interrotto da Daniela che si fionda attraverso la porta "Mi aiuti a finire di colorare il disegno?" chiede con la sua vocina dolce.

A thin borderline || Ramos, CasillasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora